Discussione: Sport "estremi"
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Vecchio 26-03-2007, 18.09.13   #9
jezebelius
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio

Generalmente quando facciamo una cosa non tenendo presente mai che possiamo attraversare la strada e essere investiti, siamo tranquilli, viviamo la vita come un elastico non teso.. in maniera "fioca" .. loro la tensione la tengono alta proprio per evitare l'incident, stando attenti a fare bene il percorso. La concetrazione è altissima e non ci sono elementi di disturbo. Se pensi per un minuto a chi stai sorpassando sicuro che hai paura e sbagli. La competizione c'è, ma in quel momento esisti solo tu e ciò che fai. E' questo che li fa sentire vivi probabilmente. Questo è lo sport in gnerale, più estremo per questi nominati.

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Sono d'accordo. Se vogliamo, collegando la cosa a quello che dice Kael, non è necessario essere " professionista" di uno sport ( estremo). La sensazione che si ricerca, la sfida con se stessi e per dimostrare di esserci, è un fatto che avviene anche nella vita di tutti i giorni. Sostanzialmente suppongo che cambi l'intensità sia di manifestazione che di durata ma l'adrenalina è proporzionata a ciò che si fa o anche al grado di pericolo. In genere tra il sentirsi vivi e l'essere uno " normale" c'è quel sottile confine che è di difficile individuazione secondo me. Più semplice quindi identificarlo in uno sport estremo.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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