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Vecchio 06-09-2009, 13.00.50   #1
Uno
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Predefinito Il limite della difesa personale

Ieri ho ascoltato al tg la lettera che quel padre e figlio condannati per omicidio hanno scritto dal carcere. Sto parlando di quel padre e figlio che hanno ucciso un ragazzo che aveva rubato dei biscotti nel loro bar.

Come sapete sono contrario ad ogni forma di violenza ma riesco ad immaginare che se quei due avessero potuto solo immaginare come le cose sarebbero andate a finire avrebbero perso volentieri il pacchetto di biscotti piuttosto che vedersi sconvolgere la vita: si trovano a fare diversi anni di carcere, hanno perso la casa, hanno lasciato una moglie/madre malata da sola.
Pensando/immaginando queste cose sicuramente avrebbero lasciato perdere, ne sono certo......

Ma non potendo prevedere... qual'è il limite della difesa?
Se uno ragiona con il senno di ciò che è accaduto a loro, uno che mi si avvicinasse mettendomi le mani in tasca per prendermi il portafoglio dovrei far finta di non sentirlo... o anche meglio dovrei dirgli: "aspetta, te lo tiro fuori io, tieni"

Lo so che pensando ad un ragazzo giovane che è morto questo mio discorrere potrà sembrare cinico, ma io vorrei andare un pò alle origini della cosa. Posso comprendere da una parte la rabbia del padre, ma dall'altra senza voler esagerare io qui affermo che lui, padre, ha almeno il 50% della colpa della morte del figlio.
Affermo il 50%, in realtà penso e so che è di più.
Non si può parlare di civiltà e di paese civile quando per primo infrangi le regole di civiltà, quando per primo non insegni a tuo figlio le regole di civiltà.
Lo so che parlando così di una cosa dove c'è un ragazzo giovane morto (che ripeto, non sarebbe dovuto morire per un pacchetto di biscotti, pacchetto che magari neanche voleva) rischio di farmi parecchi nemici, ma non posso lasciarmi guidare solo dal cuore finto....
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