Discussione: Il perdono
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Vecchio 01-03-2009, 16.59.45   #1
gibbi
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Predefinito Il perdono

Intendo provare a parlare del "vero perdono" perchè ho la sensazione che non in tutte le situazioni di conflitto che ritengo risolte io abbia perdonato , non veramente almeno.
A fronte di un torto reale o da me ritenuto tale , ho spesso , con il tempo , sostituito la rabbia e il rancore con l'indifferenza , con un non sentire , modi di essere che hanno però richiesto obbligatoriamente il mio allontanamento definitivo dall'autore dell'offesa.
Il non aver progettato vendetta , il non sentire più risentimento nei suoi confronti, non sentire più la sofferenza , tutto questo mi ha tratto in inganno , ho erronenamente dedotto di aver perdonato .
Quanto detto nel recente 3D sul vendicarsi , mi ha fatta riflettere .
A fronte di un torto e del conseguente danno si aprono in alternativa la vendetta o il perdono.
La vendetta risulta la risposta più immediata e di certo la più istintiva - primitiva, ma , ritengo, non facile comununque perchè come detto , è soprattutto una fuga strategica dal dolore , un'incapacità di tollerare la sofferenza conseguente il danno , è una necessità di fuga dalla stanza del dolore per entrare in quella dell'odio , del rancore che rendono quel dolore più tollerabile .
Scegliendo di perdonare si resta nella stanza del dolore .
Parlavo del perdono con un amico e ne elencavo le fasi perchè non ritengo si possa perdonare subito,non si perdona in un solo istante , il perdono ha bisogno di tempo , è una ferita dell'anima che deve rimarginarsi come una ferita inferta al corpo e necessita di un lavoro perchè, a mio modo di vedere, perdonare è un processo difficile e doloroso : il torto , l'offesa quindi il danno , sentire la sofferenza che questo provoca , la decisione di rinunciare alla vendetta , il provare risentimento (ritengo senza negarci questa diritto), superare poi il risentimento sostituendo pian piano le emozioni negative quali rabbia paura rancore con altre emozioni positive come tolleranza comprensione , compassione , permettendo così un affievolirsi del ricordo del male.
Mi è stato fatto notare che il mio elenco mancava di una fase molto importante che occupa un posto anticipato rispetto alle altre fasi della mia lista : quella del perdonarsi , perchè quando si subisce un torto ci si sente anche responsabili e per aver scelto quella persona come amico e per aver dato fiducia incondizionata e per non aver prestato attenzione a certi segnali....insomma per aver permesso che accadesse .
Forse che nelle situazioni che sento irrisolte , dove mi sono limitata a desistere dall'attuare la vendetta ,a sminuire e dimenticare il torto subito e a comportarmi come se nulla fosse successo , dove non sento più rancore per l'autore del torto ( anche se è e resta fuori dalle mie relazioni) , dove insomma manca la fase dell'inserimento delle emozioni positive, forse che non mi sono perdonata?
Mi chiedo poi .Ma a fronte di un torto esiste veramente e solamente il bivio vendetta-perdono? E quando si sta e si resta in quella specie di limbo , non vendetta , non perdono ...... " vero" ?

Ultima modifica di gibbi : 01-03-2009 alle ore 17.44.55. Motivo: correzione grafia
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