Esiste il considerare interno ed il considerare esterno.
Il considerare interno e' un'azione meccanica (ha molto a che fare con l'identificazione)... quando consideriamo noi stessi in riferimento a chi abbiamo di fronte il risultato e' di sentirci poco valutati, incompresi, diamo 10 e riceviamo 3, oppure ci sopravvalutiamo e diventiamo istrionici ed arroganti...
Il considerare esterno e' meno meccanico perche' si mette piu' attenzione a chi abbiamo di fronte, usiamo piu' tatto...
Quando ci relazioniamo con gli altri cerchiamo la loro approvazione per noi... perche' consideriamo gli altri in riferimento a noi stessi... ed alla fine ci comportiamo in modo innaturale al nostro sentire per soddisfare gli altri... questo perche' il nostro considerare e' interno.
Con uno sforzo cosciente si potrebbe cercare di considerare gli altri in modo esterno (sforzo immane) considerare quello che e' senza identificarci con gli altri... in questo modo vedremmo le cose per quello che sono.
Il considerare esterno richiede attenzione e sforzo... il tatto e' questo modo di considerare... con-tatto.
Questo modo di considerare e' alla base del vivere quotidiano... capire come ci relazioniamo e' importante... spesso lo facciamo in modo meccanico.
Per ora mi fermo qui...
AGGIUNGO: mi scuso per il fatto che gia' esiste una discussione riguardo il considerare... non lo avevo verificato prima...
http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=1587