Discussione: Religioni
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Vecchio 22-08-2005, 22.05.17   #43
Ray
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La differenza tra la saga di Artù e della tavola rotonda e il codice da vinci è tale da porli su ambiti completamente diversi. La saga in questione è un vero e proprio racconto iniziatico contenente quindi tutto il simbolismo esoterico necessario alla ricostruzione della Tradizione e, microcosmicamente, tutte le indicazioni per una corretta evoluzione spirituale. L'opera di D. Brown invece è totalmente profana e non contiene nulla che si possa definire nemmeno "esoteriico" o addirittura che valga la pena essere menzionato. Il fatto poi che vengano entrambi catalogati sotto la dicitura "romanzi" è tipica espressione della mentalità moderna che riesce a vedere due cose essenzialmente diverse come "storie inventate per intrattetenere".

Il punto che tocca Era è uno di quelli che mi stanno più a cuore. Una delle conseguenze più nefaste dell'operato storico della chiesa è proprio l'atteggiamento di chiusura che, comprensibilmente, assume nei suoi riguardi chi cerca un'evoluzione spirituale. Dal mio punto di vista uno dei "motivi" del nefasto operato di cui sopra è proprio quello di impedire a chi operi ad un certo livello di accedere a quell'elemento spirituale che il Cristianesimo conserva. E uno dei modi è proprio quello di screditarsi, come chiesa, agli occhi dei suddetti.

Mi spiego meglio. Bisogna fare molta attenzione a non confondere l'opera di individui o gruppi di individui interni alla chiesa con la religione cattolica. Questa confusione può portare chi la fa ad auto-escludersi dalla possibilità di attingere a quanto di buono la religione può dare, nonostante l'operato dei suddetti. Infatti, indipendentemente dagli sforzi di una certa tipologia di individui, l'elemento spirituale conservato dalla religione cattolica non è estinguibile e non è possibile renderlo in alcun modo inefficace. E' li, a disposizione, e chiunque può attingerne. Purtroppo l'atteggiamento di molti contemporanei occidentali che cercano una Via la scartano a priori, accumunando alla religione le qualità di discutibilissime azioni svolte in suo nome. E questo atteggiamento è proprio uno di quegli effetti che certuni, a mio modo di vedere, volevano produrre.

Credo quindi che, per cominciare a capire i meccanismi di cui cerchiamo di occuparci, sia necessario affrontare la questione con mente aperta. Per mente aperta intendo non anti-dogmatica, che risulterebbe, alla fin fine, altrettanto dogmatica, ma disposta a considerare alcune questioni, magari istintivamente disprezzate, come possibili verità molto ben celate.

...la discussione resta aperta... riprenderò comunque il discorso
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