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Vecchio 25-02-2006, 18.36.31   #28
jezebelius
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Personale visione.
Credo che si intenda con " azioni simboliche " un qualsiasi atto nel quale si " infonde " la necessaria intensità che sia da attivazione del meccanismo di liberazione ( appunto come la ragazza con la catenina ).
Queste azioni, secondo il mio punto di vista, possono essere sia simboliche " esterne " come ad esempio gettare una pietra in uno stagno ovvero sia attribuire alla pietra lo stesso " valore " che si dava alla catenina, oppure possono essere " interne " le quali posseggono, se non in maniera superiore,la medesima forza e qui potrebbe esser considerato, come facente funzione, un pensiero ad esempio che possa aiutare il meccanismo di cui sopra.
In altre parole una liberazione da quella situazione che intorpidiva, anche considerando una non gestualità esterna che sottintende al meccanismo di liberazione stessa.
Per dirla in breve non è l'atto in se che sostanzia quanto il contenuto che viene impresso all'atto stesso - interno od esterno - per favorire un rapido approdo.
Da questo come dice Ray, l'esperienza, se siè furbi e predisposti ad accettare, assieme all'intuizione, puo favorire un rapido sviluppo delle questioni; al contrario ci vorrà un po più di tempo.
Non credo, infine, Ticol che si insceni una nuova commedia.
Questo potrebbe avvenire, secondo me, soltanto quando l'esperienza precedente non è stata acquisita completamente e per questo , la stessa, si proporrà anche in maniera differente in maniera successiva per farcene rendere conto.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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