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Vecchio 28-08-2009, 15.49.30   #3
Kael
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Mi viene in mente che il vetro, per quanto comune possa essere, ha in realtà delle caratteristiche molto particolari, che lo avvicinano più ai liquidi che ai solidi. Si, tiene la forma, questa è unna caratteristica dei solidi, però la sua struttura è più simile a quella dei liquidi.
Già infatti ha anche la qualità di essere trasparente, cosa impossibile agli altri solidi salvo una semi trasparenza che possono avere certi cristalli o sali, ma mai limpida come il vetro.

Portando comunque il discorso ad un livello interiore, vedo il vaso aperto come una vita comune, superficiale, meccanica, dove l'esperienza al minimo calore vola sempre via non dando modo di integrarsi veramente, di "tingere" la Pietra.

Il vaso chiuso invece indica il Vitriol, il discendere completamente nella propria interiorità, nella parte più profonda di noi stessi, la sola capace di trattenere davvero la "tintura", l'essenza dell'esperienza.

A tal proposito vedo un lampante collegamento col "non esprimere emozioni negative" dell'insegnamento di Gurdjieff. Se permettiamo alle ondate fetide e maleodoranti, prodotte dal fuoco sulla pietra, di uscire - conseguenza di una vita ancora superficiale e incapace di scendere nella proprià interiorità - permettiamo anche alle virtù germinative dei corpi di volare via, di perdere la tintura, essenza dell'esperienza, con la quale tingere la pietra.
Se invece siamo capaci di trattenere tali esalazioni nere, se siamo capaci di sigillare veramente il vaso in maniera ermetica, ecco che la preziosa acqua nascosta non fugge ma resta a circolare nel vaso, imbimbendo, umidificando, via via la pietra, purgandola ma anche insaponandola sempre più....
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