Questo film, ambientato ai tempi dell'Impero Romano da una visione completamente diversa dalla leggenda di Re Artù che siamo abituati a sentire/vedere, l'eroe è molto "umanizzato" .. e da cavaliere dell'Impero diventa Re di una terra che dice di non amare, la Britannia.
Il film comincia con uno scorcio di Arthur da bambino, vedendo passare dei giovani che stanno partendo per combattere, chiede al suo mentore Pelagius chi fossero e dove stessero andando. Gli viene detto che quei giovani stavano andando a combattere per l'Impero, e, che se avesse voluto un giorno, avrebbe potuto essere a capo di questi cavalieri, ma che questo, avrebbe comportato una grossa responsabilità. Avrebbe dovuto proteggerli e considerare le vite dei suoi cavalieri più importanti della sua vita stessa. E aggiunge che il mondo non è un luogo perfetto, ma che lui avrebbe potuto contribuire a renderlo migliore.
Lo scenario cambia, vediamo un Artù adulto nella terra della Britannia, dopo 15 anni di lotte a fianco dell'esercito dell'Impero romano, con a fianco 7 Cavalieri della sua Tavola Rotonda,ai quali non desidera altro che ridonare la "libertà", dopo anni di lotte per un ideale, che ancora non sapeva essere illusorio: una Roma simbolo di pace ed uguaglianza nella quale non vede l'ora di fare ritorno. La libertà sembra ad un passo, ma un'ultima prova attende Artù e i suoi Cavalieri.
Arriva il Vescovo Germanius (bellissimo il passo in cui l'attendente del Vescovo dice che quest'ultimo dovrà sedere a capotavola , e poco dopo scopre che la tavola è rotonda, perchè Artù sostiene che tutti gli uomini siano uguali) e da l'ultimo compito ad Artù e i Cavalieri: in cambio del documento che attesta la loro "libertà", dovranno compiere un'altra missione. Dovranno spingersi a nord, per portare in salvo una facoltosa famiglia minacciata dall'arrivo dei temibili Sassoni che si stanno impadronendo di tutto il territorio.
Praticamente un incontro con morte certa. Artù con i suoi Cavalieri riesce pero' a portare a termine la missione, non senza perdite.
Nel frattempo un nuovo personaggio si affaccia: la bella e coraggiosa Ginevra, di cui si innamorerà, e che lo aiuterà ad aprire gli occhi , su quanto i suoi ideali su Roma e un mondo "perfetto" fossero illusori.
Artù capisce che non è a Roma che desidera tornare e che non vuole lasciare la Britannia in mano ai Sassoni.
L'ultima battaglia, non è in nome della libertà che gli è stata fittiziamente promessa, ma in nome di una Libertà ben diversa.
Ho letto diverse feroci critiche su questo film, che invece ho trovato molto bello, davvero ricco di spunti.. oltre che belle musiche e scenari verdeggianti e splendidi.