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Vecchio 31-10-2010, 09.24.11   #18
diamantea
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Certo e' un passaggio molto stretto e difficile ma insieme a te , senza alcun incesto , ce la puo' fare .
Comincia anche tu a staccarti da tuo figlio per non tentarlo .
Stanotte ho passato alcune ore a riflettere Nike, se tu hai scomodato Edipo hai seguito una traccia, e tu sei maschio.

Di mio figlio voglio dire solo una cosa per ora, la sensazione che sia per lui come un albero, la sua radice, il suo contatto con la realtà e il suo sguardo verso l'alto.
Non l'ho deciso io, ha deciso tutto lui, quando essere concepito, quando nascere, quando lasciare il mio seno, quando tutto il resto. Io ho solo acconsentito.
E' una storia particolare questa.

E' stato sempre assolutamente autonomo, ma ogni tot ore da sempre lui mi chiama per sapere se sono ancora in esistenza, non vuole nulla solo sapere se io sono ancora.
Ho avuto come fretta di crescerlo, avevo paura di morire e lasciarlo solo, lui non sarebbe sopravvissuto emotivamente senza di me.
Mio figlio ha vissuto sempre la preoccupazione della mia presenza. Era piccolo, ero in ospedale in seguito ad un incidente, quando chiese a mia sorella serio e più volte se io ero morta. Poi aggiunse che lui non poteva vivere senza la mamma.
Aveva la cosapevolezza di non potere essere senza di me.
Io ho sempre detto che non lascerò mai mio figlio, ma sarà lui a lasciare me quando sarà pronto a farlo.
Mio figlio è cresciuto sereno con la sicurezza che c'è la mamma. Io sono il suo continuum con l'esterno.
Ho sempre sentito un compito specifico con questo figlio più che con l'altro con il quale ho avuto un normale rapporto madre/figlio.

Ai miei figli ho insegnato fin da piccoli come gestirsi da soli, e loro sono autonomi in tutto.
Eppure riflettevo stanotte che mio figlio semina se stesso per casa, lui è in ogni luogo e in ogni tempo. Si fa sentire, si fa trovare, impossibile dimenticarsi di lui.
Più io sono assorta o impegnata più lui mi costringe a dargli attenzione. Lui sa che poi reagisco.

Ho fatto un giro accurato di perlustrazione della casa, ed ho visto segni di lui ovunque, piccole insignificanti cose ma seminate per casa che quasi non si vedono. Sotto i divani, sotto i letti, in angoli nascosti, anche un pallottolino di carta ma c'è. Eppure con le sue cose è molto ordinato e pulito.
Ha avuto sempre il bisogno di esserci in ogni angolo della casa. Non ho mai chiuso una porta.

Quello che gli manca a livello ideativo è la mappa che gli permette di orientarsi e di collegare i pensieri. E' un piccolo difetto che ha dato i suoi frutti rovinosi al liceo.

Il mio sforzo è stato aiutarlo a costruirsela da solo con i punti di riferimento.
Un giorno sentì un'impulso incontrollabile dentro, presi un foglio grande e una penna e buttai giù un progetto in cui c'era il percorso per aiutarlo.

Mi viene in mente che io per lui sono stata il punto di ritorno, di aggancio con la realtà, come un centro di raccogliemento, qualunque cosa succede lui torna da me e si ritrova. Che questo suo bisogno di seminarsi sia una specie di mappa, di "briociole di Pollicino".

Ultimamente mi sto sottraendo a questo compito, in qualche modo sento che se non mi suicido lui non mi ucciderà mai.
E' un processo di distacco iniziato quasi un anno fa quando ebbi la certezza che guarirà.
E' come se non gli permettessi più di avvicinarmi troppo, lui per contro si è agganciato più stretto.
Ripeto non voglio fargli violenza o non volerà mai da solo.

Mi fermo, ma voglio continuarlo il discorso.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"

Ultima modifica di diamantea : 31-10-2010 alle ore 09.27.25.
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