Trasferimento o Adattamento?
Lo posto su esperienze.
Dunque è da un po' di tempo che ho il pizzico (in verità da quando ho 20 anni) di volermene andare dalla realtà dove mi trovo.
Oltre per i motivi lavorativi, ma nemmeno più di tanto, visto che la crisi c'è dapertutto. Vorrei proprio cambiare aria.
Sono stanco di impiegare 2 ore di mezzi, essere soggetti a scioperi che bloccano tutto, sai quando parti, non sai quanto torni. Sono stanco di file interminabili e parcheggi in terza fila.
Anche la mia zona che un tempo era periferia è diventata invivibile. Gas inquinante, scarichi di aerei, prezzi della case alle stelle e vivibilità zero. Per non parlare dell'assenza di lavoro nella periferia, e se devi trovare qualcosa ti devi spostare veramente tanto che spesso ti partano 300, 400 di benzina al mese (magari per lavori pagati altrettanto).
Passiamo al settore emotivo/amici: pochi e niente, se non ti sposti tu, loro non si spostato proprio, perchè ovviamente chi viene da fuori si deve spostare, non viceversa.
C'ho pensato se fosse una via di fuga, o se dovessi seguire l'esempio di tanti miei amici che se ne sono andati in città più a portata d'uomo, dove ci sarà anche qualche divertimento giovanile, ma che ci sia tranquillità e verde, e non ci sia tutto questo caos.
Se vendessi casa potrei trasferirmi ma c'è un ma... credo che mia sorella vuole rimanere qui, e credo che poi mi dovrei portare mia madre, e qui si crea un punto: l'indipendenza che fine fa?
Sono considerazioni, prima ho avuto troppi problemi per pensarci, ora come ora, però è arrivato il momento.
Accetto pure qualche consiglio, e ovviamente ho aperto il topic anche per parlare di vostre esperienze.
Per trasferimento intendo dire comunque sempre in Italia, trovo troppo estremistico e irrealistico andare all'estero di punto in bianco, e poi in fin dei conti nonostante tutto credo in questo Paese.
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