Discussione: disordini alimentari
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Vecchio 07-02-2011, 15.54.23   #35
griselda
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Grazie Edera di aver aperto questa discussione...

Quello che è stato scritto sino ad ora mi ha fatto sommare diverse cose.
Qualche tempo fa vedendo le mie foto e confrontandole con ora, mi sono resa conto che ero magrissima in alcuni momenti della mia vita ed in altri magra, ma con un fisico a fisarmonica mai una cosa fissa.
La cosa peggiore, ma a me e agli altri sempre passata inosservata è stata che io mi vedevo sempre in sovrappeso, ma rivedendomi oggi capisco che non era vero, non lo è mai stato.
Aggiungo il disordine alimentare che ho vissuto e abbiamo il bingo.
Ho dondolato tra l'anoressia e la bulimia in bilico tra le due? Mah non sono mai arrivata all'eccesso perchè mi barcamenavo fumando? Arimah!

Mia madre, non avevo mai pensato a lei come ad una donna/bambina anche se mi pare di aver capito che tutte le mamma di oggi o comunque un percentuale altissima lo sono.

Non ho idea se avesse paura della vecchiaia e ci tenesse a rimanere giovane, problemi che invece io ho, da bambina mai cresciuta mi fa paura la vecchiaia, anche perchè mi sento di avere all'incirca tredici/quattordici anni, forse, perchè c'è chi me ne ha dati meno.

Di certo vista la predilezione di lei per i bambini piccoli e solo per essi, potrei pensare che abbia condizionato la mia crescita, in sintesi: se rimango bambina lei mi amerà.
Che poi è un comportamento di sottomissione che se non ottiene risultato può anche diventare cresco veloce per andarmene? Mah questa cosa non mi è chiara.
Chiaro è solo il fatto che il mio modo di alimentarmi è sempre stato disordinato, come tempi, modi, e cibi.

Ci sono momenti di vuoto esistenziale che mi spingono a cercare di riempirlo con il cibo anche se mi rendo conto che non è fame di cibo.

Poi c'erano momenti di pienezza, in cui il cibo diventava quasi obsoleto, momenti in cui il mio corpo viveva d'altro.

E' indubbio che io sia una madre bambina.
Mi domando se la fame famosa di mio figlio sia un modo, come diceva Uno, di crescere in fretta che io gli ho instillato dentro? Spero di no, ma vedremo.

I bambini e poi i ragazzi però vedo che non cambierebbero mai nulla della loro vita. Vorrebbero che essa girasse sempre sugli stessi canoni, che non vi fossero mutazioni di sorta, che nulla incrinasse il loro incedere nel tempo.
Il cambiamento non è cosa amata e accettata, non è qualcosa a cui si va incontro volentieri. Per cui vedo più una lotta adolescenziale interna tra il voler crescere che spinge e il voler rimanere bambino che tenta di frenare la corsa.
Un corpo che cambia ed una psiche che non spinge abbastanza.
E' forse qui il punto di crescita che viene deviato? Che viene fermato? Che non viene insegnato a lasciare entrare la spinta e ad accoglierla nel migliore dei modi per creare quel principio di indipendenza che spesso i genitori infantili cercano di lasciare che sia senza dirigere non avendo cognizione di causa, o frenare come sono stati a loro volta, pieni di paure e ansie?
Mah!
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