La domanda Red non è se il mio amico può metterti in contatto con il divino, ma se il sacerdote può farlo, in quanto soltanto sacerdote?
Posso capire se tramite vari esercizi spirituali riesce a canalizzare la voce di Dio allora sarei daccordo, ma soltanto perchè consacrato? sinceramente rimango dubbioso. Poi ovviamente rimane sempre una figura di riferimento, come padre spirituale.
Il punto è che le chiese dovrebbero aiutarti a mettere in contatto con il divino, e non ad essere loro gli intermediari, istaurando un rapporto cosi di dipendenza.
Il problema della Chiesa Uno, è che i motivi reali di ciò che è peccato e di ciò che non lo è, non lo spiega attentamente.
Io però non credo che coscienza e tradizione religiosa siano coincidenti.
Siamo daccordo che per esempio tutte le religioni dicono di non uccidere, di non usare falsa testimonianza, di non essere vittime della sensualità ( che è ben diverso da considerare peccato tutto ciò che fuori il matrimonio).
Quindi abbiamo un po' possibilità a questo punto...
1) La mia coscienza non è cristallina, perchè ho una mia mentalità su cosa è peccato. Sono un killer, per me non è peccato uccidere, non sento nemmeno di confessarmi.
2) La mia coscienza è piena di paure, timori, sensi di colpa, ogni azione che faccio, mi sembra un peccato a Dio, di conseguenza se la mia coscienza non aderisce alla Chiesa ho paura di essere gia nel peccato. Comunque anche in questo caso la mia coscienza è torbita quanto prima, perchè sono condizionato da ciò che dice una tradizione.
3) La coscienza è pulita, prendo ciò che dicono le tradizioni, rendendomi conto, che vanno contate anche le evoluzioni.
Il problema nostro, quindi che ci coinvolgere, è pulire sta coscienza. Come non essere condizionati da una o più tradizioni che ci dice ciò che è giusto o sbagliato, ma allo stesso tempo non essere " tentati" a giustificare i peccati, servendoci del relativismo?
Scusate se mi sono dilungato, ma credo di aver fornito un po' di spunti su cui riflettere
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