Discussione: cara mamma
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Vecchio 05-11-2010, 12.56.28   #124
Edera
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
E' un punto di arrivo quando ci si arriva sul serio, in questo senso molto elevato. Ma anche se ci si arriva per un misto di ragionamento e fede e lo si mantiene fino a che si tira dietro il resto di noi può funzionare egregiamente.
Sono d'accordo anche se ci si arriva per un misto di ragionamento e fede come nel mio caso aiuta molto nell'accettazione di tutto il contesto in cui si è nati, genitori compresi. Probabilmente quando ci si arriva sul serio allora il perdono è veramente possibile ma prima rimane una buona ancora per navigare.

L'esperimento dell'osservare i miei genitori come fossero due estranei mi ha aiutato un pochino a considerarli come persone e non come genitori, in questo modo sono riuscita a vedere meglio dentro di loro. Li ho osservati come se fossero due personaggi di un copione, col maggiore distacco emotivo possibile, sia nel tempo presente, sia nel passato quando non si conoscevano neppure e io per loro non esistevo. Ho tentato di ricostruire le possibili situazioni della loro vita partendo dai dati a disposizione, alcuni raccontati da loro durante la mia vita, altri ricavati dalla loro osservazione. Ovviamente non avendoli tutti una parte sarà sicuramente inventata o fantasiosa però credo di averne cavato qualcosa di buono lo stesso. Ci sono dei punti in cui incontro difficoltà, specialmente quando con la mente attraverso le possibili situazioni pesanti o brutte della loro infanzia. In quei momenti mi sale la commozione ma tento di bloccarla perchè quando l'emozione prende il sopravvento diventa molto difficile proseguire con l'osservazione, sporco tutto col mio sentire ma è il loro sentire ad interessarmi non il mio.
Vedere mio padre bambino, poi adolescente alle prese con un padre-padrone difficilissimo, tentare di capire la sua sessualità (questa è davvero una cosa difficile perchè scattano tutta una serie censure assurde), le sue paure, i suoi sogni, le sue speranze ha ricostruito pezzetto per pezzetto l'uomo che conosco oggi, le sue espressioni, certi comportamenti patologici, i suoi valori. Così per mia madre.
Ovviamente è un esercizio talmente vasto che non ha mai fine ma già vederli da un'altra ottica come esseri umani, come esistenze slegate dalla mia mi permette di avanzare nella strada dell'accettazione e del tentativo di capire come mai ho scelto loro.

Poi invece in modo molto più sentimentale ogni tanto li spio mentre dormono. Mentre osservo i miei famigliari nel sonno li trovo nonostante tutto (le loro rogne, i loro lati negativi, a volte pesantissimi )bellissimi, ma non tanto in senso estetico in un modo che non so definire bene.
Anche in questo caso si tratta di una condizione particolare di osservazione, infatti dormono, non intereagiscono nè tra di loro, nè con me. Quindi le mie difese sono abbassate (mentre intereagisco invece sto sempre in guardia), non ho niente da giudicare ( e io tendo sempre a giudicare quello che dicono o fanno secondo i miei parametri e a ricavarne le mie conclusioni ) insomma posso guardarli e basta. Non so, sono straordinari, hanno tutto al posto giusto, il respiro che si alza e si abbassa, il sangue che scorre, le palpebre che si muovono appena, le varie posizioni del corpo.. A volte tento di spingermi anche più dentro, dentro i muscoli, le fibre della carne, il battito del cuore, la temperatura interna. E la cosa che mi sorprende è che è tutto al posto giusto anche le eventuali malattie o malasseri che si portano appresso, tutto è legato secondo una logica di causa-effetto molto più grande di loro e di me che osservo, come se tutto facesse parte di un unico spartito musicale, senza stonature solo momenti in cui la musica è più grave e altri più allegra.
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