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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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18-03-2008, 12.20.03
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#1
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Data registrazione: 16-03-2008
Messaggi: 1
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Ciao UNO mi chiamo enrico, studio e pratico occultismo ed esoterismo da più di 15 anni e posso darti ragione su molte delle cose che hai detto. Purtroppo, dove abito io non ci sono persone preparate sull'argomento, mi pare spesso di parlare con gente che parla di genetica sapendo solo come si scrive il proprio nome e recita pappallescamente nozioni e frasi ad effetto, solo per fare bella figura....tra ignoranti è facile fare bella figura!! Basta usare paroloni altisonanti o parlare di cose molto buoniste, senza aver compreso nulla. Spesso faccio un distinguo tra le parole SAPERE e CONOSCERE: la prima indica un indottrinamento da pappagallo, mancante di comprensione profonda dei temi trattati, la seconda implica la conoscenza piena di ciò di cui si parla e la possibilità di metterla in pratica. Oggi, le conoscenze esoteriche ed occulte, sono affidate a persone che non hanno gli strumenti giusti per comprendere ciò che studiano, solo per avere un guadagno da questi farlocchi. L'occultismo è la scienza che studiia ciò che è occultato, nascosto, ai più, non perchè viene nascosto ma perchè sono pochi quelli che vedrebbero la realtà nella sua semplicità.
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18-03-2008, 13.30.21
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#2
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Ciao Enrico, ho spostato qui il commento al breve articolo "Stregoneria senza superstizioni" http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=2398, perchè in seguito riordinerò il sito.
E' vero anche ciò che dici, ed internet non è esente dallo stesso problema, molta gente parla (o meglio scrive) di cose di cui si e no conosce i nomi, per fortuna nostra neanche bene.... perchè conoscere il vero nome delle cose sarebbe già un grande potere.
L'articolo era solo un'introduzione, purtroppo non ho ora il tempo per continuare la serie (oltre che degli altri argomenti) ma prima o poi proseguirò.
Non mi interesso attivamente di magia e stregoneria, nel senso che non utilizzo i metodi cerimoniali di esse, però conosco discretamente (usiamo un pò di modestia ) l'argomento, del resto è vero che se sei un chirurgo non è detto che tu prescriva terapie per la cura del sonno (esempio) ma almeno un'idea dovresti averla.
Bene... siamo qui se e quando hai voglia di discutere di qualcosa....
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20-08-2009, 14.12.26
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#3
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Chiede le Vie
Data registrazione: 29-10-2004
Messaggi: 8
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..interessante articolo..
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02-10-2009, 13.08.20
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#4
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Sarebbe bello riprendere i concetti esposti nell'articolo (sarebbe anche bello leggere i seguiti), dato che alla fin fine gli spunti sono molti e importanti a vari livelli, non solo in riguardo allla stregoneria ma applicabili a molti ambiti e sono stati poco approfonditi.
Le tue riflessioni hanno dato nuova linfa alle parole filtro e pozione, in relazione al favorire o allo sfavorire alcune possibilità già esistenti.
Hai messo in realzione pozione con potare e sul potare, in effetti, ampliando il discorso molte cose risultan chiare.
Quando potiamo un albero lavoriamo tagliando su rami che esistono già. Non potremmo in nessun modo "filtrare" direzioni che non esistono. Ecco, direzioni. I rami sono direzioni possibili di crescita, e quindi manifestazione, dell'albero. La sua forza vitale viene divisa nei vari rami e se questi non trovano ostacoli naturali crescono in modo pressochè uguale. Ossia l'albero si espande in varie direzioni (che però non sono tutte le direzioni, ma solo quelle in possibilità dell'albero).
Se io poto alcuni rami otterrò l'effetto di concentrare la forza vitale dell'albero negli altri. In pratica, riducendo le direzioni possibili di espansione, scelgo di privilegiare alcune di esse (direzioni) e quindi influisco sullo sviluppo dell'albero... sul come, non sul quanto.
Quando scelgo che direzione dargli scelgo anche che rami tagliare. Posso farlo anche per dargli una forma e questa forma può essere utile all'albero, magari per adattarsi all'ambiente. Oppure a volte posso dover potare per eliminare qualche malattia e salvare l'albero. Quello che è certo è che devo avere una visione prospettica del suo sviluppo e sapere cosa voglio fare. Non solo... se gli do una forma che piace a me e basta non è detto che questo sia il bene dell'albero, mentre se considero il bene dell'albero in qualche modo lo aiuterò.
Bon, ho messo qualche riflessione in libertà, senza seguire un filo preciso. Mi piacerebbe anche che esplorassimo la connessioone tra potare e potabile (bon, l'acua potabile è un'acqua filtrata, ma non credo sia tutto qua) a cui avevi accennato.
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