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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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30-03-2006, 00.34.52
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#1
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Inizia a fare amicizie
Data registrazione: 23-02-2006
Messaggi: 277
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Hasta Mudras
HASTA MUDRAS Le gestualità della mano
Il linguaggio attraverso l’espressività gestuale delle mani deve essere stata una delle più antiche forme di comunicazione. Dal tempo dei Veda, il mudra o simbolo della mano veniva utilizzato
nella recita sacra. I sacerdoti che ripetevano i ‘mantra’ (incantesimi), usavano certi gesti con le loro mani, e questi movimenti chiamati ‘mudra’ divennero un rituale sacro. Nella danza ogni mudra è ritenuto essere di origine divina, e già agli albori della storia indiana “Il linguaggio delle mani”
(akshara-mushtika) fu un importante studio. Il gesto di protezione (abhaya hasta) è conosciuto
presso tutte le maggiori religioni del mondo, in cui con una semplice posizione della mano,
è proiettato lo spirito del conforto Infinito. Gli indiani costantemente ricordano agli altri della divinità in ogni uomo attraverso il saluto giornaliero con le mani in ‘anjali’.
Attraverso le mani il danzatore possiede un potere infinito nella sua capacità di ritrarre la tragedia e l’esaltazione dell’essere umano. Da qualche parte nei recessi della creazione cosmica, le mani divennero i traduttori consci del pensiero teso all’universo.
ps, mia traduzione dall'inglese
se può interessare si può proseguire il discorso
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30-03-2006, 09.48.29
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#2
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Conosce ogni vicolo
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
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Ne so poco, ma quel poco posso anche dirlo, il discorso è interessante.
I Mudra sono delle posizioni ben studiate. Se non sbaglio fanno anche esse parte dell'arte dello Yoga e servono a 'canalizzare' le energie dei corpi di cui siam fatti.
Ad esempio, spero di non sbagliare, la classica posizione mediativa in cui troviamo moltissime statue: dito indice e pollice unite e le altre dita tese in avanti, servirebbe ad aumentare la concentrazione.
Altre servono ad esempio per stimolare alcuni centri nervosi e/o energetici come i nostri centri principali (volgarmente: chakra o ruote).
Per usare i Mudra sarebbe necessario conoscere il milione di nadi che costituiscono il nostro corpo. I Nadi si possono paragonare, per analogia ermetica, alla griglia terrestre sul corpo umano (se sbaglio correggete perfavore).
Sarebbero tutti i punti dove l'agopuntura va ad operare.
E' chiaro che se noi paragoniamo (sempre per anologia ermetica) il nostro corpo all'Universo tutto, come in effetti è possibile fare, automaticamente comprendiamo che attraverso un Mudra siamo in grado di connetterci con il Nostro Cosmo... e attraverso una evoluzione più o meno sviluppata .. pian, pianino con Il Cosmo .. e poi identificare il Cosmo stesso con le leggi divini e quindi Dio e comprendere che in fin dei conti Dio è il Cosmo nella sua totale manifestazione e non ... e se noi siamo Cosmo .. ecco che la soluzione è in tasca ... vabbè ho divagato un attimo ...
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30-03-2006, 10.49.16
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#3
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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E tu Haamiah cosa ne pensi?
Li usi? Li conosci?
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04-04-2006, 00.37.56
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#4
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Inizia a fare amicizie
Data registrazione: 23-02-2006
Messaggi: 277
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Sicuramente è un argomento affascinante, anche se non ne conosco molte, a parte le 'classiche' che vengono usate nello Hata Yoga, e altre che vengono usate per favorire l'apertura dei Chakras.
Il post che ho inserito, è una traduzione che mi è stata data, e ho trovato interessante. Nel proseguo del discorso si parla delle due maggiori
varietà di Hasta Mudras; ci sono le Asamyuta o singole, e le Samyuta o combinate. Le singole sono 28, mentre le combinate sono 24.
Le singole si fanno con una mano, mentre le combinate con entrambe le mani. A seconda della situazione, accadimento, oggetto, tempo, etc.
si usa un determinato mudra; ogni mudra può essere usato per svariate situazioni. Inserire tutti i nomi, le origini e gli usi, è un pò lunghetto
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04-04-2006, 11.13.43
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#5
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
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L'arte della postura delle mani (mudras) ha origini antiche e si ritrova anche nel Kuji-Kiri, arte giapponese spesso tradotta come "I Nove Tagli" o "Il Taglio a Nove Mani".
A seconda delle locazioni geografiche assumeva anche il nome di Kuji-In, "I Nove Sigilli", a causa delle influenze di carattere grafico dell'India del Nord, mentre il Kuji-Kiri si avvaleva di ideogrammi cino-giapponesi.
Esteriormente si presentava come nove modi diversi di intrecciare mani e dita, formando nove segni (Kanji) che avevano il preciso scopo di operare pressioni particolari sui nervi collegati ai vari centri del corpo umano, che ricevevano così degli stimoli "mirati". Ogni Kanji infatti corrispondeva ad una zona del corpo umano, ad uno dei canali dell'agopuntura, e sviluppava determinate facoltà...
Ad ognuno di essi poi si associava un mantra, che andava a completare l'opera in due modi: il "senso" del mantra quale frase su cui meditare, e le sillabe fonetiche di cui era composto, che non erano scelte a caso ma ripetute ad alta voce costituivano vibrazioni "stimolanti" per lo scopo prefissato.
Naturalmente, nessun Kanji aveva un senso se preso singolarmente... essi erano le nove parti di un tutto indivisibile, un "circolo di nove cerchi" che si apriva con Chu, l'Inizio, passando attraverso al Corpo, alla Mente, alla Comprensione, alla Trasformazione... fino a concludersi con il Tao, la Via, il Tutto...
Nelle loro varie combinazioni potevano elevarsi a nove volte nove, ovvero ottantuno.
Ottantuno la cui somma da ancora nove... e il Cerchio si chiude.
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