Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 11-10-2009, 22.09.37   #90
Ray
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Riflettevo su quel fuoco segreto, che è il vero motorino d'avviamento della prima opera. Si dice che il segreto è tenerlo sempre acceso, a temperatura costante, con fede assoluta e certezza incrollabile. Invece molto spesso i fumi neri e le ombre che emanano dalla pietra ci spaventano, ci fanno indietreggiare, e abbassiamo il fuoco...

Secondo voi, una volta acceso, questo fuoco segreto, può spegnersi? O per quanto indietreggiamo si abbassa tanto da non essere per niente utile, sebbene una flebile fiammetta sul fondo resti?

E inoltre, ogni volta che interrompiamo la cottura, che abbassiamo il fuoco, che succede alla nostra pietra? Ciò che abbiamo sciolto torna a ricoagularsi e dobbiamo riprendere tutto da capo, oppure ciò che è fatto è fatto e torna comunque a nostro vantaggio?

Le due domande in fondo si integrano, se il fuoco può spegnersi allora penso che tocca anche riprendere tutto da capo, magari invece se solo si abbassa non permette comunque a ciò che ha sciolto di ricoagularsi...
Quando indietreggiamo e il fuoco sembra spegnersi molto spesso restano le bronze sotto la polvere e basta soffiare per riattizzarlo. Però credo possa spegnersi si, quello comune che tutti hanno in una certa misura non serve all'opera, è come fosse spento.
Se si spegne o si abbassa inizia la coagulazione, ma con la forma che abbiamo assunto in quel momento, che un pochetto tende a come era prima, ma se ne abbiamo stabilita (da stabile) un'altra quella si coagula grossomodo (ma freddo non sarà mai come caldo/fluido) e quindi poi tocca ri-solvere comunque.
Immagino che in determinat casi tocchi anche ricominciare... in fondo ogni volta che solviamo ricominciamo, ma la strada già percorsa la rifacciamo veloci, anche se non in zero tempo.
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