Citazione:
Originalmente inviato da Faltea
Ecco, toccato il limite... perché peccatore?
Un po' come il mea culpa... Di che colpa mi devo ripulire?
sono domande retoriche, ovvio che non cerco riposte, ci sono in ogni libro cristiano.
Ritengo che non sia affatto positivo cercare l'apertura dentro di se dandosi dei peccatori. Comunque sono OT ed è solo il mio punto di vista che non va affrontato qui.
Avevo detto che avrei provato a vivere "nella provvidenza" a confidare in essa ogni volta che un dubbio mi attanagliava, bé è un lavoraccio!
Una fatica... pensiero positivo tipo tutto si aggiusta, non preoccuparti, bla bla, mi aiutavo con un po' di meditazione e di concentrazione. Ora sono rientrata al lavoro ed aimé tutto perduto, la fiducia nella provvidenza è miseramente crollata soffocata dagli impegni del quotidiano che hanno richiesto la mia energia prima dedicata esclusivamente a quello...
Forse in pensione..
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Come già detto da Astral peccatori lo siamo più o meno tutti, nel senso di mancanze, di buchi che creiamo in noi col nostro comportamento, c'è anche un 3d specifico sul peccato mi sembra.L'invocazione che si fa, almeno così io la interpreto, serve a riconoscere questa situazione di peccato e di impotenza dalla quale difficilmente si può uscire da soli e quindi si chiede un aiuto, un venire incontro a Qualcuno, che sia Cristo o la Provvidenza, una volta che abbiamo fatto comunque tentativi e sforzi da soli.
Certo che se si chiede, si invoca, si supplica, dopo aver comunque lavorato, e non arriva nulla o le cose sembrano mettersi sempre al peggio, le cose non tornano, le batoste servono ma non si può stare a prendere batoste a vita.