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Vecchio 17-02-2012, 02.47.47   #50
RedWitch
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Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
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Cercavo di vedere come opera in me il pessimismo, una cosa che ritrovo spesso è considerare le cose che in quel momento sono negative come permanenti , durature e questo mi schiaccia .
Il più delle volte mi sento responsabile di quello che non va , in un modo o nell'altro ne sono la causa . Altro aspetto è generalizzare , estendere quel negativo come una macchia d'olio su tutto , il nero è predominante tanto da coprire tutti gli altri colori.
Riprendo un attimo questo pezzo, anche per me è così mi prende un po' quella che chiamo la "calimerite " , anche se razionalmente so che è perfettamente inutile piangermi addosso, e anche non produttivo.
Hai scritto una cosa che mi ha colpita Gibbi, ovvero "come opera in me il pessimismo" è un po' che ci ragiono su, e forse non è la sezione adatta, ma è proprio come se il pessimismo (ma vale per tante altre cose) operasse per conto suo, come un'entità separata da me... Pero' Ray ci ha messo il carico da 90 con questo :

Citazione:
Originalmente inviato da Ray
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Detto questo, ogni atteggiamento che assumiamo (termine da meditare) ha una sua convenienza personale, conscia o inconscia che sia. E l'ottimismo-pessimismo non fa eccezione. Per un motivo o per l'altro "preferiamo" porci in uno dei due modi, dopodichè cerchiamo delle motivazioni razionali che giustifichino la nostra scelta e magari ci diciamo pure che sono alla base della stessa... in realtà vengono dopo.
In linea di massima si sceglie un atteggiamento in base a ciò che non si vuole vedere/provare/affrontare eccetera. E anche per come ci si vuole mostrare agli altri, se si ritiene che questo abbia una convenienza in termini di relazioni. Ossia come mi pongo scaturirà diverse reazioni in chi mi sta vicino... oltre che permettermi di non toccare ciò che non mi va e/o di non fare come non mi va. E si, si arriva a sforzarsi di essere in un modo anche quando l'indole manifesterebbe l'altro.
L'indole quindi c'è, siamo orientati per natura verso un modo piuttosto che un altro giusto? pero' tutto sommato dovremmo poter cambiare rotta, e sicuramente verso l'esterno si può fare, quando ci si accorge di manifestare un modo di porsi per un qualche ritorno, se non altro, si puo' trattenere.
L'atteggiamento quindi si sceglie, più o meno consciamente, ma certamente si è portati più verso un modo piuttosto che in un altro giusto?
Cambiare modo, atteggiamento fa si che qualcosa lentamente si modifichi anche all'interno?
In genere il pessimismo, per me si traduce con una serie di scuse , che mi bloccano, non mi permettono di fare qualcosa, dunque direi che rientra nelle cose che non voglio vedere/provare/ affrontare etc... cerco sempre una specie di rete di sicurezza, una zona d'ombra che mi protegga dal nuovo. E cosi non mi butto, manco avessi chissà cosa da perdere.

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
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L'ottimista, se non è estremista, vede e usa la realtà ed è pronto alle potenzialità
A me questa definizione soddisfa, l'ottimista a questo punto mi pare la condizione migliore, e a cui tendere...
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