Discussione: Immaginazione attiva
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Vecchio 19-11-2010, 00.24.39   #7
dafne
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Si avevo capito che non si trattava di dormire dicevo che nell'analogia col sogno riesco a immedesimarmi meglio perchè avendo un mondo onirico fertile, anche se a ctrrente alternata , mi vien più facile farmi un'idea.

Da quel che ho detto Jung stesso diceva di non aver inventato nulla di nuovo e si rammaricava molto che questo tipo di pratica non fosse usata in primis da tutti gli analisti, sottolineando come doveva essere cosa quotdiana e non vincolata ad orario (cosa che di fatto la escludeva dalle normali terapie).

Ora a me piace pensare che esista la possibilità di iniziare con poco, tipo prendendo in esame un'immagine di un sogno, un fotogramma, che ci è (mi è) particolarmente ancora oscuro. Su quest'immagine, magari la sera quando è più facile lasciarsi andare allo stato di quiete, fare dei test e poi vedere come và.

Lo stesso Jung definisce la prima fase come la più difficile e complicata. La presa della coscienza è sempre molto ostinata.

Sul fatto di non seguire le immagini sono un pò perolessa, avevo capito che bisogna lasciare che un'immagine salga in autonomia si ( o sceglierne una che ci dia particolari stati d'animo) ma che poi, seconda fase, ci si senta coinvolti in essa come spettatori attivi.

Poi però rileggendo mi rendo conto che Jung parla "solo" di attenzione, ossia che il fatto di guardare molto attentamente cosa capita come se fosse un film estremamente avvincente ingravida l'immagine scelta.
L'attenzione quindi è ciò che viene inteso come attività?
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