Discussione: il sensitivo
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Vecchio 22-05-2009, 16.23.25   #4
filoumenanike
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ci sono due possibili aspetti di "sensitività" in questo episodio che riporti e solo uno ha una valenza temporale, che forse lo rende più stupefacente agli occhi dei più.

Il primo aspetto riguarda un certo collegamento che può sussistere tra le persone, collegamento attraverso il quale possono viaggiare in modi non usuali svariate informazioni. Ricordi quando, parlando d'altro, dicevamo che tra le persone di costruiscono ponti? Ecco, quei ponti alla fin fine sono canali comunicativi, attraverso i quali ci scambiamo informazioni (in senso ampio). E analogamente a come tu magari appena entri a casa ti rendi conto se tuo marito è nervoso (il classico "è successo qualcosa") così è possibile che viaggino degli stati emotivi particolarmente forti, o meglio dei prodotti di questi stati emotivi, la cui percezione può anche essere tradotta in immagine. Anzi, queste cose viaggiano sempre, più che altro non è usuale la percezione e relativa traduzione, dove per traduzione intendo quel prodotto finale, spesso molto minore di quel che è arrivato, che si presenta al conscio.
La distanza dipende da molti fattori... la sensibilità di chi percepisce, l'intensità del trasmesso eccetera (tu magari "leggi" tuo marito dall'altra stanza, il mio gatto mi "sente" e inizia a miagolare da quando apro il portone dello stabile forse prima e così via).
La dote di per se non è che sia a mio avviso questo granchè. E' connessa all'animalità, ossia ha connotati istintuali credo. Comunque sia, pur essendoci relativamente parecchie persone che hanno episodi del genere, sono pochissimi quelli che ne hanno sviluppato un certo controllo. Per lo più sviluppano la sensibilità, ossia gli capita più spesso che ad altri, ma in modo abbastanza inutile.
Questo a mio avviso dipende, per la maggior parte, dal fatto che non c'è un parallelo sviluppo della consapevolezza. Anzi un primario sviluppo di quella, che porterebbe varie sensibilità a svilupparsi in modo armonico e integrato. Insomma si rischia di affinare istinti e basta.
Dicevo della temporalità... questo tipo di avvisaglie non necessariamente hanno valenza temporale, nel senso che il marito potrebbe aver "saputo" dell'incidente dopo che questo è successo, anche se non glielo avevano ancora detto.

L'altro aspetto possibile è quello della preveggenza... che se è pochi secondi prima, per dire, serve a poco. Ha più senso coi sogni se ti danno il tempo di interagire con gli eventi, quando sussite questa possibilità. Ma qui, se non c'è la consapevolezza e quindi una certa dose di volontarietà, è un'altra istanza interiore che agisce a mio avviso, che non sempre ha connotati istintuali.
Ricordo di aver letto che nei popoli precolombiani era abbastanza usuale trasmettere notizie attraverso questi canali inusuali, di cui i popoli antichi, non esclusi i celti, dovevano avere una pratica molto più sviluppata di noi che, nel corso dell'evoluzione scientifica, abbiamo dato più spazio all'esterno (scienza), alla tecnica che alle capacità interiori di cui abbiamo così perso cognizione e anzi ci meravigliamo come se fossero fole da raccontare ai bimbi. In questa ottica la dote potrebbe avere una maggiore valenza, insomma se sfruttata al meglio

Per la preveggenza non ho la possibilità di esprimere pareri, so soltanto che un mio carissimo amico sognava spesso fatti che poi si avveravano o che erano già avvenuti.
Se la sensitività mi meraviglia la preveggenza mi preoccupa poichè apre tutta una serie di problemi connessi al destino dell'uomo, sarebbe possibile cambiarlo, se prevedessimo il futuro? allora il futuro già esiste? la risposta è quel continuo ed unico presente atemporale, di cui parlavamo in un altro 3d?
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