Discussione: Criminale = malato?
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Vecchio 06-12-2009, 23.53.51   #5
stella
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Una cosa mi chiedo, ma se è accettabile l'immagine del sisstema immunitario che cede e permette lo sviluppo della malattia possiamo dire che a livello ..ehm..psicologico o morale (ma non mi soddisfano i termini) questo sistema immunitario possa essere associato al concetto di onore?
Non credo possa essere associato al concetto di onore, anzi penso che non possa essere associato a nessun concetto che sia valido per tutti.
L'esempio che hai fatto sul sistema immunatario secondo me è esatto, e se per salute si intende equlibrio dello stato fisico e psichico, se ci discosta da questo equilibrio si entra nella malattia.
Più questo equilibrio viene a mancare, più ci si può considerare malati....
Mi viene in mente che quando si parla di criminali si dice anche "squilibrati".
Inoltre tutti noi quando facciamo qualcosa di cui non ci rendiamo conto usiamo l'espressione "essere fuori di sè"
quindi non essere in se stessi vuol dire non avere la facoltà di intendere e volere in quei momenti....
Quindi nel momento in cui commette un delitto il criminale è sempre malato, ma secondo me prima di arrivare a quel punto se volesse avrebbe la possibilità di ricercare un suo equilibrio, quindi la mia opinione è che se nel momento che commette il crimine è squilibrato e fuori di sè, in altri momenti ragiona lucidamente, e potrebbe essere considerato una persona "normale" quindi con la capacità di intendere e volere.
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