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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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26-12-2011, 21.19.42
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#1
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Tuffo nel mare
In uno dei soliti luoghi che visito nei sogni, con altipani e vallate mi trovo a dovere avanzare verso un livello più alto, e come se stessi giocando ad un videogioco. Improvvisamente sono su una roccia più alta, a terra è tutto coperto di erba e c'è sole, mi avvicino al bordo e vedo giù il mare infondo allo strapiombo. La distanza da me al mare è molta se mi butto, e non posso far altro, perchè altro non avrebbe senso, e calcolo che ho poche possibilità di farcela. Mi butterò a chiodo in modo da rendere l'impatto meno violento, sperando che non vada troppo giù in acqua rispetto all'ossigero che sono capace di incamerare. E possibile che stia sognando, in ogni caso dovrò affrontare sensazioni difficili da sopportare, cioè tutto quel vuoto e l'incertezza di farcela a riemergere.
Mi butto, è terribile, man mano che scendo volando l'aria si fa grigia, potrei svegliarmi ma devo farcela, arrivo in acqua e com se riuscissi a rimuovere l'impatto, mi ritrvo già che emergo con la faccia in aria e respiro. Sono lontana dal mondo, sono salva ma non vedo nulla attorno a me, da un lato c'è la roccia, dall'altro il polo addirittura, ho da sperare solo che qualcosa appaia ma mi sveglio, oltre non posso sopportare.
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"Le cose non sono sempre come sembrano...
Le cose sono esattamente come sembrano!"
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26-12-2011, 23.47.54
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#2
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Dopo mi riaddormento e sogno di trovarmi in una strada nel centro cittadino. In un portone c'è una targhetta, è un centro di psicologia molto rinomato, una università, e vi entro. Cerco di una certa dottoressa, si dice sia molto preparata, ma non è ancora arrivata e l'aspetto in anticamera. E ' un via vai di professori e studenti. Poi arriva ed io mi presento. La guardo in viso, è diversa d come me l'aspettavo, mi dice di sedermi e mi ascolta. Io sono una studente, e so che sono interessati ai casi difficili. Ritengo di me stessa che il sogno del tuffo mi metta in una luce di interesse medico psicologico e inizio a raccontare. Sono preoccupata, il sogno non mi piace, temo per me stessa, e per questo cerco le persone competenti. Lei mi ascolta , ma ha diverse chiamate, è una donna molto impegnata, quindi mi chiedo se non sia il caso di lasciare perdere, lei invece mi invita a partecipare alle iniziative del centro. Poi capisco che non è un centro pubblico, ma una università privata, prestigiosa, ma si paga. Ecco, mi dico, perchè vengo ascoltata con interesse ma si tralascia sulla eventuale soluzione. Me ne esco.
Loro si riuniscono dopo in una iniziativa culturale ed io ci vado, in un'altra sede. C'è gente interessante, potrei vedere un opportunità ancora, ma devo inserirmi, sono anche io una laureanda all'ultimo anno, devo scegliere se stare come studente o come paziente, perchè non è prevista una vera e propria terapia. Me ne vado, devo essere all'altezza della situazione, non avrò una soluzione gratis come speravo.
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