Giorni fa ho visto un film che mi ha dato degli spunti interessanti..
In sostanza parlava di un uomo che aveva un "debito" con il capo di una grossa organizzazione criminale, debito che gli è stato concesso di saldare con un piccolo lavoretto... ammazzare un uomo per lui.
Il protagonista va per compiere la missione, ma alla fine non ce la fa ad uccidere un uomo che non gli aveva fatto niente, e provoca l'ira del boss che gli scatena contro una vera e propria guerra.
In questa guerra il protagonista si trova costretto ad uccidere uno dopo l'altro tutti gli scagnozzi del boss, senza contare che muoiono diversi anche fra i parenti e gli amici del protagonista, che come si sa rappresentano una ghiotta occasione di vendetta per le organizzazioni criminali.
Vengo subito al punto. Non era forse meglio ammazzare quel singolo uomo piuttosto che trovarsi a dover fare quella carneficina? (ovviamente il protagonista era uno tipo Rambo
). E' vero che lui era un innocente e tutti gli altri cattivi, ma stiamo comunque parlando di una vita umana contro quante? trenta, quaranta...
C'è anche il discorso che l'uomo che doveva uccidere non se l'aspettava, gli avrebbe sparato alle spalle, mentre con gli altri è una guerra a viso aperto, li fronteggia dandogli comunque la possibilità di salvarsi, quindi un confronto più giusto.
Insomma, volendo rifletterci non è una questione tanto superficiale, ci sono molte implicazioni di tipo etico e morale.
C'è da dire anche che non era immediato il ragionamento: se non ammazzo lui devo ammazzarne trenta, perchè l'uomo ha sempre la possibilità di cambiare e magari il capo dell'organizzazione avrebbe lasciato perdere la vendetta, però era quasi impossibile che andasse diversamente...
Penso (magari a torto) che molti avrebbero fatto come il protagonista, in fin dei conti per tutto il film la sua è solo legittima difesa, mentre se avesse compiuto la missione avrebbe commesso un assassinio. Però secondo me non è così immediato e val comunque la pena di riflettere un attimo...