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False Superstizioni
 False Superstizioni
 - Loryland -

Inviato da  loryland
  12-10-2008
Post False Superstizioni

Atti quotidiani celano principi della disciplina magica sconosciuta alla gente comune, ma se fatti con la necessaria accortezza ed attenzione possono cambiare il modo di essere dando una chiave di lettura diversa del quotidiano.
Tutti abbiamo una certa idea di come siamo, di ciò che siamo capaci di fare. Abbiamo sviluppato quest'idea sotto l'influenza suggestiva della società che ci circonda e dalla vita media che quotidianamente conduciamo.
Questa idea guida l'atteggiamento individuale nei confronti di ogni cosa, la salute, gli affetti, il rendimento sul lavoro e tutti gli altri aspetti della vita.
Ci è stata impressa con una forte suggestione che ci schiavizza impedendoci di fare qualcosa di più e qualcosa di meglio. Rimaniamo come intrappolati in una atmosfera sociale che a priori stabilisce ciò che dobbiamo fare e ciò che possiamo fare.
Quello che bisogna fare è rompere con qualunque mezzo questa convenzione, con una motivazione, con l'entusiasmo, con un'altra suggestione o con l'autosuggestione.

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E' sorprendente, che nel ventunesimo secolo le persone continuino ad usare gesti e comportamenti che lasciano intravedere come l'irrazionalità sia una componente molto presente nell'essere umano.
In un era supertecnologica, parlare di gesti scaramantici sembra come discutere di eresie, parlare di magia equivale a convincere il tuo interlocutore che hai urgenza di una visita psichiatrica.
Eppure ognuno di noi nel proprio privato, continua da sempre ad assumere talvolta comportamenti apparentemente illogici ma, nella loro antica autenticità superstiziosamente efficaci.
Allora ci si pone ad osservare con spirito critico alcune stravaganze, talaltre abitudini e stranezze che la gente compie con assoluta naturalezza, ignara che esistono dei motivi fondati, delle leggi occulte che regolano e consentono l'avverarsi di ciò che a prima vista apparirebbe come una sciocca credenza antica; una infondata superstizione.
La folla delle adolescenti che tenta di strappare le vesti alla pop star di turno e le spinge a toccare qualunque cosa le appartenga.
L'appropriarsi di un qualsiasi oggetto, un orologio, una sciarpa, un anello appartenuto ad un nostro caro estinto.
La persona religiosa che accumula cose appartenute ai santi,immagini,frammenti di abito,conservando tutto in un reliquiario.Innumerevoli le chiese in cui vengono conservati frammenti ossei, parti corporali o addirittura interi cadaveri mummificati di asceti e santi.
Ciò che spinge gli adulti a pagare enormi somme per appropriarsi di oggetti appartenuti a personalità illustri del passato.
La stessa cosa impone al feticista di appropriarsi della biancheria intima "usata" dall'oggetto dei suoi desideri.
Un fiore rinsecchito tra le pagine di un libro, un ciuffetto ricciolo di capelli,un dentino,tutto ciò che sta dietro all'impulso di collezionare ricordi.
Tutto questo è alquanto irrazionale ma non lascia dubbi sul fatto concreto che l'umanità supertecnologizzata creda fermamente, pur se inconsciamente ad un principio per il quale le "cose messe a contatto continuano ad avere un'affinità". La legge del contagio.
A quanto pare la "legge del contagio", sembra non essere soltanto una legge d'associacione dell'inconscio, in quanto esiste uno studio sull'atomo(teorema di Bell) sperimentato all'università di Parigi, in cui due fotoni emessi da uno stesso atomo continuano ad avere una reciproca influenza anche dopo la separazione, agendo su uno di essi si possono osservare evidenti reazioni sull'altro, al cambiamento di stato dell'uno corrisponde immediatamente un cambiamento nell'altro indipendentemente dalla distanza.

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Una ragazza dorme con la foto del suo amato sotto il cuscino, la bacia ogni volta che si sente sola o la strappa se si riempie di rabbia.
Il devoto impegnato a pregare rivolgendosi ad una statua o un dipinto,si inganna forse o sa che quella è solo una tela o un pezzo modellato di gesso? L'inconscio fa sentire loro che esiste un legame tra l'immagine e l'oggetto della loro devozione, un filo invisibile che travalica lo spazio e il tempo, fa apparire loro queste due grandezze entro le quali tutto si svolge,soltanto effimera apparenza.
La visione di un film d'orrore pieno di sangue e di omicidi fa girare gli occhi dello spettatore come se assistesse ad un assassinio in diretta, ma egli sa che di finzione si tratta eppure il terrore e l'impressione che ne rimane è identica.
Lo sfogliare una rivista 'porno', visionando immagini di amplessi e orgasmi con soggetti di fattezze fisiche gradevoli al proprio gusto, genera nel vojeur un innegabile eccitamento dei sensi.
Sembra dunque che si possa delineare un secondo principio magico,oscuro e inconscio, secondo il quale "l'immagine di una cosa è strettamente connessa al suo originale". Legge di somiglianza.
La realtà virtuale, quella che viene rappresentata in televisione, fatta di alberi parlanti,di animali felici di trasformarsi in cibo per gli umani, di automobili parlanti capaci di preferire un tipo di carburante ad un altro, di televisori come scatole contenenti piccoli esseri autonomi danzanti che ci dilettano; la realtà insomma proposta e rappresentata dalle pubblicità, altro non è che una rappresentazione (molto utilitaristica)della realtà come veniva intesa dai primitivi.
Ogni cosa viva e conscia.Un ruscello,una pianta,una lancia,una pietra,tutto capace di ospitare uno spirito. Ogni singola cosa con una propria personalità.
Praticamente per l'uomo di oggi una vera follia.
Eppure lo stesso uomo, se nella fretta di recarsi in ufficio trova la macchina che non mette in moto nove volte su dieci la maledice, imprecando e infierendo contro di essa.
Un altro, durante la partita della squadra del cuore, alla televisione che improvvisamente non funziona non lesina certo colpi come se essa lo facesse apposta, si sa che le macchine elettriche funzionano meglio quando sono colpite, ma in quella specifica circostanza vi è una innegabile soddisfazione nel farlo, la giusta punizione per mettere insegnamento e fare imparare la lezione. Questi comportamenti sono assolutamente irrazionali, ma l'inconscio non deve pensarla così e di conseguenza in tal modo l'uomo si comporta.
Si delinea quindi la terza legge magica: La legge della personificazione.
Queste leggi non causano soltanto i comportamenti illogici che abbiamo rappresentato; esse stanno alla base degli atti magici compiuti ai giorni nostri nella civilissima era delle tecnologie.

Fonti:
"Stregoneria" J.Finley Hurley (fuori catalago)
"Il potere della mente" Milan Ryzl
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