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Vecchio 22-12-2010, 02.12.13   #1
dafne
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Premessa. Ho provato ad affrontare questo sogno prendendolo alla larga e scrivendone in esperienze ma non ci stò cavando niente. Ho deciso di postarlo anche se il contenuto è un pò forte perchè devo essere sincera io sono piuttosto tranquilla in merito, più curiosa quasi che altro. Non sò se è incoscienza o se realmente non c'è ragione di preoccuparsi così lo posto e vediamo. Ermo è il mio gancio, sempre qui torno, quindi metto anche questo.

.................................

Sono a cena da cari amici, festa di capodanno forse, non sò, ci sono anche due tre persone che non conosco. Stò bevendo dell'acqua e guardando il liquido nel bicchiere quando mi rendo conto che mi stà salendo un ricordo. Sento che impallidisco e cerco di uscire dalla stanza, mi vengono intorno gli amici ma mi vien da vomitare e da urlare fortissimo, una parte di me si vergogna follemente della figura che stò facendo e cerca di contenersi, non voglio essere toccata e comincia a mancarmi l'aria per le domande che si fanno più insistenti. Non ricordo bene ma credo di essere anche andata in bagno nel mezzo. Comunque ad un certo punto uno degli estranei cerca di lasciarmi un pò di aria, allontana un pò tutti, e a quel punto mi pare che sono scesa di sotto.

Fà freddo e non ho la giacca, mi osservano dalla finestra anche quelli nuovi ma io sono in una sorta di trance anche se so cosa stò facendo, dove sono e che non posso/devo sfuggire al ricordo. Qui non sò se torno su da sola o se uno dei due mi viene a prendere. Comunque torno in casa. Cerco di riafferrare pian piano il ricordo anche se stò male e se provo il desiderio di odiarli tutti quanti tanto.
Poi inizio a piangere di colpo e dico a qualcuno che avevo solo tre anni, solo tre e a quel bastardo non gli han fatto nulla...mi si rivolta di nuovo lo stomaco.

Piano piano sento che le forze mi mollano e che l'odio si trasforma in disperazione. Tra le lacrime vedo una mano verso di me, come un invito, ma mi prende il nervoso, resto lì indecisa e devo aver detto qualcosa come "come ci si dovrebe sentir ad essere abusati, eh? Come mi dovrei sentire?!" ma poi afferro la mano e mi lascio abbracciare riscoppiando a piangere.

........................................

Ora, due cose, la sera prima avevo visto un telefilm con una ragazzina rapita e stuprata, anche se non ci sono state scene di violenza e la ragazzina era dodicenne...magari ho riealaborato su quello.
Poi, ero semisveglia quando ho sognato e ricordo nettamente la sensazione di sollievo (ASSURDO) che ho provato. Ricordo di aver pensato " ecco adesso ho capito, adesso ha tutto un senso".

L'immagine che ho visto nel sogno non me la ricordo proprio, qualcosa c'è lì, appena sotto, ma non riesco a coglierla.

Ho pensato che possa essere un modo un pò forte che ha suby per farmi capire che c'è un ricordo di quando ero bambina piuttosto pesante che non ho rielaborato. Non coscientemente perlomeno perchè il senso di sollievo invece era oltremodo consapevole.
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Vecchio 22-12-2010, 02.27.08   #2
dafne
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C'è di fondo una sensazione di disagio, fisico proprio, che altre volte ho provato nella vita in momenti fuggevoli e mi ha sempre scatenato paura e senso di .. non sò descriverlo, dura sempre troppo poco. Mi prende la parte bassa sotto l'ombelico ma contrae tutta la pancia. L'istinto è la fuga ma come se non potessi farlo.
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Vecchio 26-12-2010, 11.03.08   #3
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Il sogno stà già sfumando spero di riuscire a tratteggiarlo. Purtroppo non ho più la consequenzialità degli eventi ma pezzi che cerco di ricordare in ordine.


Sono in un supermercato e stò lavorando, c'è il mio ex marito che gira, lo vedo e cerco di evitarlo ma mi vede comunque e vado a cambiarmi per uscire. Ho una valigetta e sò che devo portargliela.
Per strada entro in una libreria, lì c'è una ragazzina, ho un flash su un futuro che la riguarda, so per certo che la donna che stà girando per gli scaffali le farà del male e allora cerco la ragazzina e in un modo che non ricordo quando la donna le passa vicino la distraggo (la donna) e permetto alla ragazzina di schivarla. Poi però le dico di cambiarsi il maglioncino, di metterne un altro magari a righe blu e eazzurre o azzurre e bianche mah

A questo punto credo che la porto a casa, forse a cercare stò benedetto maglione e li c'è un uomo, suo padre, che identifico poi come il mio ex marito visto che lei è mia figlia ma che al mio ex vero non assomiglia.
Discutiamo per delle cose, prendo le parti della ragazza e va tutto bene fino ad un certo punto in cui il padre si arrabbia moltissimo e mi grida addosso che ha detto quella cosa, che così deve essere e che non mi devo permettere di contraddirlo. Ricordo un mobile con tanti cassetti, largo e con uno specchio sopra, mentre cerco il maglione mi affretto a dirgli che si, è vero, non volevo, su quello aveva ragione ecc ecc
Nel mentre mi metto tra lui e la ragazzina. Dopo un pò si calma.

Poi la scena cambia ancora, questo è ancor più confuso, sono a cena dalla nuova amica del mio ex marito (o comunque dell'uomo presente) e sono un pò a disagio.
Qui mi rendo conto che l'uoomo ha i capelli neri, è bassetto e di corporatura solida ed è cieco anche se nella stanza ci vedeva benissimo...di diverso ha anche l'atteggiamento però, meno prepotente. Bon.
E' ora di cena e la signora mi inquieta parecchio.

Scopro con orrore che per "cena" ci sono pezzi umani, non so se poi guardo nella valigetta o se ci avevo già guardato nel super comunque c'è una mano, molto magra, con smalto rosso fuoco, un pezzo che identifico non so come in un polso, e altri mozziconi.

Ho orrore e quando l'uomo mi viene vicino decantando la cena mi vien da rimettere, mi assicuro che la donna non sia li vicino e cerco di fargli capire che cosa sta mangiando e con chi sta vivendo.
Ci arriva da solo quando gli facco toccare i resti e gli viene da piangere ma gli dico che non abbiamo tempo, dobbiamo uscire da quella strana cucina e strana casa prima che lei torni dalla seduta con l'altra gente (mah) e si lascia guidare fuori.

Poi mi sveglio.
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Vecchio 26-12-2010, 11.11.33   #4
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Stò imparando che la semplicità è sempre la strada migliore.
Inizio a pensare che ci sia un fatto, una situazione, che mi ha colpito molto, mi ha spaventato molto, probabilmente quando ero troppo piccola sia per comunicarlo correttamente che per rielaborarlo da sola.
Potrebbe persino essere un film da adulti visto per sbaglio, non credo, ma prendiamo tutto come possibile.

La costante in questo genere di sogni è la donna, molto cattiva, violenta, sanguinaria, psicopatica. E molto bella.

Poi c'è una ragazzina, una bambina in pericolo, qui come in "rapimento" è la donna a minacciarla. Questo è il primo sogno in cui riesco a distrare l'assassina anche se poi mi ritrovo davanti ai resti.

Potrebbe essere agghiacciante ma prima neanche riuscivo a fermarla stavolta la fermo e mi ritrovo di fronte al prodotto dell'orrore ma senza che questo mi coinvolga personalmente, riesco anche a tirar fuori l'uomo che non vede....

Non so se collegarlo davvero a quel padre prepotente o se sono due cose distinte, è curioso come diventi cieco se rapportato alla donna assassina...

(ps...alla faccia dello spirito del Natale...serenità a fiumi con sti sogni... scusate )
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Vecchio 26-12-2010, 18.09.45   #5
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Che cosa rappresenta questa donna feroce?
Ho scritto e cancellato a iosa ma nulla mi convinceva.
Ho fin pensato di essere io, nella parte più oscura, che mi stò tenendo in scacco, o meglio stò tenendo in scacco la bambina, con la politica del terrore.

La parte razionale è prepotente con la bambina e cieca con la donna, non vede le cose per quelle che sono, tanto da assecondare l'assassina assecondandola (non guardando, tacendo).

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Vecchio 30-12-2010, 01.11.02   #6
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Una parte d'ombra.
Ho cercato di guardare al perchè non riuscivo ad accettare davvero questa cosa.
L'assassina è psicopatica, non empatizza si diceva altrove.
Non potevo accettarla in me, io così sensibilona. Così empatica.
Seh.
Sono solo bravina (ina eh) a capire come assecondare gli altri, uhm, certi altri neanche tutti.
...non potevo essere io.
Io che non farei del male a nessuno..
SEH

Questa donna è pericolosa pe la bambina, vuole ucciderla o comunque torturarla. Fà a pezzi la sua vittima (sempre me? In fondo è una mano di donna che ritrovo anche se io detesto le unghie laccate di rosso) e da in pasto i resti al maschile che è cieco. Ma che nei rapporti con la bambina è aggressivo e prepotente.
Povera bambina, è davvero messa male.

Ma devo restare sull'assassina, è lei il centro, è lei che devo fermare, evitare, combattere...non sò.

Sò che lei non ha paura, io si, sò che lei ha assoggettato l'uomo, io ne sono se non succube perlomeno accomodante. In camera non ci litigo, mi racconto che è per non far rischiare la bambina ma non sò quanto sia vero. All'inizio addirittura il maschile cerco di evitarlo (posso pensare che sia il mio lato maschile, razionale, decisionale e reattivo?) poi lo salvo, all'ultimo.

Mmmm
c'è qualcosa che gira e qualcosa no, quella mano e quel polso dati da mangiare all'uomo mi fanno pensare che l'assassina sia entrata "in opera" tempo fà per fare a pezzi qualcosa e che in quel compito io ne abbia perso il controllo...perchè non voglio vedere razionalmente quanto accaduto e quanto stà accadendo...

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