A livello pubblicitario, e mi permetto di dire anche psicologiico, direi che, se riferito al cacciatore, è davvero pessima l'associazione tra il fucile e la vita
Detto questo pur essendo contraria alla caccia (mi mette a disagio quanto la pesca, per dirla tutta) devo dire che in diverse occasioni ho avuto modo di confrontarmi con delle persone che non inseguivano il spara-spara, così definito da loro stessi, ma che erano persone anche piuttosto equilibrate, che avevano trovato nel cacciare una loro filosofia di vita.
Un primo scontro è stato sulla frase "perchè trovi crudele appostarsi e uccidere un animale, uno solo, quello di cui ti nutrirai, mentre trovi assolutamente normale che ci siamo centinaia di capi di bestiame
allevati per morire di cui, tra l'altro, una buona parte finirà in putrefazione?"
Mi ha fatto arrabbiare molto ma mi ha fatto, nel tempo, riflettere, tutto ciò che non vediamo rimane comunque e sempre nell'ombra e ci possiamo raccontare che è giusto mentre quando ci si trova di fronte ai fatti (un corpo di cervo abbattuto ad esempio
) allora si scatena l'indignazione.
Dopo molto tempo conmtinuo a preferire la non caccia
ma mi rendo conto che l'istinto è vivo e presente in ognuno di noi, solo che invece di appostarci, osservare e intrappolare un animale, oggi lo facciamo con i nostri simili