Scusate, forse mi farò qualche inimicizia, ma sotto molti aspetti il Codice Da Vinci è un'autentica opera di disinformazione.
Dal punto di vista stilistico è abbastanza povero, nulla di nuovo nel genere giallo, un intreccio abbastanza superficiale e con colpi di scena assai prevedibili.
L'unica lancia in suo favore, è la velocità con cui una persona riesce a leggerlo; nel senso che non è mai noioso, è una catena d'eventi descritti in maniera semplice, scorrevole e "rapida". Ma questo non può fare di un libro un best seller.
Dal mio punto di vista storicamente è da buttare. Per tutti i riferimenti impliciti ed espliciti; nel primo caso a Rennes le chateau, mai menzionata ma chiaramente "tra le righe", nel secondo caso i riferimenti al fantomatico Priorato di Sion.
Le informazioni contenute nel romanzo sono prese di peso dagli studi fatti da altre persone negli ultimi quarant'anni, nessuna di esse è frutto della testolina di Brown e, per il 90%, storicamente errate.
Altra cosa che si può considerare in maniera favorevole, è la presa in considerazione di Maddalena quale moglie di Cristo, molto plausibile (per me fatto accertato).
Scusate, forse sono stato un po' esagerato, ma credo che il libro non meriti tutte queste attenzioni, sia dal punto di vista stilistico che dal punto di vista storico.
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