Discussione: Simbolo e simbolismo
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Vecchio 13-06-2010, 12.52.11   #35
Ray
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Riprendo questo discorso sulla natura dei simboli per provare ad espanderlo in altre direzioni. Per altro, il discorso in realtà è espandibile indefinitamente.

Stiamo accennando in altri tread sulla differenza di una trasmissione orale e una scritta e quali i vantaggi e gli svantaggi di entrambe. Chiaramente ci si riferisce specificatamente a dati esoterico-iniziatici, ossia a verità Tradizionali, ma questa differenza vale a qualsiasi livello.
Senza addentrarmi o riportare qui il discorso, il grosso svantaggio di una trasissione orale è che richiede una continuità di contatti, sia orizzontali (nello spazio) che verticali (nel tempo)... banalmente due persone devono parlarsi. Quello della trasmissione scritta invece riguarda l'effettiva comprensione del ricevente, dipendente fra le altre cose da linguaggio usato, traduzioni, usi e costumi eccetera, per il quale chi dovesse reperire un documento prodotto in altri tempi e luoghi avrebbe le sue bravi difficoltà a comprenderlo appieno, con la conseguente e progressiva perdita di dati.

Il simbolo sopperisce a entrambe queste difficoltà e da questo punto di vista può considerarsi un linguaggio universale.

Questo perchè i simboli sono costruiti sulla base dell'essenza della cosa che devono simboleggiare... caratteristica che spiega anche gli indefiniti livelli di interpretazione possibili. Dato che nell'essenza le cose sono collegate analogicamente, ecco che il simbolo, che riproduce l'essenza, veicola tutte queste cose contemporaneamente.

La comprensione del simbolo quindi, dipende unicamente dal livello evolutivo di chi lo "legge". E' chiaro che è necessario che costui si trovi perlomeno ad uno stato di "ricettività della conoscenza" per godere di una comprenzione intuitiva, ma questa ricettività può sussistere a vari livelli di sviluppo della coscienza e quindi a vari livelli di possibilità di comprensione delle cose. Se questa ricettività è presente però, il simbolo mette direttamente in connessione colui che lo legge con l'essenza simboleggiata e permette la graduale comprensione di questa essenza, tramite ad esempio "meditazione".

Questo rende il simbolo un eccellente strumento di comunicazione iniziato-iniziato, al di là di qualasisi limite spazio temporale. Un iniziato che oggi in occidente viene a contatto con un simbolo orientale di migliaia di anni fa è posto comunque in contatto con l'essenza simboleggiata e quindi la comunicazione, che magari ha subito interruzioni, riprende. Gli antichi incidevano i simboli nella pietra... segno, tra le altre cose, che sentivano il bisogno di tramandare a lungo nel tempo e a genti che probabilmente avrebbero parlato lingue diverse.

Queste consierazioni sono molto generiche ed è possibile espanderle enormemente, cosa che prima o poi avverrà, interesse permettendo. Ma prima di concludere volevo accennare ad uno spunto ancora: la natura analogica del simbolo con la cosa simboleggiata, oltre a spiegare il costante fallimento di ogni tentativo di spiegare i simboli (solo l'interpretazione è possibile), conferisce ai simboli la loro velanza magica. E' proprio il rapporto di analogia che permette a chi lo comprende di agire, tramite il simbolo, sulla cosa simboleggiata...
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