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Vecchio 23-10-2009, 17.23.22   #26
MaxFuryu
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Se ci si arrabbia e intanto si è in grado di poter dire “ora sto calmo” vuol dire che si ha coscienza di quello che si sta facendo in quel momento. Allora magari è inutile ripeterselo perché robabilmente non ci si calma perché non lo si vuole o deve fare.
Io piuttosto ripensavo al discorso iniziale, ovvero se basta il costante dirsi “non mi arrabbio..”. Io credo che se il ripetersi costantemente una cosa, anche se fatto nel momento sbagliato invece che quando serve, se fatto per serio pentimento di qualcosa del passato, o con seria voglia di non sbagliare nel futuro, sia una presa di coscienza e si potrà trasformare in azione. Non lo vedrei tanto diverso da una specie di ricapitolazione.
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Vecchio 23-10-2009, 17.32.01   #27
m@pi
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Non intervengo sul resto per ora, ma una cosina tanto per...



Ancora meglio: rimango calma ma lancio fuoco e fiamme
mi viene in mente una cosa letta tempo fa, diceva più o meno così, se nell'osservare la rabbia la vedi troppo grande per te e quindi non riesci a trascenderla con la sola osservazione, immaggina di poterla prendere e lanciala fuori dalla finestra verso il cielo, l'universo sa trasformarla per te.
Non so se funziona.
personalmente quando inizia a salire e la vedo o meglio la sento cerco subito di osservarmi, e devo dire che se riesco a trovare quel punto da cui in genere mi osservo la cosa si scioglie da se, senza fare altro, se invece non mi ricordo di me stessa...beh lì è tutta un'altra storia...
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Vecchio 23-10-2009, 19.50.40   #28
Uno
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mi viene in mente una cosa letta tempo fa, diceva più o meno così, se nell'osservare la rabbia la vedi troppo grande per te e quindi non riesci a trascenderla con la sola osservazione, immaggina di poterla prendere e lanciala fuori dalla finestra verso il cielo, l'universo sa trasformarla per te.
Non so se funziona.
No, non funziona, se te la trasforma l'universo (e lo fa se gli dai il fardello) non è tanto piacevole per te.
-------------
Il fuoco e fiamme di cui parlavo sopra è già rabbia trasformata, gli si toglie la parte impura e si emette il resto. Non che sia una cosa facile, ma sopra si parlava della cosa migliore da fare è questa è la cosa migliore che si può fare
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Vecchio 24-10-2009, 17.25.35   #29
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Il fuoco e fiamme di cui parlavo sopra è già rabbia trasformata, gli si toglie la parte impura e si emette il resto. Non che sia una cosa facile, ma sopra si parlava della cosa migliore da fare è questa è la cosa migliore che si può fare
Vista in quest'ottica dunque la rabbia trasfromata diventerebbe grinta, volontà... Non per niente si parla infatti di "rabbia agonistica" per intendere qualcosa di positivo per eccellere in qualsiasi campo, e che non ha nulla a che fare con le scorrettezze o cose del genere.
Quello che non capisco è come si toglie, o meglio, dove si mette quella parte impura che le leviamo. Non lo capisco perchè il fuoco è già di per sè l'elemento più purificante di tutti, quindi lasciandolo semplicemente acceso dovrebbe da solo purificare quelle impurità, invece ho visto che più la si alimenta e più il sistema si "sporca"... Insomma bisogna agire a monte, non direttamente sulla rabbia..
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Vecchio 24-10-2009, 19.50.01   #30
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Vista in quest'ottica dunque la rabbia trasfromata diventerebbe grinta, volontà... Non per niente si parla infatti di "rabbia agonistica" per intendere qualcosa di positivo per eccellere in qualsiasi campo, e che non ha nulla a che fare con le scorrettezze o cose del genere.
Quello che non capisco è come si toglie, o meglio, dove si mette quella parte impura che le leviamo. Non lo capisco perchè il fuoco è già di per sè l'elemento più purificante di tutti, quindi lasciandolo semplicemente acceso dovrebbe da solo purificare quelle impurità, invece ho visto che più la si alimenta e più il sistema si "sporca"... Insomma bisogna agire a monte, non direttamente sulla rabbia..
La rabbia purificatra e' una comprensione dell'altro , da comprendere , contenere , una specie di congiunzione degli opposti : io e l'altro col fine di riunire .
Senza negare la contesa anzi.
Io invece spesso annullo l'altro senza esternare la rabbia , lo annullo dentro di me .
Contengo la rabbia non la esterno ma la sfogo chiudendo ogni via all'altro .
Credo sia la stessa cosa che esternare una rabbia impura ma la sfiducia nella comunicazione con l'altro mi disarma .
Non riesco a fare di meglio perche' non credo ne valga la pena .
A ciascuno il suo percorso ....forse un giorno ci ritroveremo senno' amen.
Se invece i percorsi coincidono non c'e' contesa e neppure rabbia .
Ma quanto raramente capita .
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Vecchio 24-10-2009, 20.03.27   #31
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La rabbia purificatra e' una comprensione dell'altro , da comprendere , contenere , una specie di congiunzione degli opposti : io e l'altro col fine di riunire .
Senza negare la contesa anzi.
Io invece spesso annullo l'altro senza esternare la rabbia , lo annullo dentro di me .
Contengo la rabbia non la esterno ma la sfogo chiudendo ogni via all'altro .
Credo sia la stessa cosa che esternare una rabbia impura ma la sfiducia nella comunicazione con l'altro mi disarma .
Non riesco a fare di meglio perche' non credo ne valga la pena .
A ciascuno il suo percorso ....forse un giorno ci ritroveremo senno' amen.
Se invece i percorsi coincidono non c'e' contesa e neppure rabbia .
Ma quanto raramente capita .
A me capita il contrario...non riesco a contenere la rabbia, se provo a farlo poi sto male con me stessa, se invece do libero sfogo alle mie emozioni ( non con violenza...) e riesco a farmi comprendere o a comprendere le motivazioni dell'altro...più di una volta mi è capitato di recuperare un dialogo e perfino di dimenticare tutta la motivazione dell'accaduto!
Dialogare è pur sempre meglio che tenersi dentro tutto soprattutto perchè l'altro non sa certe volte le motivazioni vere della nostra rabbia repressa e nascosta! non riesco a spiegarmi meglio ma penso che a volte tirar fuori possa guarirci e farci star meglio
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Vecchio 24-10-2009, 22.38.03   #32
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No, non funziona, se te la trasforma l'universo (e lo fa se gli dai il fardello) non è tanto piacevole per te.
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Il fuoco e fiamme di cui parlavo sopra è già rabbia trasformata, gli si toglie la parte impura e si emette il resto. Non che sia una cosa facile, ma sopra si parlava della cosa migliore da fare è questa è la cosa migliore che si può fare
quindi era una cosa vera quella dell'universo che lo fa per noi, però se il fardello è mio quindi devo risolverlo io altrimenti mi si ripresenta e forse anche in forma più pesante, giusto?
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Non riesco a capire se questo trasformare, togliere la parte impura ed emettere il resto è qualcosa che avviene solo attraverso l'osservazione di noi stessi, se basta guardare quella rabbia o se invece dobbiamo fare qualcosa di più dell'osservarci e lasciarci attraversare per sentirla sciogliersi.
Faccio un esempio pratico, ultimamente mi è capitato di essere di fronte al mio papà e in una discussione lui ha esagerato con le parole ed io ho sentito la rabbia salire e stavo quasi per reagire, me ne sono subito accorta (ero all'erta perchè sapevo che l'argomento era spinoso) ed è tornata immediatamente la calma dentro me e con pazienza mi sono seduta accanto a lui per spiegare le mie ragioni, quella rabbia si è sciolta nel nulla e non ha lasciato nessuno strascico in me e siamo riusciti a parlare ed è tornato sereno anche lui, ora mi chiedo... questo risultato (che per me è già grande e positivo) non è il giusto risultato del lavoro? in quel momento avrei dovuto far altro con quella rabbia che stava per esplodere?
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Vecchio 25-10-2009, 00.12.37   #33
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Io non ho capito, ma queste impurità sono i meccanismi che fanno salire la rabbia? Depurare la rabbia vuol dire osservarsi e trattenere e quindi controllare il meccanismo mentre lasciamo che l'energia si liberi? Questo è usare la rabbia? Restare calmi e fare fuoco e fiamme?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 25-10-2009, 00.14.44   #34
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No, non funziona, se te la trasforma l'universo (e lo fa se gli dai il fardello) non è tanto piacevole per te.
Siamo fuori sezione ma.... nel senso che se deleghiamo l'universo per noi, lui ci torna il conto ?
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Vecchio 25-10-2009, 00.23.50   #35
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La rabbia purificatra e' una comprensione dell'altro , da comprendere , contenere , una specie di congiunzione degli opposti : io e l'altro col fine di riunire .
Senza negare la contesa anzi.
Io invece spesso annullo l'altro senza esternare la rabbia , lo annullo dentro di me .
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Credo sia la stessa cosa che esternare una rabbia impura ma la sfiducia nella comunicazione con l'altro mi disarma .
Non riesco a fare di meglio perche' non credo ne valga la pena .
A ciascuno il suo percorso ....forse un giorno ci ritroveremo senno' amen.
Se invece i percorsi coincidono non c'e' contesa e neppure rabbia .
Ma quanto raramente capita .
Si, nell'esempio che facevo io di "rabbia agonistica", la carica, la foga, sono le stesse della rabbia comune, senza lasciarsi andare però a quei comportamenti scorretti o antisportivi. La rabbia agonistica è energia, fuoco, ma che conserva anche i valori ed il rispetto per l'avversario, per un incontro "pulito" appunto.

Sempre restando in metafora sportiva è raro vedere vera rabbia agonistica. Quando un incontro sta per finire e si sta perdendo, i casi possibili di solito sono due: o monta la rabbia e con essa anche la scorrettezza, si fanno interventi cattivi, violenti, oppure ci si sconforta, rassegnandosi, e si chiudono del tutto i rubinetti, si rinuncia a combattere.
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Vecchio 25-10-2009, 21.17.41   #36
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Dunque, supponendo che si sia dotati di forza, supponendo che si inizino a vedere i primi meccanismi automatici e/o i primi complessi..se fosse finalmente visibile che tale forza esiste ma viene sempre direzionata dalla parte sbagliata, ovvero verso l'autocommiserazione, il disprezzo, la delusione, la depressione ecc ecc
Che si fà?
Spesso capita anche a me di sentire una forza ma di non saper direzionarla se non nella direzione contraria in quello che vorrei.
E il fatto che mi colpisce è che so cosa dovrei fare e come agire, in teoria, ma all'atto pratico non riesco a direzionare bene questa forza perchè certi meccanismi è come se avessero vita propria.
Quante volte mi dico di non arrabbiarmi per qualcosa che mi fa scattare, di contare fino a 10 prima di arrabbiarmi, ma puntualmente questo non riesce o se ci riesco questa rabbia continua a lavorare dentro.
In queste situazioni ho notato però che non ho quasi mai il coraggio di prendere il toro per le corna, come si suol dire, e giro intorno al problema senza prenderlo di petto, ma quelle volte che ci sono riuscita poi mi sono sentita bene e ho eliminato un po' di rabbia...
In altri casi ho dovuto farmi un po' di violenza nel senso di sostituire un'abitudine con un'altra, per esempio il fatto di non rimandare a domani quello che posso fare oggi e così via, e quando mi faccio una promessa poi ci tengo a mantenerla e tanto più verso gli altri, e così, a piccoli passi, cercare di direzionare la rotta verso la direzione voluta.
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Vecchio 17-04-2011, 00.15.58   #37
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Dunque, supponendo che si sia dotati di forza, supponendo che si inizino a vedere i primi meccanismi automatici e/o i primi complessi..se fosse finalmente visibile che tale forza esiste ma viene sempre direzionata dalla parte sbagliata, ovvero verso l'autocommiserazione, il disprezzo, la delusione, la depressione ecc ecc
Che si fà?
E qui torno. Con le idee leggermente più chiare, spero...

Stò verficando personalmente che non solo vivo di convinzioni che non mi appartengono ma che di queste convinzioni mi stò servendo, in un certo senso, non per il sonno ma per un totale coma indotto

Come percepivo qui sopra anni fà sono "direzionata" verso il lato sbagliato. Forse più che io ad esser direzionata è la direzione dell'energia che mi attraversa ad andare nel posto sbagliato. Verso un buco nero che la assorbe tutta e mi lascia vuota.

Arrabbiarsi o compatirsi mi par quasi siano adesso un modo per procacciarsi proprio quell'energia che va a nutrire quel buco e non il buco stesso.

Trattengo facilmente il negativo, come se fossi abituata ad accettarlo, mentre per il positivo ho la tendenza a doverlo smollare subito. Un pò come i complimenti, li reggo pochissimo..ed è solo la punta dell'iceberg.

A questo punto torna la domanda, forse formulata meglio. Se per abitudine tendo a lasciare che l'energia si direzioni verso quella parte negativa come fare a invertire la tendenza?

Nel percorso verso la Cresima ad esempio ho scelto di rinunciare a certe cose e ha funzionato, rinunciare (consapevolmente, non reprimento o facendolo per un mero obbligo) tra l'altro mi ha dato energia invece di togliermela e avverto sempre più la forza di questa parte che mi spinge a mollare, a tornare come prima ma non voglio, però sono disorientata e credo che sia perfetto perchè solo "disorientandomi" posso cercare il nuovo orizzonte verso cui direzionare le mie energie. Ma la paura cova..

Il nucleo negativo è molto forte e maggiormente gli tolgo energia maggiore è la sua reazione quando mollo la presa....mmm...quest'ultima cosa mi sà che è la bufala che mi tiene ancora in scacco...eppure se fosse falso significherebbe che ho maggior volontà di quello che credo.
Che credo, ecco, credevo anche di morire senza dolci e anni fà senza telefono ma non sono morta per niente..uhm

Pazienza e Costanza mi sà...altro che bacchetta magica..
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Vecchio 17-04-2011, 14.57.08   #38
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Arrabbiarsi o compatirsi mi par quasi siano adesso un modo per procacciarsi proprio quell'energia che va a nutrire quel buco e non il buco stesso.
Boh, a volte cerchiamo di sviscerare i problemi in modo troppo intellettuale mentre.........la soluzione è talmente semplice da non appagarci.
Uno si arrabbia perchè qualcosa lo fa arrabbiare! Ognuno ha le sue peculiarità che derivano (anche) dal vissuto e dal proprio temperamento.

E dalle mogli o mariti!!!


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A questo punto torna la domanda, forse formulata meglio. Se per abitudine tendo a lasciare che l'energia si direzioni verso quella parte negativa come fare a invertire la tendenza?
Solito discorso che, tutto sommato, abbiamo già fatto diverse volte: opporsi al flusso negativo. A forza di dai e dai qualcosa cambia. La verità è che ci stanchiamo di fare dai dai. Poi ricominciamo poi ci ristanchiamo poi ricominciamo e via così. Immagina la straordinaria potenza di premere (magari anche leggermente) costantemente senza mai fermarsi! La forza della goccia........quella è vera forza!

Purtroppo difettiamo di perseveranza e allora via con le ricerche più o meno astruse di chissà quali incredibili motivazioni...........

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Il nucleo negativo è molto forte e maggiormente gli tolgo energia maggiore è la sua reazione quando mollo la presa....mmm...quest'ultima cosa mi sà che è la bufala che mi tiene ancora in scacco...eppure se fosse falso significherebbe che ho maggior volontà di quello che credo.
Che credo, ecco, credevo anche di morire senza dolci e anni fà senza telefono ma non sono morta per niente..uhm
La persona umana sulle ali della motivazione può volare veramente in alto. E quindi hai un bel ripetere a te stesso che devi fare quella cosa lì: tutto quello che ottieni è solo alienazione e fallimento. Alienazione perchè la mente si incanta su quel pensiero, fallimento perchè non funziona.

Un uomo motivato, viceversa, arriva sulla Luna. Per rimanere in argomento ho trovato grande giovamento nel combattimento contro la rabbia (sono uno sanguigno o forse lo ero prima di incontrare mia moglie ) facendo la seguente constatazione: tutte le volte che la rabbia mi prendeva la mano PASSAVO DALLA PARTE DEL TORTO. Quindi da una posizione sostanzialmente a credito precipitavo nel debito. Capito? Qualcuno perpetrava un'ingiustizia a mio danno e, alla fin della fiera, mi toccava pure chiedere scusa!

Per fortuna ho conosciuto qualche persona abile, ma veramente abile nel rivoltare la frittata. Che formidabile vaccino!

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Pazienza e Costanza mi sà...altro che bacchetta magica..
Sì certo ma soprattutto: "volli, e poi volli, e poi ancora volli, fortissimamente volli."
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L'unico vero insuccesso nella lotta consiste nello smettere di combattere.
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Vecchio 06-05-2011, 20.49.23   #39
dafne
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Detesto, fortissimamente detesto. Questa cosa mi stà demoralizzando non poco.

Bella questa parola. De-moralizzare... togliere morale? Quando per morale intendiamo uno stato di salute psicologica (morale alto, morale basso) e anche quell'insieme di regolette che determinano un certo "comportarsi bene" in società (non mi viene una definizione migliore, scusate).

Quindi demoralizzarsi significa abbassare un certo livello di morale, di rettitudine? Di gratificazione?

Comunque non so dove sia la mia osservatrice, ma in questi giorni mi capita di subire la mia rabbia e di ritrovarmi impotente ad osservare questo detestare, in modo del tutto impotente, come se mi stessi davvero arrendendo al fatto che è davvero tutta ciccia mia.

Mi fà uno strano effetto, non cerco nemmeno di combatterlo, lo guardo e basta e mi chiedo si come uscirne, ma è come se fossi dietro un vetro. (tranne quando la rabbia mi esplode in faccia... )

Mi è venuto in mente il sogno della pece. Quest'odio ha lo stesso modo di fare, più mi agito per combatterlo più mi ci invischio.
Eh mi sà che quel consiglio che mi hai dato Uno sull'altro 3D riguardo ai figli, ovvero di affidarmi a Qualcosa di più Alto, sia davvero la strada da seguire.

Ma com'è difficile metter giù la corona di regina e affidarsi...senza abbandonarsi....mannaggia.
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Vecchio 15-06-2011, 00.36.15   #40
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Mi sorge un dubbio.
auano dei mille.
E se questa inversione di rotta fosse costante e continua?
Voglio dire, mi aspetto sempre un certo evento, un certo colpo diqualchecosa che faccia cambiare la direzione come un interruttore...in modo permanente...

Mi sà che non funziona così vero? Che è la mia pigrizia a farmi vedere quest'illusine ma il cambiamento è un processo costante e continuo e...diciamo sottotono?

Niente avvenimenti eclatanti ma uno sofrzarsi ogni momento di fare qualcosa che invece ci verrebbe più semplice non fare.
Dal riordianare la cucina senza rimandare a non alzare il tono di voce alla prima provocazione a riprovare di continuo, ferocemente, ogni volta che si sbaglia senza perdersi d'animo.

Rinunciare agli atteggiamenti negativi è come mettersi a dieta o non avere soldi per comprarsi di tutto o non avere un telefono da cui subissare mezzo mondo o stuoli di ammiratori per compensare i vuoti affettivi.....

Per questo forse abbiamo bisogno di un senso della vita, per darci la spinta, fare lo sforzo quando di forza non ne abbiamo più.




PS
stavo riflettendo rileggendo che quando lo sforzo è fatto malvolentieri produce poco. Uno sforzo grande per obbligo (anche se ci auto obblighiamo) produce si risultato ma decisamente meno di uno sforzo minore con più entusiasmo...questo non per dire che non vada fatto lo sforzo, anzi, ma che mi devo ricordare che se ci sono periodi in cui sforzi prolungati e intensi paiono non dare alcun frutto poi invece si compensano con lo scattare della minor resistenza, maggiore voglia e maggiori risultati..
__________________

Ultima modifica di dafne : 15-06-2011 alle ore 00.52.25. Motivo: PS
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Vecchio 15-06-2011, 09.21.09   #41
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Citazione:
E se questa inversione di rotta fosse costante e continua?
Io lo chiamo girare la clessidra. Ne ho due, una grande che capovolgo quando ho bisogno di staccare da un evento pesante, mi aiuta. Una piccola che giro di continuo. Qualcuno mi aveva inserito questa immagine nella mente.
Citazione:
ma il cambiamento è un processo costante e continuo e...diciamo sottotono?
Personalmente ne sono fatta una ragione di questo ormai....
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Dal riordianare la cucina senza rimandare a non alzare il tono di voce alla prima provocazione a riprovare di continuo, ferocemente, ogni volta che si sbaglia senza perdersi d'animo.
Un allenamento del genere io lo conosco bene, però nel tempo ho escogitato che adotto le forzature preferendo quelle che mi vengono più facili da adottare, se forzo troppo il mio corpo, mi da strattoni e forse anche l'anima.
Allenarsi e giocare le partire inoltre si spera. Concepisco lo sforzo come qualcosa che deve avere un limite nel tempo, e immagino sempre che le magie accadono dopo che certi modi di aiutare le cose vanno in automatico dentro dentro me stessa. Sperare nelle magie o aspettarmele è il condimento che addolcisce proprio questo incessante provare e riprovare. Ognuno ha il suo, non so.
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Vecchio 15-06-2011, 09.32.59   #42
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Uno si arrabbia perchè qualcosa lo fa arrabbiare!
Non voglio scrivere che sia impossibile, però....
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Vecchio 15-06-2011, 20.36.38   #43
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Uhm, capo, che frase sibillina...

Mi arrabio, spesso, perchè le cose non vanno come dico io.
A ben guardare però è l'essere rabbiosa a muovere la rabbia in fuori. E sono rabbiosa perchè continuo a non fare quel che dovrei fare (mortacc...) e a raccontarmi che non sò che cosa devo/voglio fare.

Se non fossi rabbiosa anche se qualcosa mi facesse arrabbiare riuscirei a restare calma (cioè centrata) e a dar voce (fuoco e fiamme, si?) solo a quella specifica rabbia momentanea senza usarla come benzina per incendiare la mia meravigliosa coda di paglia...

Maròòò di quanti calci nel sedere avrei bisogno....
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Vecchio 14-12-2011, 15.34.25   #44
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio

L'aggressività è presente perchè la rabbia non ha avuto modo di scaricarsi a terra o in altro, non certamente su nessuno, ovvio.
Tenere a bada la rabbia fa salire il livello di aggressività, che spesso ridiventa rabbia e va ad ingigantire il nucleo rabbioso e represso pronto ad esplodere. Non si può tappare per sempre un vulcano o esplode o ti distrugge dall'interno.
Una persona aggressiva si dice che è una persona incavolata con la vita.
Un concetto che non mi è chiarissmo (per usare un eufemismo )

L'aggressività quindi sarebbe un prodotto della rabbia? Le pensavo la medesima cosa.
Tempo fà il capo mi aveva fatto la distinzione tra essere arrabbiati e rabbiosi. Il primo è un fattore esterno, il secondo interno..mai del tutto capita

Aggressività e rabbia quindi sono uno stato interiore, diciamo così, mentre essere arrabbiati è una manifestazione esteriore di un certo disappunto per una certa cosa?

Se sono arrabbiata lo sono per quella certa cosa e basta mentre se sono rabbiosa sono arrabbiata indifferentemente con tutto e tutti? Con tutto quello che veicola la rabbiosità (non è italianissimo scusate)diciamo, permettendole di manifestarsi?
In questo senso se ciò che mi muove è il bisogno di manifestare la rabbia e non la cosa specifica che mi ha fatto arrabbiare sarò sempre direzionata in quel senso vero? Come dice Sole sarò sempre incacchiata col mondo.... ?
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Vecchio 14-12-2011, 19.33.07   #45
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Boh Daf.. forse oggi direi che l'aggressività è tanto più collegata alla paura e alla difesa che alla rabbia. Ma sicuramente la rabbia è collegata a tutti quei meccanismi che fanno nascere le difese... l'aggressività è sicuramente la manifestazione di un qualcosa che non va se è automatica...
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 14-12-2011, 23.03.03   #46
Ray
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Un concetto che non mi è chiarissmo (per usare un eufemismo )

L'aggressività quindi sarebbe un prodotto della rabbia? Le pensavo la medesima cosa.
Tempo fà il capo mi aveva fatto la distinzione tra essere arrabbiati e rabbiosi. Il primo è un fattore esterno, il secondo interno..mai del tutto capita

Aggressività e rabbia quindi sono uno stato interiore, diciamo così, mentre essere arrabbiati è una manifestazione esteriore di un certo disappunto per una certa cosa?

Se sono arrabbiata lo sono per quella certa cosa e basta mentre se sono rabbiosa sono arrabbiata indifferentemente con tutto e tutti? Con tutto quello che veicola la rabbiosità (non è italianissimo scusate)diciamo, permettendole di manifestarsi?
In questo senso se ciò che mi muove è il bisogno di manifestare la rabbia e non la cosa specifica che mi ha fatto arrabbiare sarò sempre direzionata in quel senso vero? Come dice Sole sarò sempre incacchiata col mondo.... ?
Secondo me stai (state?) chiamando aggressività quel che è essere rabbioso, cioè in sobbollimento di rabbia pronta a direzionarsi al minimo stimolo.
L'aggressività (ne abbiamo parlato parecchio tempo fa se non ricordo) è qualcosa di non negativo, una forza che va verso fuori e che usiamo per tutto ciò che riguarda l'altro o l'esterno. Senza aggressività non diamo neanche carezze.
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Vecchio 15-12-2011, 00.09.42   #47
dafne
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Non sono molto d'accordo Ray, quel che tu chiami aggressività io la chiamerei grinta, un essere agguerriti.
L'aggressivo aggredisce, voglio vederti dare una carezza in quel modo
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Vecchio 15-12-2011, 00.56.12   #48
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L'aggressivo aggredisce,
Aggredire, nella sua accezzione originale, vuol dire "andare verso" ossia muoversi incontro a...

L'aggressività è ciò che usiamo per muoverci verso l'altro, indipendentemente con che intenzioni. Può diventare violenza, sia per intenzione, sia per mancata gestione. La chiamerei energia maschile o forza maschile. Senza di essa non c'è moto verso l'altro... io invece invito chiunque a fare una carezza senza aggressività, cioè senza muoversi verso l'altro.
La mancata gestione ti mostra con che facilità una carezza diventa altro e si può far male senza volere.
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Vecchio 15-12-2011, 01.14.38   #49
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Cioè tu classifichi tutto il movimento come una forza maschile aggressiva?

Bon nel senso di andare verso ci stà ma oramai si intende altro, ossia la tendenza ad assalire.

Comunque la domanda era questa.
Poniamo che la tendenza sia quella di essere rabbiosi, con gli sfoghi interni ed esterni che conosciamo.
Come fare per cambiare tendenza? Possiamo collegare qui il discorso che si sta facendo sul mescolare di là?

Insomma io vorrei riuscire ad arrabbiarmi una volta per tutte e smollare sto senso di frustrazione che mi sta condizionando la vita. Ecco.
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Vecchio 15-12-2011, 01.22.37   #50
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Cioè tu classifichi tutto il movimento come una forza maschile aggressiva?

Bon nel senso di andare verso ci stà ma oramai si intende altro, ossia la tendenza ad assalire.

Comunque la domanda era questa.
Poniamo che la tendenza sia quella di essere rabbiosi, con gli sfoghi interni ed esterni che conosciamo.
Come fare per cambiare tendenza? Possiamo collegare qui il discorso che si sta facendo sul mescolare di là?

Insomma io vorrei riuscire ad arrabbiarmi una volta per tutte e smollare sto senso di frustrazione che mi sta condizionando la vita. Ecco.
Bon, secondo me la specifica sull'aggressività era utile, anzi può rimandare a spunti.
Tu invece parli della rabbia... ok. Riuscire ad arrabbiarsi? O si è arrabbiati o no, se lo si è si può lasciarla uscire o meno. Se la rabbia è repressa tendiamo a non sentirla ma sobbolle sotto.
Il sistema è sempre lo stesso: ascoltarla. Aggiungerei concedersi di essere arrabbiati (che non significa manifestare) per dopo trovarsi nella condizione di dover decidere cosa farne di quella rabbia.
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