Discussione: Immaginazione attiva
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Vecchio 18-11-2010, 10.16.46   #3
nikelise
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Ho cercato in forum ma non c'è una discussione specifica solo spunti quà e là (spero di non aver cercato male)

Mi chiedevo se possiamo parlarne assieme perchè ho iniziato a leggere qualcosa in merito ma purtroppo non mi è chiarissimo.

Secondo Jung è un confronto dialettico, un avanzato procedimento d'integrazione tra conscio e inconscio attraverso il quale l'Io e i complessi psichici si confrontano creando espressioni o simboli comuni nel mondo fantastico.
E' l'espressione massima del processo analitico, la congiunzione degli opposti che l'analisi stessa ha evidenziato.

Necessita di una partecipazione attiva della Coscienza e si differenzia dal fantasticare proprio perchè l'individuo entra completamente e coscientemente nell'evento.

Secondo Jung le conseguenze di tale metodo sono principalmente tre:"primo che la coscienza è ampliata in quanto innumerevoli contenuti inconsci divengono coscienti; secondo che viene gradatamente demolita l'influenza dominante dell'inconscio; terzo che avviene una modifica della personalità.

Esistono quattro fasi per questo procedimento:

1) Lasciar accadere
Bisogna svuotare la mente dai processi del pensiero dell'Io, lasciare sospesa l'attività della coscienza lasciando scivolare via obiezioni critiche giudizi valutazioni e quant'altro

2) L'immagine gravida

Attraverso il lasciar accadere si può accogliere l'irrazionale e l'incomprensibile che rappresentano il divenire. La seconda fase è ricevere l'imagine che si fà spazio nell'inconscio e fissare l'attenzone su di essa.
Il punto di partenza può essere completamente spontaneo o ci si può concentrare su un'immagine vivida che coinvolge la sfera emotiva, talvolata i sogni offrono spunti talvolta vengono dalle fantasie.
La ricezione delle immagini è soggettiva e dipende dalle inclinazioni personali, possono essere quindi uditive, visive o associate a sensazioni corporee.
Và evitato di sconfinare nella passività, è necessario controreagire con l'attenzione, ingravidando l'immagine.

3) Trascrivere le modificazioni

Fissando l'attenzione sull'immagine che è giunta spontanea si continua osservando le modificazioni che subisce, come si arricchisce e si evolve.
Bisogna prendere nota di tutte le modificazioni avvenute e dargli una qualche forma d'espresione per evitare che sfumino, senza eccedere nell'elabotrazione artistica.

4) Entrata in scena

Il culmine del processo è quando l'evento immaginato suscita nel soggetto il problema di prenderne parte, di prendere una posizione attiva. Necessita di non stare a guardare come se fosse una rappresentazione teatrale ma di entrare dentro e partecipare, osando porre domande e azzardare risposte.


L'intero processo è personale e individuale da svolgere in solitudine, non ci deve essere nè meta nè giudizio s'inizia semplicemente con ciò che s'impone dall'interno o con la situazione di un sogno relativamente incompleta o anche con uno stato d'animo momentaneo.
(anche se la presenza di un analista può indicare se il processo sia stato svolto correttamente o meno)
Brava Dafne proprio questo volevo dire , facciamo che Ermopoli , se possibile , non sia soltanto un muro del pianto ma un muro su cui affrescare immagini ed idee .
Se hai scelto questo tema evidentemente ti interessa e lo vedi come un possibile inizio di percorso .

Sull'argomento volevo dire qualcosa ma in questo periodo non ho forza ne' tempo .
Questo per ora :
c'e' un'analogia tra l'immagine dell'immaginazione attiva ed il sogno .
Entrambi per emergere hanno bisogno di una stacco dallo stato cosciente .
La prima avviene col lasciare accadere ed il secondo nel sonno .
Pero' entrambi fanno riferimento sempre alla situazione cosciente specifica in cui versa l'individuo .
Il che' significa che da una parte la trascendono e vedremo come e dall'altra la rappresentano .
Questo ci porta alla funzione di entrambe immagine e sogno , come spiegazione dello stato cosciente e come direzione che quello stato deve prendere .
Ecco perche' dice jung non si puo' interpretare un sogno senza la conoscenza della situazione specifica , reale in cui versa chi sogna .

Un'ultima cosa : poiche' siamo un tutt'uno :coscienza ed inconscio , e' allora evidente che l'inconscio non puo' essere trascurato a favore della coscienza .
La coscienza e' fortemente influenzata dall'inconscio vuoi nella funzione di compensazione vuoi nello stato della nevrosi quando l'inconscio prevale .
A dopo
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