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Vecchio 06-02-2008, 16.52.44   #16
RedWitch
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Mi è capitato di fare puzzle ho provato a ripensare come li facevo.. ordinavo tutte le parti di cielo e le mettevo in un angolo in alto tutte insieme, se trovavo pezzi che credevo dovessero stare in basso, li mettevo fisicamente tutti vicini ma in un angolo in basso del tavolo. Poi quando ne avevo un certo numero assemblavo una parte e l'altra.. quindi mi capitava di avere i bordi fatti e poi cercare di attaccare le tessere in modo da completare il centro.

Se avessi risposto dopo il primo post di Uno, avrei detto di avere una mente a righe, ma in realtà a me capita spessissimo di classificare le cose e di dargli un posto preciso. Anche con i concetti, li inquadro e poi li esploro, per fare un esempio pratico anche qui in forum quando vedo un titolo preciso (o lo do) mi riesce più facile capire di cosa si sta parlando, quando mi trovo davanti un altro punto di vista, un titolo che non inquadri subito l'argomento (tipo questo ) mi perdo..

Citazione:
Originalmente inviato da Uno
La dinamica righe-quadretti diventa più interessante quando prendiamo in considerazione un'altra variabile, la capacità di muoverci attraverso quadri e righe, la capacità di ricordarci di quelli lasciati, il ricordo è come scrivere su di essi, si passa e si marca. L'associazione dei ricordi se vissuta consapevolmente è come una parola, come una frase come un numero, se conosco la parola "universo" e sono sulla e so che dietro c'è una v, significa allargare la visione non perdendo il particolare, cosa che purtroppo spesso si fa....
Per esempio, quando abbiamo ricordi non li sappiamo classificare non sappiamo esattamente in quale punto si trovino... mettiamo che la parola universo sia tutto l'insieme dei miei ricordi.
La parola si trova su una riga, e le singole lettere andrò a metterle in un quadretto ogni volta che avrò vissuto consapevolmente (ricapitolato) un ricordo. Anche se non comincio dalla lettera u, ma esploro la n, so che c'è dietro una u che dovrò ancora vedere, ma intanto archivio la n e so esattamente dove è, potrò andarla a ritrovare (mi da anche un chiaro indizio di dove si trova la u..).

Se è così.. , somiglia molto alla deframmentazione dei files di un pc..
Quando si deframmentano i files, graficamente sono dei quadretti disposti in riga.. i quadretti sono di diverso colore a seconda di come sono disposti (files frammentati, spazio libero, files vicini etc). Il pc durante la deframmentazione sposta i files sparpagliati in un ordine preciso (ma sempre in quadretti). In questo caso sarebbe come avere una riga con scritto universo tutto mischiato.. e il pc li rimette in ordine in modo da ottimizzare le prestazioni del pc stesso.
Noi non vediamo il modo in cui il pc sistema i files, ma quando li andremo a richiamare lui li troverà più rapidamente ottimizzando la prestazione.

Lo stesso dovrebbe valere per noi quando sappiamo precisamente dove sta un ricordo, se è archiviato, non partirà l'associazione automatica ma potremo richiamarlo se lo vorremo (se ci serve passare per la n per sistemare la u per esempio). E si potrà quindi non perdere la n pur estendendo alla u...

Spero di non essermi capita solo io ... ma puo' starci?
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