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Vecchio 14-03-2006, 10.52.59   #1
Sole
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Predefinito Non ha senso voler affogare le preoccupazioni nell'alcol, poiché le..........

Non ha senso voler affogare le preoccupazioni nell'alcol, poiché le preoccupazioni sono ottime nuotatrici.Robert Musil



E anche questa non è per niente male!
Le preoccupazioni sono sempre presenti e dominano la nostra testolina, come fare dunque a cercare di lasciarle scorrere ?

come si fà a lsciare che non invadano la nostra mente creando ansia, tensione e altro ?
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Vecchio 14-03-2006, 11.05.38   #2
Kael
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Mah, io credo che voleva dire: Non ha senso cercare di affogare le preoccupazioni nell'alcool, perchè così oltre a continuare ad essere cmq preoccupato, sarai pure alcolizzato...

Insomma, l'unica cosa che possiamo affogare nell'alcool siamo noi stessi...
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Vecchio 14-03-2006, 11.12.57   #3
RedWitch
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Leggendo questo aforisma, la prima cosa che mi viene in mente è la frase che porta Era nella sua firma:

Citazione:
Dio mi conceda
la serenità di accettare

le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
Passiamo il tempo ad arrovellarci, su mille pensieri, a cercare soluzioni che a volte possiamo trovare, altre volte no, perchè non dipendono da noi.
Ma arrovellarsi continuamente, è anche un modo per anestetizzarsi, per non pensare davvero alla fine. Per combattere contro i mulini a vento (e sfinirsi).
Come fare per evitare che creino tensioni? Mi sembra che la risposta, sia nella tua stessa domanda Sole.. lasciandole scorrere, e perchè no, intanto iniziare a distinguere , quali sono le preoccupazioni realmente nostre, e quelle che invece usiamo per riempire la testa, per non guardare realmente, quelle che dovrebbero occupare i nostri pensieri...
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Vecchio 14-03-2006, 13.49.02   #4
Cat
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Tornando all'aforisma...credo che proprio affogare le preoccupazioni, in qualsiasi modo, non abbia senso.........perché poi si sedimentano da qualche parte e magari ci troveremo ad avere tachicardia senza riuscire a capire perché, le preoccupazioni vanno affrontate, analizzate e messe nella giusta scala di importanza (questo almeno è quanto faccio io...) perché penso che non siano tutte negative....
Di solito quando ho un pensiero che mi preoccupa provo a evitare di vedere solo le vie d'uscita negative (perché di solito è questo che si fa...ci si preoccupa di qualcosa che potrebbe andare male ma ancora non lo ha fatto).
Se però si pensa che questo qualcosa ancora non è, è solo un pensiero e che le vie in cui si può realizzare sono molteplici ci si toglie un po' d'ansia.

Oggi mi sento loquace e vorrei esporvi una mia teoria a riguardo :
Se pensiamo a noi stessi come a dei punti e agli eventi come a delle rette che ci attraversano, vedremo che gli eventi che possono attraversarci sono infiniti (per un punto passano infinite rette...la geometria mi è servita a qualcosa nella vita ) e quindi è stupido arrovellarsi il cervello su quelle 2 o 3 opzioni negative che potrebbero accadere...2 o 3 su infinito sono una piccolissima parte.
Bene....fatemi sapere che ne pensate
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Vecchio 14-03-2006, 14.59.37   #5
RedWitch
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Se pensiamo a noi stessi come a dei punti e agli eventi come a delle rette che ci attraversano, vedremo che gli eventi che possono attraversarci sono infiniti (per un punto passano infinite rette...la geometria mi è servita a qualcosa nella vita ) e quindi è stupido arrovellarsi il cervello su quelle 2 o 3 opzioni negative che potrebbero accadere...2 o 3 su infinito sono una piccolissima parte.
Bene....fatemi sapere che ne pensate
Con la geometria.... non me la cavo granchè
Pensavo questo pero'... hai ragione quando dici, che, normalmente ci si fossilizza su quelle due o tre negative... sarebbe bene , allargarsi almeno a quelle positive che possiamo vedere in quel momento. E' vero che sono infinite, ma è anche vero, che a seconda del momento in cui ci troviamo, ne riusciamo a vedere solo alcune..
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Vecchio 14-03-2006, 15.04.20   #6
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Sì...ma pensare che sono infinite dovrebbe aiutarci a toglierci i paraocchi e per lo meno a intuire che ce ne sono molte altre possibili.
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Vecchio 14-03-2006, 15.39.42   #7
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Pre-occuparsi vuol dire occuparsi prima. E' l'azione di chi cerca di salire sul treno prima che sia arrivato. Se per voi ha senso...

Inoltre per preoccupazione generalmente intendiamo il vivere un problema o una situazione negativa prima che si presenti (posto che lo faccia, ma lo si da per scontato). E' chiaro che ha ancora meno senso.

Ma allora perchè lo si fa?

Non si capisce il meccanismo finchè non si ristabilisce il vero ordine temporale nelle cose... è illusorio pensare che mi viene in mente una possibile sfiga e allora ne ho paura... quel che accade è l'opposto: ho paura e quindi mi viene in mente una possibile sfiga... il pensiero che mi fa preoccupare è il tramite di manifestazione della mia paura... che già esiste in me.

se si riesce a vedere questo in noi quando ci preoccupiamo la cosa tutta muta radicalmente di prospettiva...
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Vecchio 14-03-2006, 16.56.10   #8
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Pre-occuparsi vuol dire occuparsi prima. E' l'azione di chi cerca di salire sul treno prima che sia arrivato. Se per voi ha senso...

Inoltre per preoccupazione generalmente intendiamo il vivere un problema o una situazione negativa prima che si presenti (posto che lo faccia, ma lo si da per scontato). E' chiaro che ha ancora meno senso.

Ma allora perchè lo si fa?
Memoria?
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Vecchio 14-03-2006, 17.04.11   #9
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e quindi è stupido arrovellarsi il cervello su quelle 2 o 3 opzioni negative che potrebbero accadere...2 o 3 su infinito sono una piccolissima parte.
Bene....fatemi sapere che ne pensate
Oddio... in teoria dovrebbero essere la metà... non solo due o tre... magari si può mettere nel calcolo quelle non completamente negative come quelle non completamente psitive (cioè le sfumature)... comunque il ragionamento non fa una piega... perchè non vedere quelle buone invece di quelle "cattive"?
Come dicevo sopra primo per la memoria... il 99% delle nostre azioni si rifanno a cose già successe... poi ci sono le esperienze inevitabili... e il fatto di fare sempre le stesse esperienze senza mai viverle sul serio....
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Vecchio 14-03-2006, 18.15.57   #10
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Oddio... in teoria dovrebbero essere la metà... non solo due o tre... magari si può mettere nel calcolo quelle non completamente negative come quelle non completamente psitive (cioè le sfumature)... comunque il ragionamento non fa una piega... perchè non vedere quelle buone invece di quelle "cattive"?
Come dicevo sopra primo per la memoria... il 99% delle nostre azioni si rifanno a cose già successe... poi ci sono le esperienze inevitabili... e il fatto di fare sempre le stesse esperienze senza mai viverle sul serio....
Ehm...sì...vero....ho esagerato con l'ottimismo
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Vecchio 14-03-2006, 23.48.06   #11
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Come dicevo sopra primo per la memoria... il 99% delle nostre azioni si rifanno a cose già successe... poi ci sono le esperienze inevitabili... e il fatto di fare sempre le stesse esperienze senza mai viverle sul serio....
Beh certo memoria... però sarebbe da aggiungere memoria in senso allargato.
La mamma che si preoccupa del figlio che gira in motorino e lei non ci è mai salita e/o non ha mai avuto un incidente altrimenti è un po' dura da sostenere come semplice "memoria". Certo, lei magari spiega che legge continuamente sul giornale di ragazzi che fanno incidenti... e quindi memoria in questo senso... però lo stesso è un po' tirata per i capelli.

Va bene invece dire "memoria" se si capisce che la suddetta madre in relatà non teme per il figlio ma teme per se e le conseguenze, anche emotive e sentimentali, che un incidente al figlio le provocherebbe. In questo caso sicuramente si può risalire a qualcosa che le è accaduto... ma può essere necessaria una trasposizione analogica che sfugge anche a lei... soprattutto a lei.
Comunque paura già esistente che "esce" grazie al figlio in motorino e non che si genera per il figlio in motorino...

Poi ci sono altre Preoccupazioni collegate ad altri tipi di Memoria collegati alle Esperienze Inevitabili, come diceva Uno... ma è discorso per altra sezione, forse...
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Vecchio 15-03-2006, 00.52.35   #12
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Beh certo memoria... però sarebbe da aggiungere memoria in senso allargato.
La mamma che si preoccupa del figlio che gira in motorino e lei non ci è mai salita e/o non ha mai avuto un incidente altrimenti è un po' dura da sostenere come semplice "memoria". Certo, lei magari spiega che legge continuamente sul giornale di ragazzi che fanno incidenti... e quindi memoria in questo senso... però lo stesso è un po' tirata per i capelli.
Io non la vedo proprio tirata, anche senza tirare in ballo l'incoscio collettivo (e quindi la memoria della collettività che influisce anche su di me singolo) è comunque una memoria della mamma che ricordandosi di episodi analoghi appunto di altri parte con l'idea che questo debba capitare pure a lei e al figlio.. prima ancora che succeda se deve succedere poi.... potrebbe adirittura arrivare a proibire preventivamente il motorino senza reali motivazioni... neanche statistiche perchè in realtà è un numero maggiore quello di circolanti senza incidenti... ma se lei è condizionata dalla memoria di ciò che ha letto e non valuta tutti gli altri dati in suo possesso si occuperà prima di un qualcosa che potrebbe non succedere
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Vecchio 15-03-2006, 10.45.38   #13
Sole
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Io non la vedo proprio tirata, anche senza tirare in ballo l'incoscio collettivo (e quindi la memoria della collettività che influisce anche su di me singolo) è comunque una memoria della mamma che ricordandosi di episodi analoghi appunto di altri parte con l'idea che questo debba capitare pure a lei e al figlio.. prima ancora che succeda se deve succedere poi.... potrebbe adirittura arrivare a proibire preventivamente il motorino senza reali motivazioni... neanche statistiche perchè in realtà è un numero maggiore quello di circolanti senza incidenti... ma se lei è condizionata dalla memoria di ciò che ha letto e non valuta tutti gli altri dati in suo possesso si occuperà prima di un qualcosa che potrebbe non succedere
E quindi , in buona sostanza viviamo di ansie e non di presente!
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Vecchio 19-03-2006, 22.50.01   #14
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Sì...ma pensare che sono infinite dovrebbe aiutarci a toglierci i paraocchi e per lo meno a intuire che ce ne sono molte altre possibili.
Sai che c’è Caty? Un problema genera preoccupazione solo nel momento in cui prendi in considerazione le possibilità negative, se pensi che ci sono le possibilità positive non genera più preoccupazione ma allo stesso tempo rischi di perdere di vista alcuni fattori essenziali alla risoluzione del problema.
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Vecchio 19-03-2006, 23.44.04   #15
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Sai che c’è Caty? Un problema genera preoccupazione solo nel momento in cui prendi in considerazione le possibilità negative, se pensi che ci sono le possibilità positive non genera più preoccupazione ma allo stesso tempo rischi di perdere di vista alcuni fattori essenziali alla risoluzione del problema.
Non dico di cancellare le possibilità negative...ma solo di prendere in considerazione il fatto che non ci sono solo quelle.
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Vecchio 20-03-2006, 17.39.01   #16
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Bella domanda Sole.
Come fare per scacciarle?
Credo di essermelo posta una multitudine di volte.
Ancora oggi quando arrivano ... mi sento quasi ... schiava di un consequienzale cambiamento d'umore.
Il mio migliore amico, Ivano mi disse "Impara ad osservarle, abbracciarle, accettarle poichè sono come bambini in pianto che hanno bisogno di rassicurazione".
Non avere paura, quindi.
Lasciarle andare, e guardarle in pace sciogliersi come neve al sole.
...a volte non è facile lo ammetto
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Vecchio 20-03-2006, 18.03.22   #17
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Forse van pure un pochetto capite ... prova a rileggere tutta per intero la discussione magari trovi una via per renderlo più facile quello che dice il tuo amico ivano
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Vecchio 20-03-2006, 18.14.57   #18
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Si si lo sto facendo.
Le ho prese anche in considerazione.
Tranqui
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Vecchio 20-03-2006, 19.03.55   #19
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Originalmente inviato da Sole
prova a rileggere tutta per intero la discussione
Se ha tempo... di quel tempo che non esisterebbe...
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Vecchio 20-03-2006, 22.11.13   #20
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Predefinito Non ha senso affogare le preoccupazioni nell'alcol...

Sì dico che non ha senso affogare le preoccupazioni nell'alcol...anzi si peggiora la situazione....ingenerando poi un senso di colpa....analizzare le preuccpazioni potrebbe avere più senso....La tachicardia viene spesso....Io penso sia un surplus di energia...mista a un'insieme di insoddisfazioni.....bisognerebbe farsi un esame di coscienza ogni sera....ma è cosa difficile da mettere in pratica....l'alcol è comunque un cattivo "consigliere".....Le preoccupazioni sono comunque anche ansia che si accumula ....ma anche credo aggressività non scaricata.....
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Vecchio 22-08-2006, 18.51.12   #21
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Di solito ad un bambino si dice, dopo che ha fatto un capitombolo o combinato qualche guaio:” ecco se stavi attento non succedeva!”
A forza di sentirselo dire si conviene che ci si debba preoccupare di ciò che potrebbe succedere. Si crea il senso di colpa per essersi lasciati prendere completamente dal gioco o da quello che si stava facendo, distraendosi da tutto il resto. Ma attento a cosa? Se gioco e voglio giocare la mia attenzione è tutta diretta a quello che sto facendo sto vivendo in pieno questa esperienza. Se invece mi preoccupo mentre gioco una parte di me non è divisa da me? È come se stessi giocando con un occhio solo perché l’altro deve stare attento che non capiti un guaio. La frase “se stavi attento” andrebbe interpretata diversamente slegandola dalla preoccupazione ma legandola all’agire con attenzione completa a ciò che si sta facendo senza distrazione dall’agire invece che dalle possibili conseguenze.
È possibile che siamo condizionati dal ricordo di quei capitomboli e di ciò che ci venne detto a quei tempi? E che quindi in noi è radicata la paura di agire per paura degli effetti delle nostre azioni? E che questo ci porta inevitabilmente a incontrare ancora ed ancora sempre le stesse paure?

p.s. non credo che diventare alcolizzati o annegarsi nell'alcol possa aiutare ad uscire da questo circolo vizioso anzi...!
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Vecchio 23-08-2006, 22.15.55   #22
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Non ha senso voler affogare le preoccupazioni nell'alcool, poichè le preoccupazioni sono ottime nuotatrici.
Questo significa che nell'alcool le preoccupazioni non affogano, anche se è la classica scusa per nascondere altri problemi, casomai, o per illudersi di non avere preoccupazioni.
Preoccuparsi di qualcosa è normale, non è tanto normale invece preoccuparsi di qualcosa che potrebbe o non potrebbe accadere.
Ma se una cosa seria accade e non si sa come uscirne è chiaro che ci si preoccupa, perchè, come dice un altro proverbio, "la lingua batte dove il dente duole" e non si può fare a meno di pensarci, perchè anche se si cerca di distrarsi e di pensare ad altro la testa torna sempre là....
Ricorrere all'alcool o ad altri mezzi che intorpidiscono la mente è solo un rimandare la cosa che puntualmente da lucidi torna ad assalire, e si corre il rischio di entrare così in un circolo chiuso che aggiunge problemi a problemi.
Come fare a scacciare le preoccupazioni?
Visto che non si possono affogare, meglio esaminarle il più lucidamente possibile.
Un sistema è scrivere su un foglio bianco le cose che ci preoccupano, una lista scritta nero su bianco di solito le fa vedere nella giusta dimensione, e poi una lista di possibili soluzioni....
E man mano che le cose si risolvono tornare a rileggere ogni tanto quello che ci preoccupava tanto... e come lo abbiamo risolto...
Però ci sono preoccupazioni che non si risolvono scrivendole nero su bianco. Mettiamo il caso di una persona che non trova lavoro... ma se quello affoga il problema nell'alcool la possibilità di trovare lavoro sarà ancora minore o nulla.... e la preoccupazione sempre più grande... essendo un'ottima nuotatrice....

stella non è connesso  
Vecchio 24-08-2006, 13.53.09   #23
Ray
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.
Preoccuparsi di qualcosa è normale, non è tanto normale invece preoccuparsi di qualcosa che potrebbe o non potrebbe accadere.
Scusa ma non concordo, anche se si tratta di una questione di termini. Il fatto è che molta della confusione in cui verte solitamente la maggior parte della gente dipende proprio dalla confusione che fa sui termini... che a sua volta dipende dalla confusione che fa sui suoi stati interiori. Dici infatti bene che per vedere la cose si deve essere lucidi, ma è proprio la lucidità che di solito manca... e spesso quella che si ottiene smettendo di bere e tornando a preoccuparsi è tutto meno che lucidità.

Preoccuparsi significa "occuparsi prima". Il che è un'ovvia assurdità. Tuttavia è quello che facciamo continuamente, invece di occuparci... ovvero affrontare la cose SE e QUANDO si presentano. Quindi pre-occuparsi vale solo per la seconda delle due situazioni che descrivi... quella che reputi non normale.
Inoltre sarebbe da ricordare che "normale" e "usuale" non solo non sono sinonimi, bensì opposti. Normale deriva da norma... e il comportamento usuale della gente è spesso "fuori norma".

Per utilizzare il tuo esempio, quello del trovare un lavoro, non è vero che ci si preoccupa del fatto che non si trova lavoro. Ci si preoccupa delle conseguenze. Lo stato di agitazione che correliamo alla "preoccupazione" non è dato mai da ciò che stiamo affrontando (o fuggendo) ma dal seguito possibile (ma non certo) dei suoi esiti... ovvero ci occupiamo prima di qualcosa che FORSE accadrà... che è il modo più sicuro per buttare via energie senza alcun ritorno.

Se sono senza lavoro posso occuparmene o meno, ovvero lo cerco o no. Se mi limitassi ad una di queste due azioni, la preoccupazione non si presenterebbe... il fatto è che mentre cerco lavoro o no, la mia mente vaga e indaga tutta una serie di possibili nefasti futuri, portandomi in superficie ciò che tendo a tenere "chiuso in cantina". Io poi, invece di concentrarmi su ciò che faccio, alimento la preoccupazione, lasciando briglia sciolta al pensiero associativo... ed ecco l'ansia.

Quel che è grave, per conto mio, è che per la maggior parte della gente, questo sia l'unico modo di muoversi... l'unica benzina che funziona. Senza preoccupazione, senza agitazione, col tubo che faccio (cerco lavoro o altro), ma mi limito a dormire.
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Vecchio 24-08-2006, 14.58.06   #24
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Scusa ma non concordo, anche se si tratta di una questione di termini. Il fatto è che molta della confusione in cui verte solitamente la maggior parte della gente dipende proprio dalla confusione che fa sui termini... che a sua volta dipende dalla confusione che fa sui suoi stati interiori. Dici infatti bene che per vedere la cose si deve essere lucidi, ma è proprio la lucidità che di solito manca... e spesso quella che si ottiene smettendo di bere e tornando a preoccuparsi è tutto meno che lucidità.

Preoccuparsi significa "occuparsi prima". Il che è un'ovvia assurdità. Tuttavia è quello che facciamo continuamente, invece di occuparci... ovvero affrontare la cose SE e QUANDO si presentano. Quindi pre-occuparsi vale solo per la seconda delle due situazioni che descrivi... quella che reputi non normale.
Inoltre sarebbe da ricordare che "normale" e "usuale" non solo non sono sinonimi, bensì opposti. Normale deriva da norma... e il comportamento usuale della gente è spesso "fuori norma".

Per utilizzare il tuo esempio, quello del trovare un lavoro, non è vero che ci si preoccupa del fatto che non si trova lavoro. Ci si preoccupa delle conseguenze. Lo stato di agitazione che correliamo alla "preoccupazione" non è dato mai da ciò che stiamo affrontando (o fuggendo) ma dal seguito possibile (ma non certo) dei suoi esiti... ovvero ci occupiamo prima di qualcosa che FORSE accadrà... che è il modo più sicuro per buttare via energie senza alcun ritorno.

Se sono senza lavoro posso occuparmene o meno, ovvero lo cerco o no. Se mi limitassi ad una di queste due azioni, la preoccupazione non si presenterebbe... il fatto è che mentre cerco lavoro o no, la mia mente vaga e indaga tutta una serie di possibili nefasti futuri, portandomi in superficie ciò che tendo a tenere "chiuso in cantina". Io poi, invece di concentrarmi su ciò che faccio, alimento la preoccupazione, lasciando briglia sciolta al pensiero associativo... ed ecco l'ansia.

Quel che è grave, per conto mio, è che per la maggior parte della gente, questo sia l'unico modo di muoversi... l'unica benzina che funziona. Senza preoccupazione, senza agitazione, col tubo che faccio (cerco lavoro o altro), ma mi limito a dormire.
E' vero: stiamo dicendo le stesse cose ma ho fatto un po' di confusione coi termini. In effetti preoccuparsi significa occuparsi prima...
Forse avrei dovuto dire che non è "nella norma" tenere la mente occupata con pensieri di possibili conseguenze che potrebbero o non potrebbero accadere.
E' molto difficile vivere e occuparsi del momento presente, la maggioranza dei pensieri va al passato o al futuro...
Comunque, come dici, sembra che questa sia l'unica benzina che funziona...
Ma anche qui è da distinguere: una "sana" preoccupazione per il futuro è uno stimolo ad agire, ma vivere continuamente nell'ansia e nella paura è patologico...
Per quanto riguarda la lucidità, anche qui è una questione di capirsi sul termine... di solito chi tende ad affogare le preoccupazioni nell'alcool non è mai del tutto lucido... vive in una specie di continuo torpore in cui "la normalità" è appunto affogare i pensieri per non pensare...
Ma qui il discorso si fa più complesso.
Per me una mente lucida è la facoltà di poter gestire i propri pensieri in modo costruttivo, e parte dal presupposto che non ci sia nulla che possa intorbidire o deformare questi pensieri, con sostanze che inibiscono o deformano in qualche modo le nostre facoltà mentali.
Ciao

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