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Vecchio 13-03-2009, 01.46.42   #1
dafne
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Predefinito il passato che fà male..

Voglio provare a raccontarvi quello che mi stà capitando in queste ultime settimane, posso senza fare troppo la smielosa affermare che da quando sono qui ho iniziato un viaggio, un viaggio per capire chi sono. Ho condiviso con voi moltissime sensazioni e ho tratto sempre gran beneficio dal condividere e ricevere consigli.
Anche quelli che non ho ascoltato perchè comunque han lasciato segno.

Non so bene come metter giù questa cosa ma da quel primo abbraccio a mio figlio in poi molte cose han cominciato a prendere posto, o perlomeno a diventare più chiare.
La cosa più difficile restava guardare indietro, anche il periodo della mia infanzia che posso definire felice era avvolto dalla nebbia...

Mi stupiva e irritava il muro di gomma contro cui sbattevo ogni volta che cercavo di pensare a com'ero, a com'era mia madre, mio padre ecc

Settimana scorsa questo tentare di guardare mi ha resa anche aggressiva, infelice, stanca...era palese che qualcosa in me non andava, non voleva proseguire ma non ho mollato la presa...

La prima cosa pazzesca che ho scoperto è che non mi concedevo la rabbia, era come soffocarla e negarla..ma c'era

Trovare il soggetto, i soggetti è stato duro ma ammettere con se stessi di essere arrabbiati con loro..un'altra storia.

Durante quest'ultimo periodo soprattutto ho notato che se mi lasciavo andare mi si rovesciavano addosso tutte le fobie del mondo, sono diventata ipersensibile ai rumori e la notte che era già difficoltosa mi ha costretta a riaccendere la candelina per dormire un pò...

Oggi affrontando la parola famiglia e la rabbia e la frustrazione per le situazioni vissute, che poco a poco stan venendo a galla, le figure che erano di riferimento, mio malgrado ho vissuto uno spaventoso momento di odio... volevo morire piuttosto che ammetterlo ma il detestare che provavo (in realtà non era un odio di quello che spinge alla vendetta...non so come spiegarlo...o forse mi stò ancora giustificando) era proprio lì, appena dietro al muro di gomma su cui avevo rimbalzato tanto.

E dall'odio alla rabbia alla solitudine, indietro ancora fino a scoprire un sentimento di cui non avevo minimamente sospettato la presenza..l'angoscia.

L'angoscia mi ha fatto resettare tutto il vissuto in un niente, ha coperto il passato facendomi vivere in una specie di curioso senso di sospensione, le figure di riferimento positive erano quasi tutte esterne alla famiglia e sono sparite per quel terremoto nella nostra vita che ha portato i miei a separarsi e a cambiar paese.

Ma ancora prima i litigi in casa e nessuno che mi si filasse davvero...povera me e poveri loro...

Dipendenza e attaccamento il risultato del disastro e poi un ulteriore incasinamento nella sfera affettiva e sessuale.

Sono ancora angosciata, credo che sia questo che ho sempre cercato di evitare, anche nei silenzi miei o degli altri, sono spaventata anche se sono felice perchè ho cominciato a smantellare il muro e perchè il senso di sollievo provato riscoprendo un'affettività slegata dalla sessualità o lo scoprire di potermi concedere sia la rabbia che il dolore, poterli finalmente sfogare è una sensazione che non ha prezzo.

O meglio, il prezzo ce l'ha ma è un prezzo equo.

Mi sento sola, ma dirlo adesso ha un altro senso, adesso sento che è anche quel che è rimasto nel passato a sentirsi solo e che posso concedermi di essere arrabbiata senza che questo uccida nessuno, anzi, per assurdissimo, questo mi libera e credo mi permetterà di voler bene davvero a queste persone che in fondo, di loro, colpe consapevoli non ne hanno...

Ecco, post un pò sconclusionato ma mi sento già un pò meglio...terrò la luce accesa stanotte e chissà che un pò alla volta questa brutta sensazione non s'asciughi...

grazie per esserci ragazzi anche solo scrivere mi aiuta a focalizzare cose che non erano chiare o a farmi capire che non lo sono ancora per niente..
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