Nella discussione sui centri si parlava che essi hanno differenti velocità, il più lento dei quali è quello intellettuale-razionale. Ora, tornando in tema col discorso, quando ci osserviamo ci siamo mai chiesti con quale centro lo stiamo facendo?
Voglio dire, se mentre guido cerco di osservarmi
razionalmente, mi sarà evidente che ciò è impossibile, perchè mentre la mente sta elaborando che durante una frenata la mano destra è scesa sul cambio e sta scalando dalla terza alla seconda, il centro motore avrà già fatto almeno altre due o tre operazioni... (frenare, controllare nello specchietto che nessuno ci tamponi, essere distratto dal cartellone pubblicitario, e così via..)
Quindi per osservarsi veramente alla volte bisogna saper proprio rinunciare ai pensieri, come si stava dicendo nella discussione sulla
Paura...
Per l'uomo occidentale moderno, espressione vivente del "penso quindi sono" (concetto ormai talmente radicato in lui da essere diventato parte del suo dna) una vita (o anche solo sprazzi di essa) senza pensiero non può nemmeno essere definita tale... Il pensiero si è talmente "impossessato" di lui da fargli dimenticare che in realtà egli è composto contemporaneamente da tre parti: corpo mente e cuore.
E' un peccato vivere a un terzo delle proprie possibilità... Eppure il centro intellettuale-razionale solo quello può osservare... E il resto?