Discussione: Ingenuità
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Vecchio 12-03-2008, 12.32.40   #16
dafne
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[quote=Uno;50923]

Possiamo espandere il discorso con una domanda, visto che l'ingenuità non può nascere dal nulla, non si può diventare ingenui, si può rimanere ingenui o "accrescere" l'ingenuità (virgoletto perchè in realtà è un ritrovare, non è un aumento/creazione di qualcosa che non c'è e non c'è mai stata) da dove viene e cosa ci fa intuire?

quote]

Ci provo, anche se sono ancora piuttosto confusa in merito. (che novità.. )
Poniamo che l''ingenuità, anche alla luce di quanto scritto da Uno, sia un modo di essere, un tipo di atteggiamento verso la vita, poniamo che per ingenuità s'intenda la capacità di una persona di vivere ogni situazione come se fosse la prima pur non avendo resettato e dimenticato le esperienze del passato. Potremmo pensare che l'ingenuità ci venga da quella parte di noi che è maggiormente vicina allo Spirito, che è meno diretta e legata dalla materialità e che riesce quindi a rimanerne svincolata. Mi stò arrampicando sugli specchi ma dovendo rispondere a quel "da dove viene e cosa ci fà intuire" direi che viene da un nostro ipotetico bagaglio spirituale e mi fà intuire che sia anche una forma, al contrario di quanto sembri, di grande forza. Voglio dire, se riuscissi a mantenere presenti e vive tutte le mie esperienze di vita e nonostante queste esperienze riuscissi a vivere ogni cosa come nuova...credo ci voglia una grande forza per non credere che schemi che si ripetono con frequenza siano gli unici possibili (ci vedo un collegamento col post "cosa volevo fare da grande no?) Forse in questo senso c'è lo stupore che citi dopo, lo stupore che non viene da un "oh cavolo non me l'aspettavo" ma piuttosto un "oh guarda cos'è successo". La meraviglia del dare la possibilità a una situazione pur essendo uguale di avere sviluppi diversi.
MMM facciamo un esempio, sperando non sia OT. L'amore.
Ci innamoriamo di qualcuno, poi il sentimento o il desiderio scompaiono e ci allontaniamo. Ora,una due tre volte e si potrebbe pensare che gli uomini/donne che incontriamo siano tutti uguali, che a certi comportamenti avremo certe reazioni, che tutte le nostre storie sono destinate a finire etc etc..fino al prossimo sguardo. Il prossimo sguardo che solleticherà la parte di noi che ricorda ma che stupirà meravigliosamente la parte di noi che, ingenuamente, si lascerà andare. Di nuovo. La differenza forse, dico forse, è che la sagacia ci fà avvicinare persone sempre un pò diverse perchè dall'esperienza vissuta abbiamo (forse ) compreso ciò che non vogliamo ma l'ingenuità ci fà vivere quel momento come il primo, con lo stesso senso di meraviglia?
Un altro pensiero che affiore è che l'ingenuità comunque, nel caso dei rapporti personali ad esempio, non è da confondere con il "va ben tutto" ( lo faccio da sola capo, ma ci stava.. ), non è che ci si butta in tutte le storie possibili, in questo entra in campo la sagacia?
vabbè mi fermo e faccio riposare il mio neuroncino che si è troppo affaticato...
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