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Vecchio 27-01-2011, 23.57.21   #3
dafne
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Quando ero bambina vivevo in un paesino di montagna sotto il Pasubio e il mercato era quello della domenica, piccolo ma comunque il più vasto tra quelli dei paesetti cicostanti. Mi ricordo che chiudevano il pezzo di strada del centro e che c'era un banco che attirava regolarmente la nostra attenzione, quello delle caramelle che nella mia fantasia di bimba associavo sempre a quei capitoli di Pippi Calzelunghe dove entrava nel negozio a comprare dolcetti coloratissimi o quando li trovava nel tronco dell'albero magico...aveva il sapore di ritrovarsi davanti Babbo Natale

Poi ricordo il camioncino dei polli che mi sembrava sceso dalla luna con i cartocci delle crocchette o l'androne vicino alla farmacia di mio nonno che veniva occupato da due simpaticissime signore che vendevano formaggio. Ricordo le pigne di grandi forme tonde di formaggio e i pacchi di carta bianca oleata. Mi piaceva moltissimo passare a trovarle perchè con i loro mini coltelini mi facevano sempre assaggiare qualcuna di quelle forme gustose.

C'era poi il banco del pesce fresco, un posto dove rimanere affascinati a guardare una serie di bestioline curiose, con tutto quel ghiaccio che colava in rivoli d'acqua su cui passavano due ragazzoni enormi con stranissime scarpe verdognole...che poi avrei scoperto essere stivaloni di gomma

Mi ricordo anch'io il banco delle stoffe anche se mia mamma non ha mai avuto amore per la sartoria e io gli scampoli per le bambole li trovavo dalla signora che mi faceva da balia il sabato quando l'asilo non c'era ma mia mamma lavorava comunque.
C'era anche la parte del banco dele stoffe che vendeva perline, filo di cotone, cerchietti e nastrini, li si ci ho sognato parecchio ma non era a portata.

Mi ricordo con precisione il grande mercato del lunedi che facevano nella cittadina vera a propria a cui arrivavamo, con mia madre, con l'autobus.
Mi ricordo che verso la fine delle elementari un lunedi mia mamma mi ci ha portato, credo che lo abbiamo fatto due-tre volte prima di trasfrirci lì dopo la loro separazione.

Già prendere un autobus per un tragitto di dieci minuti era qualcosa di straordinario. Poi si saltava scuola. Poi il mercato...
Il super iper mercato era enorme per i miei occhi e le mie abitudini di bimba.

Adesso il mercato lo devo visitare di mattina presto, la confusione, la ressa della gente mi dà noia, mi irrita, soprattutto perchè non mi piace infilarmi tra le becchettate delle galline senza contare che i vestiti (e i prezzi) sono oramai quelli dei negozi, tranne qualche curioso banco che ancora offre la merce di fine stoccaggio, ma bisogna armarsi di parastinchi e paraorecchie per reggere la contesa....
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