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Vecchio 27-04-2008, 17.26.22   #5
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Io quando voglio avvicinare un gatto che ha paura utilizzo la sua curiosità....
Qualcuno sopra di noi usa lo stesso metodo....
Il problema nasce se il gatto una volta che si è avvicinato invece che godere della vicinanza continua ad aver paura e a dover essere incuriosito per poter rimanere.
Sarà difficile, se non impossibile che io possa accarezzarlo.
Mhm...non riesco a capire.
Cioè la curiosità è qualcosa che permette l'avvicinamento all'oggetto verso cui ci si dirige.
Diciamo una spinta in una determinata direzione che viene impressa dal " curioso ".
Ora c'è sempre una sorta di titubanza e quindi, forse anche paura?
Questa curiosità dal pò che mi pare aver capito insomma, può essere utilizzata in due modi: l'uno che tende ad avvicinare il curioso, l'altro che tende ad allontanarlo o per meglio dire che fa in modo, da se, che si allontani.
Forse la scena del film, riportata da Sole, fa chiarezza nel senso che il Maestro ha " fornito" all'allievo uno strumento per stuzzicarlo a tal punto da farlo uscire dalla limitatezza della sua curiosità " esterna", per permettergli, quindi, il passaggio e darle una direzione differente verso quella " interna"?
Il problema, dopo si rivela altro ossia, se ho dato l'input per il passaggio ad una curiosità più profonda, diciamo così, in agguato c'è sempre il rischio che questa, da sola, una volta " attivata " possa non essere in grado di fornire una costante fiammella; un traghettamento a metà, per cos' dire.
C'è il rischio, ancora, di rimanere " in quello stato di passaggio " per cui oltre che la paura esiste anche la necessità di fornire ulteriormente l'energia per permettere la vicinanza. Due piedi in una scarpa, in quanto comunque l'allievo non potrà usufruire della vicinanza del Maestro !
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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