Oggi la famigerata lezione sugli incroci
per una frazione di secondo mi sono vista alla guida, a uno stop con macchine su tutte le strade, fermarmi, scendere... e andare a farmi uan wodka
Quando l'istruttore ha detto "ogni volta che superate una macchina con me tendete a chiudere il sorpasso subito.." altro flash e altro attacco di panico.
Ma a chi la voglio raccontare, mi dicevo, appena salgo in macchina questo già mi considera una sfigata (elloso
) figuriamoci quando mi vedrà impegnata a tener su il volante come se fosse di burro senza riuscire a muovere nemmeno un muscolo....
Nun ce la fò, penso alla strada, quella vera, alle macchine e alle precedenze o sorpassi o inversioni (neanche pensare ai parcheggi...) vado in blocco.
Stò cercando di vederci dentro e moltissimo, purtroppo, è legato a cosa potrebbe pensare l'istruttore di me (eccheppaaaa...ttate fritte però), poi una considerazione personale che è come uno alla meno cento (farò sicuramente un incidente, mi morirà la macchina, bloccherò il traffico...ecc ecc ecc), oltre al fatto che dovrò cambiare.
Questa è la pate più difficile da osservare, non sarò io a dover guidare, in un certo senso, pechè la io di adesso ha fifa e quindi non posso permetterle di incastrarmi.
E qui un mare di sensazioni sconosciute, come nel post della ladra, che sono ma non sono, o come il bisogno di capire se il diavolo esiste e come agisce.
Ci vedo un filo sottile che lega tutte queste cose, magari mi sbaglio ma non il guidare di per sè, è qualcosa di molto più profondo che emerge
anche in questo..