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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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12-06-2008, 02.08.24
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#1
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-02-2005
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Il "richiamo" per fare immersioni
Mi sa che il materiale per il libro, c'è
Si tratta, forse, di una scena.
Mi sto recando presso una Scuola per sub. All'istruttrice chiedo: " e' possibile fare un richiamo? "
( il richiamo nella realtà è la pratica con esercizi, direttamente in acqua che fa con istruttore chi possiede un brevetto ma da un po non fa immersioni ).
La proprietaria della Scuole mi dice va bene e mi indica lo spogliatoio all'interno del quale devo prendere l'occorrente. Prima di entrarvi, passo come percorso obbligato davanti alla piscina - che mi ri-cordavo, nel sogno, avere utilizzato per il mio brevetto - all'interno della quale, rispetto a quando ho sostenuto gli esami, c'era più gente che seguiva il corso. ma erano, per la verità tutti bambini.
Entro poi nello spogliatoio per cercare il vestiario ma accade una cosa e cioè nel mentre son quasi pronto per uscire, mancando però qualcosa ma non ricordo di preciso cosa, mi addormento.
E' un sonno, come dire, leggero nel senso che si sto fermo ma capisco abbastanza bene quel che mi accade intorno. Sento la voce dei bambini che viene da fuori, i quali seguono il corso; sento l'istruttrice che mi chiama. Io però rimango " fermo" come in stand-by.
Ad un tratto mi desto e mi rendo conto che mi mancano solo le scarpe. Faccio per prenderle, avvicinandomi ad una sorta di balcone - visto che lo spogliatoio pareva su due piani - che dava sul piano di sotto, prendendo prima la scarpa destra e poi la sinistra. A quest'ultima rimane, come dire, " attaccata " una scarpa destra da bambino ( di cui ricordo la marca, poichè le utilizzavo anche io, le Kickers ). A sto punto faccio per tirare verso di me la scarpa - mia - sinistra, cercando di non fare cadere al piano di sotto la scarpa del bambino ( tra l'altro avevo " rotto " la coppia di scarpe, nel senso che la destra era attaccata alla mia scarpa sinistra, ma quella sinistra, del bambino, era ancora li). Non volevo che cadesse giu e tra l'altro nel stavo io cadendo di sotto, quando la Kickers del bambino mi cade, mentre l'altra rimane dove quello l'aveva appoggiata.
Penso, in quel momento: " vabbè tanto sto solo io qua, se gli serve se la va a prendere !".
Mi son svegliato.
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beh, non saprei con esattezza come interpretarlo. Probabilmente, partendo dal " richiamo " e quindi " ri-cordo", c'è forse un tornare dietro a riprendere qualcosa che forse gia sò e che devo riscoprire; o anche, per questo, il superare un limite che è rappresentato dal chiedere aiuto. L'istruttrice è sempre pronta ad accogliermi ma in quel momento, mi rendo conto non ci sono solo io ma anche " altre " potenzialità che in effetti hanno bisogno di essere " guidate" in un percorso/corso in cui il prendere il brevetto - per andare a fondo - diviene necessario.
Se lo scendere in acqua, anche se prima ci si allena in piscina quindi in un ambiente controllato,rappresenta il sub-conscio, l'entrare invece nello spogliatoio - dove prima ci si spoglia e poi, con l'occorrente, ci si riveste - è una parte necessaria di un percorso.
Quello che mi fa sorgere dubbi è l'episodio delle scarpe che, forse sarei più portato ad associare all'età in cui utilizzavo quel tipo di scarpe ( 6/8 anni o forse anche prima ), qualcosa da " tirare e/o attaccare " alle " nuove scarpe " che mi servono per altro. Un pezzo, quindi, cerco di tirarlo, mentre un altro rimane dove era stato poggiato. Non riesco comunque a " metterlo in salvo" tant'è che cade.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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15-06-2008, 19.28.31
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#2
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Organizza eventi
Data registrazione: 09-04-2006
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Citazione:
Originalmente inviato da jezebelius
Si tratta, forse, di una scena.
Mi sto recando presso una Scuola per sub. All'istruttrice chiedo: " e' possibile fare un richiamo? "
( il richiamo nella realtà è la pratica con esercizi, direttamente in acqua che fa con istruttore chi possiede un brevetto ma da un po non fa immersioni ).
La proprietaria della Scuole mi dice va bene e mi indica lo spogliatoio all'interno del quale devo prendere l'occorrente. Prima di entrarvi, passo come percorso obbligato davanti alla piscina - che mi ri-cordavo, nel sogno, avere utilizzato per il mio brevetto - all'interno della quale, rispetto a quando ho sostenuto gli esami, c'era più gente che seguiva il corso. ma erano, per la verità tutti bambini.
Entro poi nello spogliatoio per cercare il vestiario ma accade una cosa e cioè nel mentre son quasi pronto per uscire, mancando però qualcosa ma non ricordo di preciso cosa, mi addormento.
E' un sonno, come dire, leggero nel senso che si sto fermo ma capisco abbastanza bene quel che mi accade intorno. Sento la voce dei bambini che viene da fuori, i quali seguono il corso; sento l'istruttrice che mi chiama. Io però rimango " fermo" come in stand-by.
Ad un tratto mi desto e mi rendo conto che mi mancano solo le scarpe. Faccio per prenderle, avvicinandomi ad una sorta di balcone - visto che lo spogliatoio pareva su due piani - che dava sul piano di sotto, prendendo prima la scarpa destra e poi la sinistra. A quest'ultima rimane, come dire, " attaccata " una scarpa destra da bambino ( di cui ricordo la marca, poichè le utilizzavo anche io, le Kickers ). A sto punto faccio per tirare verso di me la scarpa - mia - sinistra, cercando di non fare cadere al piano di sotto la scarpa del bambino ( tra l'altro avevo " rotto " la coppia di scarpe, nel senso che la destra era attaccata alla mia scarpa sinistra, ma quella sinistra, del bambino, era ancora li). Non volevo che cadesse giu e tra l'altro nel stavo io cadendo di sotto, quando la Kickers del bambino mi cade, mentre l'altra rimane dove quello l'aveva appoggiata.
Penso, in quel momento: " vabbè tanto sto solo io qua, se gli serve se la va a prendere !".
Mi son svegliato.
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Il richiamo potrebbe essere nostalgia dell'infanzia, la scarpa destra del bimbo attaccata alla tua sinistra potrebbe significare che il bimbo non è cresciuto completamente o che l'adulto ha ancora una parte da sviluppare.
Comunque sognarsi le scarpe di quando si era bambini significa non volersi o non poter farsi carico di nuove responsabilità.
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13-07-2008, 12.28.33
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#3
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Citazione:
Originalmente inviato da jezebelius
Mi sa che il materiale per il libro, c'è
Si tratta, forse, di una scena.
Mi sto recando presso una Scuola per sub. All'istruttrice chiedo: " e' possibile fare un richiamo? "
( il richiamo nella realtà è la pratica con esercizi, direttamente in acqua che fa con istruttore chi possiede un brevetto ma da un po non fa immersioni ).
La proprietaria della Scuole mi dice va bene e mi indica lo spogliatoio all'interno del quale devo prendere l'occorrente. Prima di entrarvi, passo come percorso obbligato davanti alla piscina - che mi ri-cordavo, nel sogno, avere utilizzato per il mio brevetto - all'interno della quale, rispetto a quando ho sostenuto gli esami, c'era più gente che seguiva il corso. ma erano, per la verità tutti bambini.
Entro poi nello spogliatoio per cercare il vestiario ma accade una cosa e cioè nel mentre son quasi pronto per uscire, mancando però qualcosa ma non ricordo di preciso cosa, mi addormento.
E' un sonno, come dire, leggero nel senso che si sto fermo ma capisco abbastanza bene quel che mi accade intorno. Sento la voce dei bambini che viene da fuori, i quali seguono il corso; sento l'istruttrice che mi chiama. Io però rimango " fermo" come in stand-by.
Ad un tratto mi desto e mi rendo conto che mi mancano solo le scarpe. Faccio per prenderle, avvicinandomi ad una sorta di balcone - visto che lo spogliatoio pareva su due piani - che dava sul piano di sotto, prendendo prima la scarpa destra e poi la sinistra. A quest'ultima rimane, come dire, " attaccata " una scarpa destra da bambino ( di cui ricordo la marca, poichè le utilizzavo anche io, le Kickers ). A sto punto faccio per tirare verso di me la scarpa - mia - sinistra, cercando di non fare cadere al piano di sotto la scarpa del bambino ( tra l'altro avevo " rotto " la coppia di scarpe, nel senso che la destra era attaccata alla mia scarpa sinistra, ma quella sinistra, del bambino, era ancora li). Non volevo che cadesse giu e tra l'altro nel stavo io cadendo di sotto, quando la Kickers del bambino mi cade, mentre l'altra rimane dove quello l'aveva appoggiata.
Penso, in quel momento: " vabbè tanto sto solo io qua, se gli serve se la va a prendere !".
Mi son svegliato.
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Dopo che ti sei immerso (aiutato) se quasi pronto per uscire, ti mancano le scarpe e puoi andare.
Stai cercando di recuperare con la ragione sentimenti che hai perso da bambino, non ci riesci, per il momento ti rassegni sapendo che solo tu puoi farlo.
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