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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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14-08-2010, 22.19.20
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#1
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Pensa di allungare la permanenza
Data registrazione: 17-02-2010
Messaggi: 41
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Il concetto di "natura"
Scrivo qui perchè credo la sezione più adatta, nel caso prego l'amministratore di spostare nel forum più adatto.
Da sempre l'uomo si basa sulla carnalità e manifestazione fisica, tantè che ha provato molte volte di rappresentare la dea natura sotto forma di statuine che esprimessero la massima fertilità e vita al fine di contemplarla visto che ci permette di vivere.
Ora continuo domandarmi se esiste davvero una figura assenstante che "dirige" ogni piccolo miracolo della vita e relativo ecosistema oppure se viene governato da qualche cosa di superiore...
Spero di aver esplicato in modo chiaro il concetto iniziale su cui discutere.
Ultima modifica di ulisse : 14-08-2010 alle ore 22.57.29.
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15-08-2010, 00.42.29
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#2
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
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La natura esprime l'azione del nascere, così come la fioritura l'azione del fiorire.
La Natura rappresenta quindi tutto ciò che è nato, ma al tempo stesso anche quella volontà, o intelligenza, che l'ha prodotta. Così come nei fiori la fioritura rappresenta il risultato del loro schiudersi, ma anche la volontà che giorno dopo giorno li ha spinti a farlo.
Più che una figura dunque io vedo un corpo, o risultato, e uno Spirito, o causa, che dirige intelligentemente tutto un insieme di leggi "naturali".
La statua insomma spesso raffigurata che citi è una rappresentazione umana di uno Spirito generatore, femminile, estremamente fertile e perennemente fecondata dal divino, pur mantenendo intatta la sua verginità/forza.
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15-08-2010, 09.24.12
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#3
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Organizza eventi
Data registrazione: 05-12-2008
Messaggi: 1,712
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Citazione:
Originalmente inviato da ulisse
Ora continuo domandarmi se esiste davvero una figura assenstante che "dirige" ogni piccolo miracolo della vita e relativo ecosistema oppure se viene governato da qualche cosa di superiore...
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Secondo me la natura è l'espressione fisica di un universo immenso che ha leggi eterne, noi rappresentiamo solo un'espressione dell'infinito Essere, il quale tuttavia è lontano da noi e non dirige i piccoli miracoli della vita, questi sono frutto dell'umano sentire, del concetto di bene e di male insito in ciascuno, come riflesso di quell'idea più astratta di Bene e di Male, il cui equilibrio è la perfezione.
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15-08-2010, 09.53.51
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#4
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Pensa di allungare la permanenza
Data registrazione: 17-02-2010
Messaggi: 41
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Grazie delle vostre risposte.
In parte kael la pensiamo nella medesima maniera sull'esistenza di una parte fisica e relativo "spirito", che noi molte volte definiamo istinto riferito al mondo animale alle volte, che consente la vita delle specie.
Quindi il miracolo della nascita di un nuovo essere vivente da un semplice seme è frutto del "superiore" come ipotizzavo.
Diciamo che tendiamo a differenziare molto le cose in questo mondo quando potrebbero essere più semplici solo per facilità di comprendonio da parte delle masse?
Insomma se uno dice che lo ha fatto la natura nessuno avrebbe da obiettare se invece si parla di essere o sistema superiore che governa tutto il creato ti prenderebbero per matto .
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15-08-2010, 11.45.24
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#5
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Ho spostato in filosofia. Interverrò nel discorso più in là.
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15-08-2010, 18.22.20
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#6
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
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Citazione:
Originalmente inviato da ulisse
Quindi il miracolo della nascita di un nuovo essere vivente da un semplice seme è frutto del "superiore" come ipotizzavo.
Diciamo che tendiamo a differenziare molto le cose in questo mondo quando potrebbero essere più semplici solo per facilità di comprendonio da parte delle masse?
Insomma se uno dice che lo ha fatto la natura nessuno avrebbe da obiettare se invece si parla di essere o sistema superiore che governa tutto il creato ti prenderebbero per matto .
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Parto dal sottolineato.
Direi, ricollegandomi all'esempio che hai messo su, quello della statua, che l'uomo ha da sempre avuto bisogno di " portare in terra ", quindi rappresentare, un bisogno o anche una sensazione che si porta dentro.
La statua ad esempio è quel veicolo che gli permette di farlo, solo che, come spesso accade perchè l'uomo ha questa " sua " direzione, esaurisce il suo ruolo, cioè appunto quello di rappresentare divenendo essa stessa Ente. Po da quai si pigliano fischi per fiaschi e così via.
Il punto quale è?
Quel che hai detto secondo me oltre ad essere esatto esprime anche quella " paura " dell'uomo, o forse una delle tant?
Cioè per lui è meglio utilizzare la parola Natura, anche attribuirle una sorta di responsabilità dei fatti " naturali", allo stesso tempo oscurando in questa il sistema che ne è alla base - oscurandolo nel senso che è meglio non affrontarlo poichè provocorebbe, nel cercare di coglierne il significato,un senso di frustrazione ancora maggiore - e per questo dare alla naturalità delle cose, per come queste si manifestano o vengono alla vita di per se stesse insomma, quella dimensione creatrice dalla quale, appunto per paura, è meglio tenersi lontani.
Se utilizzassi invece, per cercare di descrivere le cose, la realtà o quant'altro, quel Sistema Superiore, mi piglierei sì del matto ma allo stesso tempo ci si potrebbe render conto di aver rotto il recinto delle certezze - o pseudo tali - che ognuno si porta dietro e dentro!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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15-08-2010, 21.05.48
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#7
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Pensa di allungare la permanenza
Data registrazione: 17-02-2010
Messaggi: 41
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Davvero ti condivido pienamente jezebelius! Sembra quasi che mi hai letto i pensieri nella testa... insomma io non ci sto a "sprecare" la mia esistenza nascondendomi e vivendo come succube degli eventi esterni, sono certo di non aver ancora compreso il vero motivo della mia esistenza per quanto mi stia sforzando di cercarlo e chissà se mai ci arriverò...
Non desidero passare un'esistenza che considero il più grande dono che si possa ricevere (perchè ogni mattino che ci si alza dal letto e il sole sorge si ha un'opportunità e sta tutto dentro di noi) nell'ombra di un'esistenza considerata felice per i masmedia, non mi interessa nulla che gli altri mi diano del matto o altro, l'importante e lottare e anche soffrire per i propri ideali al fine di portarli avanti e cercare di crescere con questi.
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