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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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15-05-2007, 12.05.43
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#26
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 2,100
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Le metafore esposte hanno chiarito... sisi
Quando si rimane fermi comunque l'azione della polvere si deposita... pur non decidendo in un senso o nell'altro siamo soggetti ai peccati... alla polvere.
Piu' lucido l'oro e piu' noto l'opacita'... allo stato grezzo e' impuro di suo... ma nel momento della lappatura vedo la differenza tra la brillantezza e l'opacita'...
Pure il tavolo segue questo ragionamento... se e' un tavolo da lavoro non noto la polvere... ma nel momento che lo lavoro e magari il piano e' diventato lucido come un vetro... il deposito della polvere e' evidente... osservando attraverso un fascio di luce si vede nell'aria la sospensione della polvere... parte e' la pelle morta che si squama dal corpo... scorie dell'ossidazione.
Ma non capisco l'ipotesi del grembiulino?...
Parli di bambini spirituali che si trovano nella scuola materna...
Ma la scuola materna non e' spirituale... e' materiale e in questa scuola vi e' anche la polvere che si deposita sul grembiulino...
Per imparare a crescere dovrai per forza camminare e cadere a volte... sporcherai le scarpe di terra... mangerai la merendina e magari ti sporcherai il grembiulino
Non mi dirai che arrivato a sera... dopo un giorno a scuola il tuo grembiulino non era mai sporco?
La mamma non ti ha mai sgridato per il grembiulino sporco di colore o altro?
I peccati sporcano il grembiulino del bambino.
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15-05-2007, 13.00.23
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#27
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Bannato/a
Data registrazione: 14-12-2006
Messaggi: 1,893
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In effetti è proprio così (riferito al grembiulino) ma non vorrei farne una cosa personale. E cmq il nostro essere multidimensione (ipotizzo) ci fa apparire anche con questo aspetto materico, che appunto è la scuola materna dell'universo.
Il pensare invece che qualcuno o peggio noi stessi ci siamo confinati qui essendo invece in uno stato di perfezione non mi convince dato che intorno a me vedo tutte similitudini che mi dicono che stiamo crescendo e la crescita si fa dal punto più basso.
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15-05-2007, 13.35.34
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#28
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Partecipa agli eventi
Data registrazione: 18-03-2007
Messaggi: 1,164
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Forse quella che viene intesa da Uno è una forma di peccato universale.
Nasciamo peccatori, perché siamo frutto del peccato.
Questo è quanto ci è stato insegnato da piccoli, quanto hanno condiviso o accettato i nostri genitori, quanto i nostri nonni hanno tramandato a nostra madre e nostro padre....
Forse ciò ha creato una forma-pensiero peccatorum che consciamente o inconsciamene ereditiamo all'atto della nascita. Poi che noi, con la crescita, la comprendiamo e la superiamo è un'altra cosa.
Il mea culpa è molto chiaro in questo... colpa per cosa? Per il peccato originale.. perché veniamo da peccatori, ecc.
Che tu pecchi o meno, prima devi toglierti il vestito da peccatore che ti è stato inculcato fin da piccolo, perché per quanto provi ad essere santo, finché sei vestito così....
Forse né.... è solo un'idea
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15-05-2007, 16.19.44
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#29
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Citazione:
Originalmente inviato da 'ayn soph
L'azione dei peccati non esiste a prescindere, esiste nel momento in cui lo voglio oppure non faccio niente per non volerli.
Se invece considero la tua ipotesi, dovrò pensare che un Dio mia ha confinato in questo posto di peccati, oppure nella migliore delle ipotesi (quella che faccio io) è che siamo in questo mondo come dei bambini "spirituali" che stanno imparando a crescere e dove il peccato fa parte di questa realtà come il grembiulino faceva parte della scuola materna.
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Dubito di riuscire (almeno oggi) ma ci riprovo
Si un Dio ci ha confinati in questo posto con la Creazione.... perchè in realtà ha confinato se stesso (in noi) per Creare.... non poteva esistere purezza senza il peccato come non poteva esistere la bellezza senza la bruttezza.... questi sono gli abc di qualsiasi tradizione spirituale-esoterica.... mi vergogno fin a ripeterli.
Poi si tornerebbe sulla diatriba sul fatto che si possa esistere o meno senza dualismo... e mi costringerebbe a ripetere (con scarsi risultati suppongo) che trascendere il dualismo non significa eliminarlo........
Quindi esiste una parte di peccato chiamiamola fisiologica... se sono perfetto non posso sperimentare la strada verso la perfezione, non posso creare, devo avere delle mancanze (pecche) che danno vita a bisogni, desideri etc... non c'è scampo, non c'è altra via... poi si potrà discutere che il desiderio deve trascendere la brama etc ma questo è un'altro discorso.
Non sto facendo un discorso filosofico e neanche sulle forme pensiero Faltea, il tuo ragionamento è vero sulle perversioni (e sfruttamenti) perpretate da ogni religione ad un certo punto della sua storia, ma io parlavo a prescindere delle religioni.... parlavo di come dall'Origine E'
Ripeto... il concetto colpa travia tutto.... questo è quello che abbiamo ingurgitato negli ultimi secoli, ma il peccato non è questo... è anche questo (nella parte artificiale) ma non solo, non sempre.
il fatto che si dica "cadere nel peccato" certo ci fa capire che più sporchi siamo e più siamo in basso e più ci ripuliamo e più saliamo... ma ci dice anche che è possibile sempre cadere, da qualsiasi altezza ci si trovi
Eventualmente Ayn... l'unica volontà nel peccato "naturale" è quella di lasciare che lavori invece che "opporvicisi"... si da questo punto di vista possiamo dire che comunque c'è una nostra azione passiva... ma è solo un modo di girare verbalmente la cosa, rimane il fatto che per essere passivo a qualcosa questa deve avere un'attività indipendente da me (almeno in una visione circoscritta... se studiamo tutti i movimenti dell'Universo possiamo arrivare a trovare che è anche colpa tua <pure mia> lo Tsunami che ha devastato quelle zone tempo fa)
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15-05-2007, 21.47.19
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#30
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Bannato/a
Data registrazione: 14-12-2006
Messaggi: 1,893
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Dubito di riuscire (almeno oggi) ma ci riprovo
Si un Dio ci ha confinati in questo posto con la Creazione.... perchè in realtà ha confinato se stesso (in noi) per Creare.... non poteva esistere purezza senza il peccato come non poteva esistere la bellezza senza la bruttezza.... questi sono gli abc di qualsiasi tradizione spirituale-esoterica.... mi vergogno fin a ripeterli.
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Ovviamente la vergogna nasce dal fatto che me li devi ripetere.
A parte questo [tanto difficilmente riuscirai a farmi capire un concetto (non per colpa tua)], è proprio l'abc che non mi convince, alla nostra creazione corrisponde un piano (ipotizzo) che ci voglia esseri spirituali in un mondo spirituale (o chiamalo come preferisci) dove attraverso il nostro crescere arriviamo ad un livello di perfezione (se ci avesse voluto perfetti già lo saremmo). Ora anche i peccati fanno parte, del gioco duale (ma che duale non è dato che un terzo elemento interviene per mediare i due estremi) della vita e in quanto tali ci servono (per chi avendone provato le conseguenze e capito), per crescere e non per rimanerne impigliati.
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15-05-2007, 22.13.27
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#31
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Partecipa agli eventi
Data registrazione: 18-03-2007
Messaggi: 1,164
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Penso che il peccato o l'errore (sembrano sullo stesso piano sul tuo post 'ayn) servano come scalino verso l'elevazione, quantomento elevarsi quel tantino in più da permetterci di non ripeterci.
Ma l'imperfezione non è peccato, almeno non riesco a considerarla tale.
Dal post di Uno (se ho compreso bene) sembra questo...
Un peccato che all'origine ci rende imperfetti? Credo di non aver capito....
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15-05-2007, 23.37.43
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#32
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Bannato/a
Data registrazione: 14-12-2006
Messaggi: 1,893
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Vediamo: esistono diversi peccati come possibilità.
All'interno di qualunque "perfezione" avremo uno standard diverso di peccati ovvero ogni persona avrà uno standard di peccato come in un scala in cui i valori siano inversamente proporzionali (Livello 1=10 peccati, livello 2= 9....etc.)
e poi ci saranno fuori del nostro mondo altre scale analoghe dove la nostra ne è soltanto un livello. Cioè si vuole dire che perfezione è comprendere anche i peccati? Mi sembra illogico, chi si trova su un mondo di livello 10 ed ha 1 tipologia di peccato in confronto con uno di livello 1 che ha 1 tipologia di peccato non mi sembra la stessa cosa, quindi subentrano altri fattori.
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15-05-2007, 23.41.26
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#33
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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[Ot]
La vergogna nasce dal fatto che se ripeto troppo una cosa può sembrare che stia cercando di convincere qualcuno.... ok chi se ne frega del sembrare... ma se sto cercando di fare qualcosa che con un sembrare potrebbe essere inficiata o indebolita è un peccato ( )
[fine OT]
Se dicessi che la perfezione è un limite mi sa che non mi basterebbe il forum per cercare di esprimerlo... quindi ci rinuncio e aspetto tempi migliori
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16-05-2007, 00.37.39
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#34
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Bannato/a
Data registrazione: 14-12-2006
Messaggi: 1,893
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Forse l'ho già detto mi ripeto, sono sintetico ovvero meglio capisco parole tipo:
la perfezione è un limite (forse anche il mio) quindi in questo modo avrei potuto controbattere senza arrampicamenti.
Che la perfezione sia un limite può essere ipotizzato, però anche spiegata e/o finalizzata.
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16-05-2007, 09.17.45
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#35
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Se dicessi che la perfezione è un limite ...
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In matematica il limite è un comportamento di una funzione e non un suo valore. Ovvero, se consideriamo l'andamento della funzione, il limite sarà un valore a cui essa tende in date condizioni, tuttavia questo valore non sarà mai raggiunto dalla funzione, in quanto ad essa esterno. La funzione per altro si avvicinerà sempre più a tale limite, posto il perdurare delle condizioni necessarie.
La stessa definizione di limite implica la sua irraggiungibilità. Esso serve a descrivere la funzione in un piano di riferimento più ampio, in modo da capire cosa essa fa (o può fare) vedendola inserita in un sistema di riferimento che la comprende, ma che comprende (o può comprendere) anche infinite altre funzioni. Se ila funzione raggiungesse il limite non sarebbe più quella funzione ( al limite sarebbe un'altra).
Per funzione si intende la relazione che intercorre tra tutti gli elementi considerati (circa, ma dovrebbe bastare per l'argomento).
Quindi se, per esempio, consideriamo la funzione che descrive una certa iperbole (una particolare curva... al limite cerco un'immagine) vedremo che più la X cresce (più si va verso destra) più la Y si avvicina allo zero (si avvicina ad una delle due righe del sistema di riferimento... che è un campo di battaglia navale senza limitazioni). Si dice che "al limte per X tendente ad infinito Y tende a zero". Ma il punto zero non appartiene alla funzione.
La perfezione può essere intesa come il limite (uno dei) della funzione vita o esistenza. Le varie tradioni concordano nel ritenere che se un essere è perfetto allora non è incarnato. Secondo me si può ampliare anche ad altri piani... se è perfetto non è manifestato.
Man mano che si scende nei piani di manifestazioni si scende anche negli ordini di grandezza del "peccato" (inteso come mancanza, per compensarlo devo riempire)... tuttavia, generalizzando, credo si possa dire che un essere "al limite per peccato tendente a zero tende alla perfezione". Questo vuol dire che il peccato è sempre presente, fa parte della funzione. La sua assenza è ipotizzabile solo nel non-manifesto.
Quindi, sia che parliamo di questo piano "materiale" corporeo che di altri, che poi sempre materiali sono anche se magari più "sottili", finchè siamo nel manifesto, nell'esistenza, il peccato (la mancanza) saranno sempre presenti e ci sarà sempre qualcosa da riempire. Inoltre saremmo sempre soggetti alla sua tendenza a svuotare che, vista da un altro punto, è una pesantezza che tira in giù (caduta). Più sono su più dovrò stare attento quindi... certo magari le mancanze (buchi) saranno minori, ma sarà maggiore la distanza di caduta e quindi la profondità raggiungibile se si cade. Inoltre se i buchi sono più piccoli dovrò diventare sempre più abile a riempirli, sempre più veloce a farlo (dato che più piccoli si svuotano prima) e dovrò stare sempre più attento a vederli e considerarli.
Insomma, finchè siamo "vivi", corpo fisico o meno, col "peccato" abbiamo a che fare...
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16-05-2007, 13.09.05
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#36
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Partecipa agli eventi
Data registrazione: 18-03-2007
Messaggi: 1,164
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Quindi l'imperfezione non è un peccato di per sé, ma lo contiene...
Il fatto di essere imperfetti implica la possibilità di peccare, ed il peccato è fonte di conoscenza interiore.
Posto sempre che venga analizzato come peccato o errore ed automaticamente ritenuto sbagliato.
C'è chi nasce peccatore a 1000 e così rimane..
Ultima modifica di Faltea : 16-05-2007 alle ore 13.11.46.
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16-05-2007, 13.46.28
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#37
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Bannato/a
Data registrazione: 14-12-2006
Messaggi: 1,893
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Ottima spiegazione Ray, anche se il discorso matematico è un po ostico per me.
Certo è condivisibile tanto è vero che secondo una ipotesi che sto valutando, affinchè siamo esseri inseriti nel manifesto, siamo a contatto con errori e/o peccati ma questo ci serve per crescere arrivando alla fase finale dove in un contesto chiamiamolo di esseri spirituali (che cmq già siamo ma in via di perfezionamento) l'esperienze fatte ci servono per caratterizzare il compito specifico da svolgere.
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16-05-2007, 16.51.10
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#38
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Ma lo spirito non è perfetto?
Sta attento che bestemmiare lo Spirito Santo è peccato mortale
Mortale?? Sarà un'altra invenzione della chiesa
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16-05-2007, 16.52.39
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#39
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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tu non parlavi di Spirito Santo.... parlavi di spiriti normali
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16-05-2007, 22.13.26
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#40
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Citazione:
Originalmente inviato da Faltea
Quindi l'imperfezione non è un peccato di per sé, ma lo contiene...
Il fatto di essere imperfetti implica la possibilità di peccare, ed il peccato è fonte di conoscenza interiore.
Posto sempre che venga analizzato come peccato o errore ed automaticamente ritenuto sbagliato.
C'è chi nasce peccatore a 1000 e così rimane..
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Più che contiene direi implica. In realtà credo si possa dire che l'imperfezione è peccato (si anche dice... è venuta male sta roba, peccato). Il problema di comprensione sta nel fatto che noi, per diciamo "background culturale" mescoliamo sempre peccato con colpa.
Se ci si pensa un attimo noi subiamo continuamente le conseguenze delle nostre pecche, anche se non le abbiamo fatte apposta. Mettiamo che Ray sia un uomo molto brutto (in realtà sono bellissimissimo). Sarebbe un peccato no? E Ray ne subirebbe le conseguenze... in termini di rapporti sociali soprattutto. Però Ray può anche imparare da ciò... per esempio a non giudicare dalle apparenze o chissachè. Ma che colpa ne ha Ray se è brutto? (lasciamo stare strane questioni relative a fantyomatiche vite precedenti pls). Ray invece vrebbe colpa se non cercasse di essere il meno brutto possibile, soprattutto se egli desidera essere bello.
In ogni caso, brutto o bello egli non sarà mai perfetto. Il suo aspetto starà nella funzione, in un punto X;Y tra i due limiti... orrido e perfetto. Quindi bello o brutto è un modo soggettivo di quantificare il suo livello di imperfezione... la sua distanza dal limite "perfetto" (se è poca bello, se è tanta brutto).
La perfezione non è di questo mondo si dice...
Ovviamente si tratta di questione diversa se Ray commette apposta un atto che sa essere peccaminoso... ovvero che aumenta le sue pecche.
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16-05-2007, 22.15.37
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#41
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Citazione:
Originalmente inviato da 'ayn soph
Ottima spiegazione Ray, anche se il discorso matematico è un po ostico per me.
Certo è condivisibile tanto è vero che secondo una ipotesi che sto valutando, affinchè siamo esseri inseriti nel manifesto, siamo a contatto con errori e/o peccati ma questo ci serve per crescere arrivando alla fase finale dove in un contesto chiamiamolo di esseri spirituali (che cmq già siamo ma in via di perfezionamento) l'esperienze fatte ci servono per caratterizzare il compito specifico da svolgere.
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Lo Spirito è non-manifesto, quindi possiamo ipotizzarlo senza peccato. Tuttavia, tutto ciò che Egli manifesta (noi compresi con tutti i nostri piani, corpi e bla bla) è NEL peccato.
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21-05-2007, 05.52.23
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#42
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Tornando ai peccati capitali, dato che se ne parla parecchio in giro nel forum, darei un occhio all'accidia, comunemente assimilata alla pigrizia.
In realtà "accidia" viene dal greco "akèdia" e si tradurrebbe meglio con "negligenza".
Dalla stessa parola o radice vengono anche "accidente" e "accadere".
In effetti, più si è accidiosi, più si è soggetti alla legge dell'accidente, ovvero si permette che le cose accadano...
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21-05-2007, 09.09.24
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#43
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
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Si potrebbe quindi vedere l'accidia come una completa mancanza di volontà, nel dare una direzione alla propria vita (nei limiti in cui questo si può fare).
Se non si prende nessuna decisione se si lascia che tutto accada si è come una bandiera in balia del vento. Va nella direzione in cui soffia senza possibilità di opporsi.
Tutto sommato il legame con la pigrizia a cui si accomuna in genere l'accidia non mi sembra tanto sbagliato, se parliamo di volontà sparpagliate, seguire quelle "pigre", significa lasciare che le cose avvengano senza muovere un dito per cambiarle..
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21-05-2007, 11.40.21
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#44
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,030
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urka ed io che pensavo fossero la stessa cosa
Anche a me pare una mancanza di volontà...
Ma secondo voi si nasce predisposti a questi peccati capitali oppure ci si assoggetta dopo?
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21-05-2007, 18.52.12
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#45
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Uhm, "mancanza" di volontà secondo me rischia di essere fuoriviante.
Finchè siamo divisi, finchè sussistono in noi parti (piccoli io, personalità ecc.) che si comportano in modo diverso, quel che chiamiamo volontà non è altro che la risultante dei desideri.
Come dire che una parte di me desidera stirare e un'altra desidera stare sul divano a grattarsi. La mia volontà è la risultante di queste due forze opposte. Se vince la prima stiro, se vince la seconda mi gratto, se sono pari non faccio nulla.
Non solo: se ho desiderio di stirare 10 e desiderio di divano 8, dato che le forze sono opposte, mi resta volontà di stirare 2.
Questo semplificando assai... di solito abbiamo non due, ma molti desideri ed essi non sempre si contrastano direttamente, ma possono andare semplicemente in direzioni completamente diverse... la risultante di queste forze (vettori) può essere addirittura un qualcosa di assolutamente diverso da tutte, un nuovo vettore.
Negligenza, ma in qualche modo anche pigrizia (io continuo a vedere meglio la parola negligenza), è se vogliamo, non fornire abbastanza forza al vettore che sappiamo dover nutrire. Insomma, non fare quel che sappiamo di dover fare.
Forse, da un altro punto di vista, è uno sparpagliamento tale da costringerci all'immobilità.
Citazione:
Originalmente inviato da griselda
Ma secondo voi si nasce predisposti a questi peccati capitali oppure ci si assoggetta dopo?
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Secondo me entrambi.
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21-05-2007, 22.52.05
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#46
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Partecipa agli eventi
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
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Ogni tanto tra i 7 peccati capitali leggo ignavia al posto di accidia, e cercando l'etimologia (in= non e gnavus=pronto, diligente, sollecito, che sa fare) ho dedotto che è una mancanza di diligenza, di cura nel fare le cose ecc.
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22-05-2007, 06.13.07
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#47
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Citazione:
Originalmente inviato da Shanti
Ogni tanto tra i 7 peccati capitali leggo ignavia al posto di accidia, e cercando l'etimologia (in= non e gnavus=pronto, diligente, sollecito, che sa fare) ho dedotto che è una mancanza di diligenza, di cura nel fare le cose ecc.
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Si infatti. Mancanza di diligenza = negligenza
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22-05-2007, 22.48.54
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#48
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Dalla stessa parola o radice vengono anche "accidente" e "accadere".
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In effetti più "manco" nel mio raggio d'azione (non-presenza), più le cose accadono.
L'accidia la vedo come un totale disinteresse per il presente e, di conseguenza, una mancanza di prospettiva per il futuro.
Stanchezza, noia, depressione, sono tutte manifestazioni di accidia.
La mancanza dell'accidioso la vedo correlata alla responsabilità, sua e verso gli altri. In effetti, se "manco" non posso re-spondere.
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22-05-2007, 23.14.25
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#49
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Bannato/a
Data registrazione: 14-12-2006
Messaggi: 1,893
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L'accidia la vedo più come abbandono e rinuncia oppure non curanza.
Invece depressione, noia e stanchezza mi sembrano più appartenere ad un'altra sfera.
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26-05-2007, 00.48.49
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#50
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Visita i monumenti
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 14
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7 peccati capitali
Vedo l'accidia come indifferenza, noncuranza, mancanza di interesse verso qualcosa; se poi il tutto si rivolge verso se stessi, si cade nello sconforto, nel vuoto, nell'incapacità di decidere.....un amore smodato per il proprio ego, che non apprezza quello che ha ed è, cercando quello che non ha e non è. Una forma di narcisismo in negativo, anzichè l'esaltazione l'abbattimento
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