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Vecchio 11-03-2008, 18.18.14   #2
RedWitch
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Resta per noi comuni mortali , a mio parere ,comunque un'attivita' creativa ed entusiasmante che consiste nel collegare al caso concreto che ci occupa l'insegnamento ricevuto che e' spesso generale e astratto o nel collegare tra loro gli insegnamenti per coglierne distanze e vicinanze.
Per quanto mi riguarda considero dunque atto di umilta' riferirmi a chi ha gia' affrontato sapientemente un argomento ed anzi doveroso da li' partire, dicendo subito dove finisce il maestro e dove tento di iniziare io parlando in concreto e del mio concreto.
Perchè i maestri non sono comuni mortali?

Non riesco a capire Nike, in quale ambito usi la parola maestro.. genericamente dal mio punto di vista, un maestro è colui che puo' iniziarti in un qualunque ambito della vita, è colui che mi mostra la strada per imparare a camminare da sola, quindi mi tiene per mano per un po', mi mostra la strada, ma poi sono io che devo camminare, altrimenti giustamente resta teoria senza pratica, mi posso riempire di concetti, di qualunque ambito si parli, ma se non ne faccio esperienza hai voglia a studiare...
La teoria che viene data, è sempre applicabile alla vita di ogni giorno, dunque non la vedo una cosa tanto lontana da me, ed è questa applicazione che puo' permettere di passare dal "capire" al "comprendere".
Dove finisce il maestro e dove comincio io? Non vedo una netta distinzione.. perchè se faccio "mio" qualcosa che mi è stato insegnato, diventa parte di me, diversamente resterà qualcosa di diverso da me, lontano da me, bello da leggere, bello da vedere magari o da ripetere ma senza averne fatto esperienza.. non compreso.
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