La leggenda racconta che questo pesce è quello che Gesù aveva moltiplicato sul Lago Tiberiade e che i due operculi neri che ha sulla pancia siano le Sue impronte rimaste a ricordo sul pesce.
Per i mussulmani è il pesce di Dio. Nome scientifico: Zeus faber.
Il nome in italiano è pesce gallo ma in tutte le regioni troviamo un soprannome ad identificarlo.
Non ha lische per cui è adatto anche a chi le teme, la carne è bianca soda e compatta.
Pesce d'acqua salata che si trova un po' ovunque nel mondo bruttino (poverino) a vedersi quanto buonissimo a gustarsi.
Ingredienti:
Un pesce San Pietro
Sale, pepe
Olio extra vergine di oliva
Alloro
Aromi a piacere tipo: timo, prezzemolo, salvia, rosmarino.
Limone.
Ricettina:
Pulire il pesce se appena pescato, oppure se acquistato lavarlo sotto l'acqua corrente poi adagiate il pesce su una pirofila.
Tagliate il limone a fettine mettetelo attorno e sopra al pesce, spruzzate con sale e pepe e fate cadere sopra il filo d'olio a piacere.
Poi aggiungete le foglioline di alloro e mettete il tutto in formo a 200 gradi per mezz'ora.
Nel frattempo tritate la salvia, rosmarino, prezzemolo, timo, e al momento di servire spolverate il tutto con questi aromi.
Oppure in tegame:
Mette aglio olio e pomodorini a pezzettini piccoli, che andrete a a schiacciare piano piano per non romperli. Appena si sono ammorbiditi adagiate i filetti già puliti e tagliati, lasciate cuocere piano, piano fuoco lento. Se vi piace potete aggiungere una spruzzata di vino bianco e lasciare cuocere ancora facendo attenzione che non attacchino al fondo della pentola.
Quando sono quasi cotti aggiungete una spruzzatina di prezzemolo fresco e pepe se vi piace.
Non contenendo lische potete anche farli impanati.