Discussione: L'autostoppista
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Vecchio 05-09-2010, 21.31.48   #73
diamantea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Secondo me Diam, sta qui il non-problema.

Visto che dipendo molto dall'oggetto e da ciò che pensa e tu giustamente non mi rinforzi il tema do la mia spiegazione al tuo stimolo, poi se vuoi puoi dire che ne pensi, ora sono consapevole che io ci tengo molto al tuo parere.
Non so cosa vuoi dire ma dico cosa mi ha fatto pensare.

In fondo lo sapevo dall'inizio che sarebbe finita così ma non credevo potessi legarmi e soffrire in modo così profondo.

Lo sapeva la parte razionale che è stata messa a tacere dalla quasi totale conformazione all'oggetto.
Il tipo era uno non conforme alle regole sociali, non era il tipo da matrimonio o famiglia. Quello che mi colpì fu a livello sensoriale, rappresentava l'opposto della mia funzione primaria, cioè il non convenzionale.
Inoltre passavo da un distacco di contatto con il corpo nel matrimonio ad una situazione di massima sensazione.

Posso ipotizzare che siano subentrate le funzioni ausiliarie che erano scevre dal sentimento e dal pensiero.
E' chiaro che mi sono innamorata e conformata all'oggetto ma ciò che mi legava a lui non era il bisogno di conformità sociale, anzi questa consapevolezza fece sì che mantenni un barlume di razionalità che mi servì a non sottostare proprio a tutte le sue richieste.

Il fatto di non credere nella mia possibilità di legarmi e soffrire è stato un fattore positivo in quanto mi sono misurata con le mie potenzialità, sia nel provare la profondità del mio sentire affetto che di provare la sofferenza.
Il corpo divenne protagonista assoluto, prima nell'estasi della gioia poi nel tormento del dolore anche fisico.
E' una fase di conoscenza del corpo.
E visto che lui mi fece anche da mestro, tirando fuori molte delle mie potenzialità nascoste, mi diede uno strumento per far fronte alla difficoltà della mente e dello spirito, utilizzai le immagini archetipiche nella circostanza superandole.

Non nascondo che mi vennero in mente i pensieri più negativi con piani di vendetta da brivido, ma non mi lasciai mai travolgere da questi pensieri, mantenendo come obiettivo principale la mia autonomia e la crescita spirituale.
Volevo trasformare un'esperienza che conteneva il bene e il male solo in uno stimolo per crescere.
Certo sacrificai molto di me perchè chiusi alcune stanze del palazzo ma questo mi servì a non lasciarmi assorbire totalmente da nessuno altro mantenendo la mia rotta.
Ho mantenuto la mia autonomia rinunciando alla convivenza.

Mi lasciai assorbire più tardi dal lavoro ma poi ripresi le giuste distanze per non farmi fagocitare del tutto.

Dopo andai a rifugiarmi in una storia sentimentale regolare che finì nel solito modo come il matrimonio.
Questo mi fa capire che non è quello che cerco. La mia attuale storia non convenzionale mi tiene lontano dalla tentazione di conformità.
Devo solo trovare un punto di maggiore accettazione che non mi renda demolitiva, insomma che trasformi l'orco in principe e mi sa che ci vuole qualcosa di più di un bacio al rospo
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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