San Giovanni della Croce fu un sacerdote spagnolo, vissuto nel '500 e fondò l'Ordine dei Carmelitani scalzi. Non conoscevo nè la sua opera letteraria nè quel che ha compiuto in vita, ne ho letto una biografia, ma , spero di avere la volontà per fare una ricerca un po' più approfondita..
Intanto vorrei condividere tre poesie che fanno parte della sua opera e da quanto ho letto ne sono la base.
In rete non si trovano molte traduzioni, in tutti i casi, in particolare questa prima poesia mi ha colpita, anche se sicuramente non riesco a coglierne il significato più profondo..
Notte Oscura
In una notte oscura,
con ansie, dal mio amor tutta infiammata,
oh, sorte fortunata!,
uscii, né fui notata,
stando la mia casa al sonno abbandonata.
Al buio e più sicura,
per la segreta scala, travestita,
oh, sorte fortunata!,
al buio e ben celata,
stando la mia casa al sonno abbandonata.
Nella gioiosa notte,
in segreto, senza esser veduta,
senza veder cosa,
né altra luce o guida avea
fuor quella che in cuor mi ardea.
E questa mi guidava,
più sicura del sole a mezzogiorno,
là dove mi aspettava
chi ben io conoscea,
in un luogo ove nessuno si vedea.
Notte che mi guidasti,
oh, notte più dell’alba compiacente!
Oh, notte che riunisti
l’Amato con l’amata,
amata nell’Amato trasformata!
Sul mio petto fiorito,
che intatto sol per lui tenea serbato,
là si posò addormentato
ed io lo accarezzavo,
e la chioma dei cedri ei ventilava.
La brezza d’alte cime,
allor che i suoi capelli discioglievo,
con la sua mano leggera
il collo mio feriva
e tutti i sensi mie in estasi rapiva.
Là giacqui, mi dimenticai,
il volto sull’Amato reclinai,
tutto finì e posai,
lasciando ogni pensier
tra i gigli perdersi obliato.