Discussione: I figli degli dei
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Vecchio 01-11-2006, 00.19.03   #1
Ray
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Predefinito I figli degli dei

Gli uomini frattanto si erano moltiplicati sulla faccia della Terra ed erano nate loro delle figlie. I figli di Dio, vedendo che le figlie degli uomini erano belle, si presero per mogli quelle che fra tutte piacquero loro di più. Allora il Signore disse: "Il mio Spirito non rimarrà per sempre nell'uomo, perchè è carne: i suoi giorni sono già contati: 120 anni". In quel tempo vi erano i giganti sulla terra e ve ne furono anche dopo che i figli di Dio si erano uniti alle figlie degli uomini, e da queste nacquero loro dei figli. Sono essi quesgli eroi famosi fin dai tempi antichi.
(Genesi VI, 1-4)

Segue il diluvio...

Nella tradizione greca troviamo qualcosa che definire simile è pretendere di usare un lieve eufemismo.
La parola greca Heros (plurale Heroi), da quel che siamo in grado di ricostruire, subisce un'evoluzione decisamente particolare in un arco di tempo relativamente breve.
In Omero indica poco più di una classe sociale, anche se si deve ricordare che al tempo la classe sociale dipendeva da un diritto di nascita... genetico. Tuttavia - ed è quello su cui volevo porre l'accento - il termine viene usato per indicare una tipologia umana abbastanza abituale, nota, realmente presente. L'eroe si distingueva dall'uomo comune per nobiltà, libertà, capacità e scienza, mentre l'uomo comune (il figlio dell'uomo) era indicato con termini quali schiavo o servo.
Si e no due secoli dopo, in Esiodo, lo stesso termine indica una razza di semi-dei dai contorni mitici e sfumati. Guerrieri valorosi e dai poteri sovrumani che, dopo aver combattuto a Tebe, scomparirono dal mondo in direzione dell'Isola dei Beati.
Lo stesso Omero comunque ci veicola come, col passare di poche generazioni, le qualità degli "eroi" diminuirono in maniera palese. Nestore, rivolgandosi ai guerrieri giunti a Troia (gente coma Achille e Agamennone) fa notare come essi non potrebbero reggere il confronto coi suoi compagni di gioventù e come quei compagno non sarebbero affrontabili in combattimento dagli odierni eroi.

In ogni caso, nella mitologia greca in genere, gli eroi sono una particolare tipologia di semi-dei.
Il semidio era figlio di un dio e di una donna mortale. L'incrocio opposto dava sovente origine a qualche mostro. Il semidio però, pur scorrendogli nelle vene sangue divino, che gli conferiva spesso una serie di capacità fuori dal comune, era anch'egli mortale. L'immortalità non gli era tuttavia negata a priori, ma poteva conquistarsela... di solito tramite grazia divina ottenuta a seguito di grandi imprese.
Più o meno tutti gli eroi compirono grandi imprese ma, fra queste, una in particolare distingueva gli eroi veramente tosti... essere discesi agli inferi ed esserne usciti vivi e col ricordo del viaggio.

mi fermo per ora... ci sono molte direzioni che si possono prendere...
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