Discussione: Il perdono
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Vecchio 01-03-2009, 20.22.23   #4
Era
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Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
Intendo provare a parlare del "vero perdono" perchè ho la sensazione che non in tutte le situazioni di conflitto che ritengo risolte io abbia perdonato , non veramente almeno.
A fronte di un torto reale o da me ritenuto tale , ho spesso , con il tempo , sostituito la rabbia e il rancore con l'indifferenza , con un non sentire , modi di essere che hanno però richiesto obbligatoriamente il mio allontanamento definitivo dall'autore dell'offesa.
Il non aver progettato vendetta , il non sentire più risentimento nei suoi confronti, non sentire più la sofferenza , tutto questo mi ha tratto in inganno , ho erronenamente dedotto di aver perdonato .



Mi chiedo poi .Ma a fronte di un torto esiste veramente e solamente il bivio vendetta-perdono? E quando si sta e si resta in quella specie di limbo , non vendetta , non perdono ...... " vero" ?

"Vero perdono" trovo che la parola "Vero" dà una dimensione diversa al perdono che in effetti o è Vero oppure è una palla che ci raccontiamo..passa quindi attraverso la rabbia il rancore l' indifferenza e qualt' altro..questa secondo me è proprio finta ed è la copertina di Linus...Chi si sente offeso è sicuro che gli sia stato fatto un torto e non vedendoselo riconoscere alza barriere più o meno alte fino a disinteressarsi della persona dalla quale si è sentito ferito...e quel 'rododentro' si risveglia ogni volta che si incontra o si sente parlare della persona che ci ha ferito...è come dimenticare un calzino sporco nel cassetto invece che nel suo posto in bagno assieme all' altra biancheria da lavare..l' ho dimenticato si..ma ciò non impedisce al calzino di puzzare.. così l' indifferenza o il falso perdono continua a "puzzare" e ad avvelenare l' anima...e allora? mica è così facile perdonare...anche perchè trovo giusta l' osservazione del tuo amico sul perdonarsi...e credo che è tanto più difficile perdonare gli altri quando più non perdoniamo noi stessi e non contano tutte le convinzioni che abbiamo sul quanto mi ha offesa..ferita...e senza diritto...e senza sapere...e chi si crede di essere..e tutte ste tiritere che ci raccontiamo...conta quel tot di orgoglio ferito...e se permetto che mi feriscano non avrei motivo di risentirmi con l' altro ma cercare dentro me cosa stride...Una persona mi disse tempo fa:"se qualcuno ti dice che sei scema e non lo sei perchè te la prendi? e se sai di esserlo a maggior ragione perchè te la prendi? quindi il discorso è tutto mio..
Per quanto mi riguarda ho nutrito rabbia rancore astio per decenni...e la strada del perdono è davvero difficile almeno per certe situazioni della vita poi qualcosa si accende e ci provi..fai i primi passi e perdoni ma è vero perdono?

Sulle ultime domande non so risponderti..ma credo ci sia una soluzione in quel bivio..ma so che non è l' indifferenza

p.s. spero sia comprensibile visto il mio periodo confusionale
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