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Vecchio 09-11-2009, 20.50.15   #1
Sole
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Predefinito La Grotta

La grotta è un simbolo che si ritrova in tante tradizioni, una di esse è l'alchimia. Ma alla memoria affiora subito come la grotta sia il luogo dove la Tradizione vuole che sia nato Gesù.
Tra vangeli apocrifi e canonoci, di cui abbiamo qualche nota qui son tutti d'accordo che è una grotta dove il Salvatore è venuto al mondo.

La caverna è un simbolo atavico che riporta ad una condizione primordiale, quasi all'interno dell'utero materno. Il buio, l'umido e la protezione della montagna. E in quel buio nasce la vita.

Non sono d'accordo quando si vuol passare il messaggio che la grotta vuole rapresentare la modestia e l'umiltà del Messia, piuttosto credo che ci sia un significato ben più preciso. La tiro un pò.. la caverna potrebbe essere una trasposizione dell'Athanor, infatti secondo gli apocrifi quando Gesù viene al mondo c'è questa meravigliosa esplosione di luce, e la manifestazione della Stella sopra la caverna che poi è visibile a tutti.

Intanto questo...
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Vecchio 10-11-2009, 01.26.49   #2
Kael
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La grotta è quel pertugio che permette di entrare dentro le viscere della terra, dentro quell'intimità che non conosce la luce del sole. E' il punto più profondo nel quale l'uomo può giungere nella materia, e di conseguenza il punto più vicino per sperimentare la Terra come elemento. Nell'oscurità del suo antro infatti avvengono processi ben diversi da quelli che possiamo ammirare sulla sua superficie, dove cresce l'erba e spuntano i fiori.
E' il geroglifico stesso del Vitriol, percorso iniziale e di discesa da cui deve partire ogni individuo che voglia conoscersi.
E' il punto in cui la luce non arriva, regno di tenebra e di silenzio, punto di ogni inizio e di ogni fine.

Citazione:
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Non sono d'accordo quando si vuol passare il messaggio che la grotta vuole rapresentare la modestia e l'umiltà del Messia, piuttosto credo che ci sia un significato ben più preciso.
Non modestia in senso mondano, però Gesù stesso disse che la pietra che fu scartata dai costruttori (perchè vile e disprezzabile) divenne la Pietra Angolare.. Quindi effettivamente all'interno di una grotta abbiamo la vita intesa come la manifestazione più bassa, più umile, privata del sole, ma che in potenza può diventare quanto di più alto è concesso di raggiungere su questa terra.

Dentro una grotta si può ammirare il muto e silenzioso lavoro di sostegno della terra, così come nelle segrete di un castello o nei sotterranei di un gran palazzo si possono ammirare le fondamenta, maestose e incrollabili, celate, nascoste, che da sole sostengo l'immenso sforzo di reggere l'edificio a cui solo la parte superiore va ogni gloria e ammirazione delle genti. Fanno il loro lavoro umilmente, senza che quasi nessuno si ricordi di loro. E' qui, nella fredda umidità della terra, nel suo buio d'oltretomba che i pilastri di pietra sono muscoli infaticabili, eternamente contratti per lo sforzo di innalzare oltre il suolo meravigliosi edifici. Volontà notturna, muta, rigida e tesa contro la pressione di ogni peso. Qui, dove i clamori delle genti non arrivano, perfino il respiro sembra fermarsi in un'immobilità mortale...
Utero protettivo che preserva la vita nascente dall'impeto troppo vigoroso del sole.
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Vecchio 10-11-2009, 02.02.41   #3
Uno
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Anche nella seconda nascita era dentro una grotta
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Vecchio 10-11-2009, 14.55.42   #4
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
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La grotta (o la caverna) è anche il luogo dove si mettono in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei morti. Tutti i personaggi che hanno intrapreso un viaggio nell'aldilà, nelle varie leggende/miti, sono inizialmente entrati in una grotta, vedi Ulisse, Enea e l'elenco potrebbe essere lunghissimo (meriterebbe con calma vedere ad uno ad uno i vari miti).

Le grotte erano anche i luoghi in cui venivano date le iniziazioni in moltissimi misteri, compresi quelli eleusini.

Mettendo insieme le due cose, se il viaggio nell'aldilà è un viaggio iniziatico, esso deve avvenire almeno per unna certa parte nel regno dei morti... sotto terra. In effetti per rinascere si deve prima morire, quindi morte e rinascita come punti chiave di un qualsiasi processo di trasformazione.

Ecco quindi che la grotta, essendo sotto terra e avendo anche un'entrata/uscita verso il regno dei vivi (questo mondo) è quel luogo dove le due condizioni coesistono, vi si può nascere e vi si può morire, da l'accesso al mondo sotterraneo e anche l'uscita al nostro.

E' anche il luogo dove avviene la prima maturazione di ciò che è nato o deve nascere, vedi ila permanenza nella grotta della gravidanza, ma anche la crescita di ciò che è immaturo... Hermes bambino è cresciuto in una grotta e la stessa umanità bambina ci abitava...
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Vecchio 30-11-2009, 19.35.42   #5
Sole
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La caverna come abbiamo visto è un luogo in cui ci si rifugia per entrare in una dimensione che porta alla morte e alla rinascita, un luogo spirituale di comunicazione interiore. Ma cosa unisce e fa comunicare?

Nell'iconografia classica la caverna o grotta viene disegnata dentro la montagna, dove la montagna rappresenta lo spirito. Si entra dunque in uno spazio spirituale, interiore. Se siete mai stati all'interno di una grotta, avrete potuto sentire tutta la montagna che pressava sul corpo, tutte le forze che spingevano verso il basso fortemente attaccate a terra e pesantissime.
Ed è qui che il simbolismo sembra comunicare il suo senso. Cielo e Terra che si incontrano tra la montagna e la grotta e che uniscono le loro dimensioni in una.. nel centro. Questo centro potrebbe essere il Cuore.
Romanticamente o forse no.. la morte e la rinascita avvengono nel cuore o dal cuore.
Anche Gurdijeff ci riferisce che il centro emozinale è solo uno e lavora sempre allo stesso regime diversamente dagli altri centri, siamo noi che lo "sporchiamo" . Come se lui fosse sempre pronto ad aprire la porta... Di fatti la grotta non ha un'entrata e un'uscita ma ha solo una porta dalla quale si entra e si esce. Si entra, si chiude con la pietra la porta e poi dopo la rinascita la pietra sarà tolta e si uscirà. Questo sarebbe anche il simbolismo della chiave di volta negli antichi palazzi iniziatici (vedi Castel del Monte).

Devo dire che l'idea della grotta come il Cuore mi emoziona pensando al Natale. Si dice infatti di far nascere il bambino interiore proprio il giorno di Natale e ora assume un significato in più, chissà quante sfumature ancora prima di arrivare a capirne il profondo significato, un nuovo senso e cioè quello che il Bambino è la porta che si schiude verso una visione più profonda di noi attraverso il cuore, ma meglio sarebbe dire, per come l'ho capita, attraverso il centro emozionale.. una quadratura, centratura di noi rivolti all'esterno.

Possiamo riprendere questo ultimo pezzo anche nella discussione sul bambino interiore un pò vecchia a dire il vero.

p.s.
Notate come cambia la festa, il simbolo, ma tutto ci parla di come arrivare ad essere Uomini.
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Vecchio 01-12-2009, 01.23.48   #6
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l'idea della grotta come cuore propulsore della Terra, in analogia con il cuore umano, mi affascina, ho sempre avuto una sensazione di calore pensando ad una grotta, il cui ingresso scuro ed oscuro non mi spaventa perchè sento che là dentro potrei trovarmi al sicuro dagli agenti esterni.
La grotta intesa come rifugio fisico, dove è possibile scaldarsi, ripararsi accanto ad un fuoco, magari una piccola grotta...mentre fuori infuria una bufera di pioggia mista a neve!
La grotta come utero materno, dove la vita riprende, sboccia, in un tepore avvolgente, per poi uscire di nuovo all'esterno, ormai salvi...
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Vecchio 01-12-2009, 02.22.45   #7
Sole
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Si, ma dentro cosa accade? E' questo il punto, il fulcro oltre al simbolo c'è una verità che nasconde dentro la grotta. Come si muore e come si rinasce? NOn le sto facendo solo a Filo queste domande ma a tutti noi.
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Vecchio 16-12-2010, 18.17.39   #8
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Porto qui dei post da un'altra discussione dove si andava fuori tema.

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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio

Ma che cosa significa essere in grotta? Esiste già una discussione in simboili ma mi piacerebbe collegarla qui.
Per me significa entrare nel proprio profondo, nel mare dell'inconscio, nei pensieri che abitualmente non esploriamo.
Stavo riflettendo su quell'avere fame e freddo. Una privazione di che cosa se siamo nel nostro mondo interiore? Delle nostre sicurezze? Delle nostre abitudini e dei riscontri che normalmente abbiamo nella realtà?


Citazione:
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Forse essere in grotta vuol dire andarsene nel proprio profondo a scovare ogni angolo di ciò ceh riusciamo a scovare ed elaborarlo.
Citazione:
Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Si, riflettevo però che è anche una sorta di stasi, di sospensione, di distaccamento dal quotidiano, dal continuo movimento.
Perchè la vedi come stasi? Essere in grotta è un lavoraccio non è un riposo. E' scendere nelle viscere, e chiudersi al fuori per ricercare il buio.
Addirittura io la vedo un'accellarizione di certe dinamiche al fine di soverle. E siccome c'è il favore degli astri si può sfruttare il periodo.

Se sei in una grotta anche i rumori del fuori non ti arrivano. E' un momento in cui sprofondiamo nel caos e rielaborandolo lo restituiamo in forma sempre migliore.
E' un momento di concentrazione. Anche se nel caos ci si solve e quindi non ci dovrebbe essere concetrazione.. non so, questo lo devo capire meglio.

Come mai la vedi/senti come stasi?
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Vecchio 16-12-2010, 21.06.29   #9
dafne
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Uhm, perchè nella grotta sono ferma. Non è proprio stasi in effetti, il lavorìo c'è eccome ma c'è quel qualcos'altro che normalmente si muove (e incasina ) che è fermo, lontano, bloccato.

Lo vivo come un momento di raccoglimento, come in chiesa quasi, quando dialoghi con Dio. Il mio tutto è fermo mentre si muove e rielabora qualcosa che normalmente...non mi filo neanche di striscio.

Non sò non ci vedo neanche il caos, nel mio vivere la grotta (probabilmente parliamo di due situazioni divverse) la paura e il freddo sono generate dalla paura del buio, dell'ignoto, ma nell'imparare ad affrontarla riesco a lasciare che mi arrivino cose che altrimenti finirebbero nel frullatore delle mie sensazioni.

E' grazie a questa stasi che riesco a concentrarmi, cosa che normalmente non faccio perchè sono dispersiva. Non c'è luce (in altra discussione si parlava della conduzione della luce dei pensieri, anche altrui), non c'è rumore, non c'è calore (infatti si rischia di diventare pietra e cristallizzare secondo me se non si acchiappa il bisogno di scaldarsi. Ma a muoversi si scappa, bisogna muoversi stando fermi...ok questo è dafnese, ci medito su)
dafne non è connesso  
Vecchio 16-12-2010, 21.40.39   #10
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio


E' grazie a questa stasi che riesco a concentrarmi, cosa che normalmente non faccio perchè sono dispersiva.
Eccolo.
Allora non è proprio stasi quella che intendi ma è rimanere ancorati ad un punto muovendosi in quello. Si?
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