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Vecchio 08-10-2006, 23.33.40   #1
Ray
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Predefinito rompere il ghiaccio

Metto qui perchè non so bene dove mettere. Poteva starci anche come tread connesso a "tradizione popolare" ma forse una sottosezione "detti popolari e proverbi" non starebbe male col rinnovo del sito.
Se si farà si può spostare questo tread, magari togliendo il primo post e cancellando queste righe. Il seguito può servire da intro (o da intro dell'intro).

Spesso se si va a guardare i detti comuni e i modi di dire usuali (e inusuali) si scoprono cose interessanti. Innanzitutto a volte non è per nulla intuitivo il nesso tra il modo di dire e il significato che assume nel parlare comune. Inoltre quasi mai si riesce, a prima vista, a trovare l'origine del modo di dire. Per contro, se si scava un po', si trova assai frequentemente moltissimo materiale che, più o meno direttamente, appare connesso alla locuzione.

Viene da sospettare che, almeno in alcuni casi, si tratti di "indicazioni" lasciate all'inconsapevolezza del parlar comune, a disposizione di chi cerca e/o di chi vede meglio. In ogni caso quasi sempre si trovano stralci di saggezza, più o meno antica, buoni per la riflessione. Mal che vada, qualche curiosità che ad ogni buon conto può tornare utile o divertente sapere.
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Vecchio 08-10-2006, 23.58.58   #2
Ray
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"Rompere il ghiaccio" è un modo di dire decisamente consolidato nel parlare comune... più o meno lo usano tutti.
Ha vari significati, anche se attualmente viene usato quasi sempre con uno di essi. Di seguito quelli a me noti.

1- avviare una conversazione o alleggerire una situazione dopo un iniziale imbarazzo (questo quello più noto e più moderno).
2- agire in una situazione familiare, nel senso di nota e favorevole.
3- compiere un gesto inopportuno, fare una gaffe.
4- essere presi da un'improvvisa paura.

A prima vista sono significati molto discordanti tra loro. Forse però, se si riesce a connetterli, si scopre qualcosa di interessante.

In ogni caso, anche prendendo il primo significato che ho riportato, vien da chiedersi cosa centri il ghiaccio rotto con il vincere l'imbarazzo.

A livello intuitivo si può rispondere che si usa parlare di freddezza in una situazione di imbarazzo e di calore in una situazione di piacevole intimità verbale, di intesa. Effettivamente chiunque si sia trovato in una situazione del genere può testimoniare un certo senso di freddo, sostituto poi dal calore quando la situazione si "sblocca". Questo sbloccarsi può facilmente ricordare una rottura del ghiaccio... a questo punto ghiaccio che separa due fonti di calore, che impedisce il passaggio e la condisione, che fa da schermo tra i due, rimandando ad ognuno quel se stesso che vorrebbe far passare... un po' come uno specchio...
Una situazione di intesa, dopo che il ghiaccio è stato rotto, è una situazione di buona vibrazione, ovvero di vibrazioni che stanno bene assieme, che appunto con-vibrano, che risuonano... pensiamo alla musica: si parla di "accordo" se le note si combinano bene e di stridore se all'opposto dissuonano... ah si, pare che una nota (vibrazione) sufficiente sia in grado di rompere il gh.. ops, vetro...

Chiaramente non è tutto qui... mi interessa molto sentire cosa vi viene in mente a rigirarvi sta cosa in testa... prima di lasciarvi la parola butto li qualche altro piccolo spunto.

In buona parte delle tradizioni, compresa quella cattolica, l'inferno è ghiacciato (vedi la Divina Commedia per esempio)... freddo, fermo, assenza di vibrazione, di luce ecc.

Il ghiaccio è anche connesso al sonno, anzi al sonno lungo e, se si vuole, artificiale. Possiamo pensare all'ibernazione, ma anche al fatto che il freddo conserva bene e che molti bio-reperti antichi sono giunti fino a noi proprio grazie al ghiaccio.

Ci sono poi gli animali che, ai primi ghiacci, vanno in letargo o comunque passano ad un metabolismo "sonnolento"... come se aspettassero. Mi pare anche, butto li, che il serpente abbia un certo interessante comportamento nei confronti del freddo... ci sono serpenti e serpenti... potremmo immaginarci un serpente addormentato nel ghiaccio che, grazie al calore si sveglia e alzandosi lo rompe... basta un po' di "Immaginazione"...

Ultima modifica di Ray : 09-10-2006 alle ore 00.01.36.
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Vecchio 09-10-2006, 11.31.47   #3
RedWitch
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Restando sul primo significato, (gli altri non li conoscevo, andrò a cercare qualcosa ), a me il ghiaccio fa venire in mente qualcosa di cristallizzato, fermo.. quando si conosce qualcuno, puo' esserci un primo momento di imbarazzo, in cui non si sa cosa dire all'altro, e appunto, si genera una situazione che somiglia al gelo.. ferma, immobile, fintanto che uno dei due non "rompe il ghiaccio", trovando magari un punto in comune.. un punto in cui il ghiaccio è più sottile e possa essere rotto con meno difficoltà.. e la situazione, si "scioglie", dall'imbarazzo si passa ad un primo momento di comunicazione.. di scambio.
Questo così.. a senso.. cerco altro
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Vecchio 11-10-2006, 01.22.37   #4
jezebelius
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"Rompere il ghiaccio" è un modo di dire decisamente consolidato nel parlare comune... più o meno lo usano tutti.
Ha vari significati, anche se attualmente viene usato quasi sempre con uno di essi. Di seguito quelli a me noti.

1- avviare una conversazione o alleggerire una situazione dopo un iniziale imbarazzo (questo quello più noto e più moderno).
2- agire in una situazione familiare, nel senso di nota e favorevole.
3- compiere un gesto inopportuno, fare una gaffe.
4- essere presi da un'improvvisa paura.

A prima vista sono significati molto discordanti tra loro. Forse però, se si riesce a connetterli, si scopre qualcosa di interessante.
Ci provo...
Mi sembra che si identifichi una potenzialità nel fare o non fare qualcosa, cioè assumere un particolare atteggiamento.
Nel nr 1, come nel nr 2 c'è azione. Non si puo dire però che manchi nel nr 3 però questa forse è connotata dalla inopportunità. Nel nr 4, invece, c'è totale immobilità.
Ancora, nella percezione individuale di ogni elemento forse è presente la sensazione di agio sia nel nr 1 che nel nr 2. Nello specifico che si è " capaci di vibrare " alla frequenza di chi è ancora " bloccato " e dunque si dia via una conversazione, vale a dire si rompe il ghiaccio;si riesce a vibrare al punto tale di " ingrangere"il muro posto dall'imbarazzo( per cui un collegamento col nr 4 ).
L'inopportunità invece del nr 3 forse manifesta una " fare fuori tempo " che si pone probabilmente anche in contrasto( tipo una risata ad un funerale ).
Mi sembra che come denominatore, ripetendo ciò che ho detto prima, vi sia l'azione o l'inattività, il fare e il non fare in sintesi, che si evidenzia nella individuale capacità relazionale di un individuo. La particolarità di questo atteggiamento sta proprio nella diversa modulazione delle energie che si posseggono per "far fronte " ad una data condizione imbarazzante, riuscendoci ad un tempo ma anche no.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 11-10-2006, 08.56.47   #5
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Nel nr 4, invece, c'è totale immobilità.
Ah si? Sicuro sicuro?
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Vecchio 11-10-2006, 13.25.00   #6
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Ah si? Sicuro sicuro?
Mhm...Sinceramente a pensarci meglio non ne sono sicuro.
Però potrebbe anche essere una " immobilità " provocata dall'ostacolo
"imbarazzo " provocato da una circostanza.
L'imbarazzo, come hai descritto più su, si pone come ostacolo, impedimento, barriera ed impedisce a ciò che prima era " mobile " ,ossia in libertà, di muoversi, per cui da questo deriva il suo essere immobile. Un circoscrivere insomma la mobilità che per il suo spazio ridotto risulta bloccato...fermo insomma.
me ne sto uscendo con le parole...ma non so se ci sono riuscito...
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Vecchio 11-10-2006, 13.49.51   #7
griselda
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Rompere il ghiaccio che ci tiene lontani da noi stessi, inteso come personalità, rompere una maschera, toglierla.
La gaff è un modo per sentire il sollievo del non indossarla, ma anche il dolore che ce la fa indossare.
Famiglia ambiente dove le maschere si tolgono e ci ritrova a guardarsi nello specchio della verità che non accettiamo. Oppure dove la indossiamo consapevolmente per non far male.
La paura è anche quella che può rompere definitivamente la maschera in gesto estremo di verità?
Fredda come il marmo è la morte in cui nulla più si muove, fredda e dura come il ghiaccio figlia della paura che se irrigidisce al massimo la materia essa smette di vibrare.
Una vibrazione molto più alta del sopportabile dal cristallo lo incrina sino a sbriciolarlo in mille pezzettini che si disperdono.
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Vecchio 09-11-2006, 12.18.21   #8
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Il ghiaccio è l'aspetto solido dell'acqua.

Spesso si dice che più si va verso il solido più si va verso la "materializzazione", ovvero più qualcosa è solido meno vibra (le vibrazioni sono più lente, più lento è il movimento delle particelle che lo compongono) e quindi è più freddo.

Il punto di vista esoterico-tradizionale espande questa cosa ad un concetto più ampio di materia... per farla breve abbiamo la materia materiale che è più grossolana della materia spirituale. Quindi le vibrazioni della materia sottile sono più alte della materia "solida" (qui con solida si intende sia solida che liquida che gassosa, ovvero il piano materiale).
Un altro modo di dire ciò viene dal punto di vista della densità... sia di materia che di vibrazione.
Più è alta la densità di materia più è bassa la densità di vibrazione... come dire che più si va verso il sottile meno la materia è concentrata e più concentrata è la vibrazione, viceversa nell'altro senso.

Ma...

l'acqua è più densa del ghiaccio. Il composto chimico H2O forse è l'unico che si comporta così sulla Terra (non lo so per certo) però c'è da dire che è il più diffuso e che tutto ruota intorno ad esso. Inoltre noi siamo praticamente acqua.
H2O presenta la sua maggior densità di materia, ovvero la maggiore concentrazione alla temperatura di 4° centigradi (sul livello del mare e 1 atm di pressione ma bon)... infatti se ghiacciate dell'acqua essa aumenta di volume, ovvero riduce la sua densità...


L'alchimia rosicruciana diceva che la materia è spirito cristallizzato.
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Vecchio 12-11-2006, 02.18.22   #9
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ci sto pensando anch'io e mi vengono un sacco di cose in mente
e devo fare un po' d'ordine per schivere qualcosa: ci stavo riflettendo perché non riesco a pensare al ghiaccio come qualcosa di negativo da dover rompere

ecco farei una distinzione tra il freddo (che pure è nel ghiaccio) e le atre caratteristiche
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Vecchio 12-11-2006, 02.24.07   #10
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non riesco a pensare al ghiaccio come qualcosa di negativo da dover rompere
beh però, se ci pensiamo, si dice "rompere il ghiaccio" e non "sciogliere il ghiaccio"... se rompo il ghiaccio lo faccio a pezzi ma sempre ghiaccio è...
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Vecchio 12-11-2006, 02.56.11   #11
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sì ma perché l'utilità (simbolica) di rompere il ghiaccio? ..nel senso che rompere il ghiaccio lo fa più caldo?

forse perché rotto si sciolgie prima? mmm
o forse perché il detto ha a che fare con la rigidità, qualche sensazione che fa stare rigidi come i surgelati ..mmm

io pensavo che il detto aveva più a che fare col freddo e sensazioni legate al freddo
ad esempio come quando si sente una 'presenza negativa' o si è in un luogo che fa paura

Ultima modifica di Krio : 12-11-2006 alle ore 03.03.20.
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Vecchio 12-11-2006, 13.28.10   #12
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forse perché rotto si sciolgie prima? mmm
Questo è vero! Il ghiaccio rompendosi si scioglie prima, diventa acqua e dà quel senso di fluidità.
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Vecchio 12-11-2006, 13.52.21   #13
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sì ma perché l'utilità (simbolica) di rompere il ghiaccio?
Perchè il ghiaccio immobilizza, paralizza, tiene prigionieri...
Quando per paura, o per qualche altra emozione spiacevole, ci si sente "ghiacciare" il sangue, non si ha più capacità di fare niente... paralizzati, l'energia non scorre ma si solidifica... osservandosi in quei momenti si scopre che non solo il corpo è bloccato, ma la stessa mente è ghiacciata e non riesce a formulare pensieri, quasi che si fermassero i collegamenti neuronali...
Rompere il ghiaccio quindi per rientrare in possesso delle proprie facoltà, il chè non significa poi essere incoscienti e non voler più avere paura di niente, ma essere in grado di dominarla questa paura, invece di lasciarci dominare...

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Vecchio 12-11-2006, 14.13.59   #14
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Originalmente inviato da Krio
sì ma perché l'utilità (simbolica) di rompere il ghiaccio? ..nel senso che rompere il ghiaccio lo fa più caldo?

forse perché rotto si sciolgie prima? mmm
o forse perché il detto ha a che fare con la rigidità, qualche sensazione che fa stare rigidi come i surgelati ..mmm

io pensavo che il detto aveva più a che fare col freddo e sensazioni legate al freddo
ad esempio come quando si sente una 'presenza negativa' o si è in un luogo che fa paura
Posto che concordo con quanto detto da Shanty e Kael, c'è anche un modo di vedere la cosa un po' più... laterale.

A mio modo di vedere il ghiaccio da rompere va visto come una barriera, un impedimento al passaggio, che quindi è feddo.
Pensiamo alle foche (non so perchè... ) o agli orsi polari... il ghiaccio fa da barriera tra aria e acqua (quella più densa, ricordate?) e rompendolo si crea un passaggio, un punto di comunicazione, una possibilità di attraversamento.

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Ci sono poi gli animali che, ai primi ghiacci, vanno in letargo o comunque passano ad un metabolismo "sonnolento"... come se aspettassero. Mi pare anche, butto li, che il serpente abbia un certo interessante comportamento nei confronti del freddo... ci sono serpenti e serpenti... potremmo immaginarci un serpente addormentato nel ghiaccio che, grazie al calore si sveglia e alzandosi lo rompe... basta un po' di "Immaginazione"...
mi torna a venire in mente l'immagine del serpente intrappolato nei ghiacci (inferno) ed in letargo che deve rompere la barriera per salire...

Ci sono anche molti altri "gusci" da "rompere"... pensiamo al pulcino che, appena ha abbastanza forza, rompe il guscio protettivo che lo separa dal mondo... ogni nascita, ogni ricongiungimento col resto o con una più ampia porzione di mondo prevede una rottura di ghiaccio...
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Vecchio 12-11-2006, 15.44.31   #15
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Il ghiaccio è anche connesso al sonno, anzi al sonno lungo e, se si vuole, artificiale. Possiamo pensare all'ibernazione, ma anche al fatto che il freddo conserva bene e che molti bio-reperti antichi sono giunti fino a noi proprio grazie al ghiaccio.

...
Possiamo certamente anche ricollegarci al microcosmo quotidiano in cui ognuno è immerso.

Un ruolo evidente, che mi fa pensare alla solidità ossia alla rigidità dell'oggetto ( anche dell'uomo si potrebbe parlare secondo me sempre, almeno fino ad un certo punto, di " oggetto " e non di soggetto ) lo assume il concetto di conservazione.
Il conservasi o addirittura il " pre-servarsi " secondo me è la dimensione che inconsciamente si attiva per la salvaguardia di se stessi( in quanto oggetto solidificato ).
Se, ad esempio, possiedo un blocco - che potrebbe derivare da qualsiasi motivo, ad esempio la paura che puo assumere determinate " forme " - e questo si fa vivo durante la giornata in conseguenza di un fattore scatenante, mi troverò in una condizione di immobilità, e dunque nella impossibilità di scegliere tra le alternative possibili. Probabilmente quella condizione si attiva poichè " vuole "( voglio ) preservare un mio modo di essere, vale a dire un modo al quale sono legato da un automatismo psicologico, conforme a ciò che sono rispetto al blocco stesso.
Mi auto-proteggo cercando in sintesi di lasciare quella dimensione di ( apparente ) immobilità per non consentir-mi di trovare un collegamento.
Pertanto mi riferisco più precisamente al momento che segna il confine tra le due zone di cui Ray parlava prima, che si attiva proprio pèrchè soggiaccio ad esso.Allo stesso tempo " devo " pre-servare una condizione tale da non mettere in collegamento le due parti di me che altrimenti potrebbero con-vibrare.
In questo riprendo Ray:
Citazione:
Questo sbloccarsi può facilmente ricordare una rottura del ghiaccio... a questo punto ghiaccio che separa due fonti di calore, che impedisce il passaggio e la condizione, che fa da schermo tra i due, rimandando ad ognuno quel se stesso che vorrebbe far passare... un po' come uno specchio...
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Vecchio 13-11-2006, 02.58.44   #16
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
"Rompere il ghiaccio" [...]
Ha vari significati,[...] Di seguito quelli a me noti.

[...]
4- essere presi da un'improvvisa paura.

[...]
tu sei sicuro della n. 4

Citazione:
Originalmente inviato da Krio
[...]

io pensavo che il detto aveva più a che fare col freddo e sensazioni legate al freddo
ad esempio come quando si sente una 'presenza negativa' o si è in un luogo che fa paura
è che ci avevo ripensato oggi e credo di essermi confuso...
di solito quel detto l'ho inteso a quando si supera una condizione di imbarazzo più che di vera e propria paura.. di conversazione più precisamente e che si risolve in una situazione di maggiore intesa e apertura verso gli altri
...poi correggetemi se sbaglio.

qualcosa di analogo a "prendere il toro per le corna" (o ..hemm ..hemm "..cacciare gli attributi") però qui si supera con più coraggio (ed è più generico) mentre nel caso del ghiaccio ci vuole "faccia tosta", "un po' - poco - di coraggio" o una gaffe

opposto in un certo senso è il caso del "..lupus in fabula" in cui si passa da una conversazione al silenzio per l'arrivo del lupo

..mmm mi sembra molto inticata come faccenda
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Vecchio 13-11-2006, 22.42.01   #17
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No, non sono sicuro (se era una domanda).
Come ho detto sopra il significato più usuale è il primo ed è su quello che, alla fin fine, si è incentrata la discussione. Tuttavia avevo sentito qualcosa anche a proposito degli altri... ma certamente è possibile che le cose stiano in maniera differente da come mi risultano.
In ogni caso i tentativi fatti e da fare nel cercare di dirimere la questione possono aver dato buoni spunti di riflessione...
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