La frase sotto il titolo recita: Un paese diviso fra due religioni. Un uomo che lotta per il proprio destino. Un amore che non conosce confini".
Narra le guerre per il potere religioso tra musulmani e cattolici in Spagna, a partire dal 1568 al 1612.
I moriscos si battono contro i cristiani che a loro volta combattono i musulmani.
Si legge di uomini volenterosi da entrambe le parti, impegnati a trovare un punto di accordo, e di uomini assetati di potere ma anche di disperazione da entrambe le parti.
Si leggono gli orrori, i patimenti, la violenza gratuita, le manipolazioni di leggi terrene e divine, tutto in nome della religione.
Romanzo gradevole e scorrevole nonostante le 900 e più pagine.
Lo scrittore ha intrecciato realtà (dati storici) e situazioni romanzate con garbo e bravura.
Non aggiungo altro per lasciare il gusto della lettura, scrivo solo un appunto personale, cambiano i tempi, cambiano gli uomini, nonostante questo si continua a usare le religioni come un alibi che permette qualunque nefandezza in suo nome.
Tirando le somme non è cambiato granchè.
Buona lettura
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